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domenica 29 gennaio 2012

Copyright e Facebook... che fine fanno i tuoi contenuti?

L'avvocato Geti, risponde alla domanda di un fan FBStrategy, inerente la "proprietà" e relativi diritti di un qualsiasi contenuto pubblicato su Facebook.
Di chi sono le immagini? Degli utenti? Di facebook? Dell’amministratore della pagina?

Il rapporto tra Copyright e Facebook è da sempre stato estremamente complicato e contestato. Probabilmente, l’orientamento iniziale del network, estremamente social e improntato sulla condivisione, non aveva mai sollevato quei problemi di riservatezza e diritto alla proprietà che ci si trova ad affrontare oggi, anche in seguito all’aumento esponenziale degli utenti privati, ma anche professionali (liberi professionisti, artisti, scrittori, fotografi…) ed imprenditoriali (brand e multinazionali). Di conseguenza sono state sollevate numerose problematiche in ordine alla titolarità dei diritti di proprietà intellettuale dei materiali (immagini, video, musica, testi…) che gli utenti possono caricare sulla piattaforma, che hanno portato alla modifica delle condizioni di utilizzo del servizio.

Secondo la legislazione vigente (legge 22 aprile 1941, n. 633) sono oggetto di tutela le opere dell’ingegno di carattere creativo, che appartengano alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, all’architettura, al teatro, al cinema. Tale tutela consiste in una serie di diritti esclusivi di utilizzazione economica dell’opera (diritti patrimoniali dell’autore) e di diritti morali a tutela della personalità dell’autore, che nel loro complesso costituiscono il c.d. “diritto d’autore”.



L’attuale versione dello “Statement of Rights and Responsabilities“, che definisce diritti, doveri e responsabilità degli utenti e della Società che offre il servizio, è stata revisionata il 26 aprile 2011 e, in ordine alla condivisione delle informazioni e contenuti, prevede:


2. Sharing Your Content and Information


You own all of the content and information you post on Facebook, and you can control how it is shared through your privacy and application settings. In addition: For content that is covered by intellectual property rights, like photos and videos (IP content), you specifically give us the following permission, subject to your privacy and application settings: you grant us a non-exclusive, transferable, sub-licensable, royalty-free, worldwide license to use any IP content that you post on or in connection with Facebook (IP License). This IP License ends when you delete your IP content or your account unless your content has been shared with others, and they have not deleted it.



When you delete IP content, it is deleted in a manner similar to emptying the recycle bin on a computer. However, you understand that removed content may persist in backup copies for a reasonable period of time (but will not be available to others). When you use an application, your content and information is shared with the application. We require applications to respect your privacy, and your agreement with that application will control how the application can use, store, and transfer that content and information. (To learn more about Platform, read our Privacy Policy and Platform Page.)



When you publish content or information using the Public setting, it means that you are allowing everyone, including people off of Facebook, to access and use that information, and to associate it with you (i.e., your name and profile picture). We always appreciate your feedback or other suggestions about Facebook, but you understand that we may use them without any obligation to compensate you for them (just as you have no obligation to offer them).


Di conseguenza viene esplicitamente riconosciuta all’utente la titolarità di qualsiasi diritto sui contenuti che immette nel sistema, sia attraverso la pubblicazione sul proprio profilo che su pagine proprie o di terzi.



È bene precisare che, con l’inserimento nel social network, l’utente concede a Facebook il diritto di utilizzare il materiale, detenerlo, copiarlo ed effettuare ogni altra operazione che sia necessitata per il buon funzionamento del sistema (es. copie di backup, trasferimento di server...).



A tal fine, per ogni contenuto che possa essere soggetto a forme di copyright viene richiesta una licenza di uso degli stessi espressamente definita come “non-exclusive, transferable, sub-licensable, royalty-free, worldwide”.



Evidentemente, se le estensioni “worldwide” (quindi: estesa in tutto il mondo) e “royalty-free” (vale a dire: priva di qualsiasi diritto economico da parte di Facebook) possono essere comprensibili, qualche dubbio non può che sorgere con riferimento alle possibilità di “trasferimento” e concessione di una “sub-licenza” per l’uso degli stessi contenuti. Ed invero, attraverso tali clausole Facebook si riserva il diritto dicoinvolgere altri soggetti nel rapporto con i propri utenti, sia pure al solo fine di offrire un servizio migliore di archiviazione ovvero di visualizzazione (es. rivolgendosi ad un’azienda terza – magari creata ad hoc – per l’archiviazione dei video).



Le recenti modifiche dei termini di privacy di Facebook hanno comportato l’introduzione di un’utile specificazione, secondo cui “allorquando vengano pubblicati contenuti ovvero informazioni utilizzando l’impostazione “Pubblico”, si autorizza chiunque, inclusi soggetti al di fuori del network, ad accedere ed utilizzare le informazioni, nonché associarle a sé stessi (es. il nome e l’immagine del profilo)”.


Evidentemente, tale impostazione non tocca in alcun modo il copyright, quanto piuttosto la diffusione dei contenuti, al tempo stesso escludendo ogni coinvolgimento di Facebook per eventuali utilizzi illeciti da parte dei terzi venuti in possesso dei contenuti coperti dal diritto d’autore condivisi in modalità “pubblica”.



Analogamente, ai sensi del “Facebook Pages Terms“ aggiornati al 29 novembre 2011:


2. Content posted to Pages is public information and is available to everyone.


Ancora una volta, si deve correttamente ritenere che la qualificazione di “informazione pubblica e disponibile a chiunque” afferisca alle modalità di diffusione della stessa, senza riguardare in alcun modo la titolarità dei diritti sugli stessi contenuti. A tal fine, è espressamente previsto che:


3. If you collect information from users, you will obtain their consent, make it clear you (and not Facebook) are the one collecting their information, and post a privacy policy explaining what information you collect and how you will use it.


Ne consegue che la pubblicazione di un’immagine, un testo ovvero un video rappresenta un mezzo per la diffusione del contenuto stesso, senza modificare in alcun modo i diritti ed i doveri del soggetto (utente del social network) che voglia condividerli. 



Viceversa, l’amministratore di una Pagina e/o di un sito che richieda, per raccoglierli ovvero pubblicarli su un sito, contenuti provenienti dagli utenti ne sarà il solo ed unico responsabile per eventuali utilizzi contrari a termini di legge ovvero dei servizi offerti da Facebook, chiarendo sin da subito che è lui e non Facebook a raccogliere le informazioni ed i contenuti, indicandone contestualmente le finalità della raccolta.



In tal senso si muovono altresì le “Promotions Guidelines“, per le quali Facebook non è altro che il mezzo attraverso il quale veicolare l’informazione ovvero amministrare una promozione (es. un contest relativo a foto, immagini o racconti), escludendo ogni responsabilità per le violazioni eventualmente commesse dall’Amministratore della Pagina.


If you use Facebook to communicate about or administer a promotion, you are responsible for the lawful operation of that promotion, including the official rules, offer terms and eligibility requirements (e.g., age and residency restrictions), and compliance with regulations governing the promotion and all prizes offered in connection with the promotion (e.g., registration and obtaining necessary regulatory approvals). Please note that compliance with these Guidelines does not constitute the lawfulness of a promotion. Promotions are subject to many regulations and if you are not certain that your promotion complies with applicable law, please consult with an expert.


In conclusione, in base ai vigenti termini d'uso della piattaforma sociale, l'utente che pubblichi suFacebook un determinato contenuto, ne sarà il solo ed unico responsabile, detenendone ogni diritto, nonostante la condivisione in forma pubblica (su profilo ovvero su Pagina), la quale costituisce solo una modalità di fruizione senza alcuna cessione dei diritti a terzi (amministratori della Pagina ovvero Facebook).



Restano comunque aperti numerosi dubbi in ordine alla effettiva possibilità di operare una cancellazione completa dei contenuti (per lo meno dalla Piattaforma) atteso che, sebbene non più disponibili online, potrebbero permanere presso copie di backup del sistema (almeno fino alla loro completa cancellazione/sovrascrittura).




Avvocato 

Dottore di ricerca in "Giustizia costituzionale e diritti fondamentali"



Disclaimer: il contenuto ha scopo meramente illustrativo, non se ne garantisce nè l'accuratezza nè l'aggiornamento, anzi il lettore è espressamente invitato a controllare la data di pubblicazione e, più in generale, ogni informazione ed avvertito che ogni eventuale utilizzo di quanto segue è a suo esclusivo rischio e pericolo e che le informazioni qui contenute non possono, in nessun caso, sostituire un consulente legale. 

Pagina Fan e/o Aggiornamenti Profili: il Dilemma (e le novità…)!

Cresce l’importanza degli “aggiornamenti”… 


Qualche giorno fa parlammo del (presunto) crollo della visibilità delle pagine fan. Tale crollo può esser dovuto agli upgrade effettuati alle home page (+ o – ottobre 2011), oppure all’incremento di connessioni tra utenti e pagine (costante nel tempo), oppure alla volontà di Facebook di render un po’ meno visibili le pagine al fine di spingere la vendita delle inserzioni. Potrebbero esserci altri motivi a noi ignoti ma non è di questo che parliamo oggi.



In un altro articolo abbiamo invece segnalato il lancio del nuovo tasto “subscribe” (ricevi gli aggiornamenti). La funzione principale di questo tasto è permettere a chi consulta un sito (ad esempio un giornale online) di iscriversi agli aggiornamenti del singolo giornalista. Tale azione non è alternativa all’iscrizione alla pagina fan del giornale per tramite ad esempio di un like box. 



La domanda sorge spontanea: la funzione “subscribe” può incrementare la visibilità della pagina fan (e di un sito) o sopperire al suo inesorabile crollo?



La risposta è: probabilmente si, ma non in tutti i casi. Tra le aziende più agevolate da questo punto di vista troviamo i giornali online (e le case editrici).



Accade infatti che i giornalisti tramite il proprio profilo privato pubblichino gli articoli del giornale per cui lavorano oppure condividano le notizie della pagina fan del giornale. Tutto ciò ha effettivamente una sua logica. Potrei esser molto interessato a ciò che scrive un giornalista che seguo abitualmente e poco interessato a tutti gli articoli pubblicati da un certo giornale.



E’ questo il motivo per cui il Washington Post invita i lettori a sottoscrivere gli aggiornamenti dei singoli giornalisti (su consiglio forse dello stesso Facebook)?






















Il secondo motivo può essere l’interessante numero di persone che “segue” alcuni giornalisti in particolare.























Il terzo motivo può essere la maggior interazione prodotta da un profilo privato rispetto ad una pagina fan che presenta un simile numero di connessioni.



Quindi mi chiedo… per portare visibilità ad un sito è meglio pubblicare su 10 profili con 10mila subscribers o su una pagina con 100mila fan?



A questa ricetta vanno aggiunti due importanti nuovi ingredienti:



1. E’ possibile iscriversi agli aggiornamenti degli amministratori delle pagine fan (quando scegli di renderli visibili) direttamente dalla pagina fan stessa:
















2. Già da tempo Facebook, con il supporto di Bing, traduce in automatico i contenuti delle pagine fan quando la lingua del lettore è differente dalla lingua in cui è stato pubblicato il contenuto. In altre parole, chi nel proprio profilo ha inserito l’italiano come lingua principale e visita una pagina fan con contenuti in inglese, vedrà un link “visualizza traduzione” subito sotto i post. 



Sembra esser recentissima l’introduzione della funzione “traduzione” anche per i post dei profili. Se quindi mi iscrivo agli aggiornamenti di persone che non parlano la mia lingua, avrò la possibilità di comprendere al meglio i contenuti pubblicati.


























Questa rappresenta una opportunità aggiuntiva per chi intende incrementare il numero degli iscritti ai propri “aggiornamenti”. Questo scenario potrebbe effettivamente generare un po’ di confusione ma allo stesso tempo presentare nuove opportunità per chi intende ritagliarsi uno spazio di crescente visibilità in un Facebook ormai prossimo alla “saturazione”. 

Se non stai tracciando le conversioni, stai perdendo tempo (e denaro)!



Molte delle aziende utilizzano Google Analytics per monitorare il sito, ma non hanno impostato alcun obiettivo. Ciò vuol dire che non tracciano le conversioni ed i relativi processi. In altre parole, sanno che il sito produce conversioni ma non sanno come, quando, perché e per effetto di quali strategie, azioni, etc.

E' necessario un attento riepilogo:


1. La “conversione” è l’azione che il visitatore compie sul tuo sito. Può trattarsi di un acquisto, iscrizione alla newsletter, registrazione al forum, compilazione di un modulo richiesta informazioni, etc.


2. Il “tasso di conversione” è il rapporto tra il numero di visitatori del tuo sito e quanti di questi compiono un’azione (quindi, conversione). Se su 100 visitatori 1 acquista, il tasso di conversione è del 1%.

3. L’analisi ti permette di associare determinati tassi di conversione alle differenti fonti di traffico del tuo sito. Puoi farti un’idea (seppur “di massima”…) delle fonti di traffico che si rivelano maggiormente efficaci.



4. L’analisi più approfondita ti permette di andare oltre “l’ultima fonte di traffico” (immagine sopra) e studiare l’intero processo di conversione degli utenti. 




Potresti scoprire che, anche se la conversione è associata ad una ricerca su Google (ricerca organica), in realtà l’utente ha visitato il tuo sito diverse volte accedendo da fonti differenti come ad esempio il social network, e la prima volta che ha visitato il tuo sito ha cliccato su un link presente su un sito esterno (referral). Questo è solo un esempio. In uno dei prossimi articoli vedremo come utilizzare questi dati per attuare una strategia che possa rivelarsi efficace specie a medio/lungo termine.


Cosa devi fare subito e prima di ogni altra cosa?


Devi telefonare al tuo webmaster e chiedergli di impostare immediatamente gli obiettivi su analytics. Devi impostare un obiettivo per ogni tipologia di conversione (esempio: Obiettivo 1 acquisto; Obiettivo 2 iscrizione newsletter, etc.). 


In seguito fatti spiegare come consultare analytics al fine di analizzare i tassi di conversione ed i relativi processi. Col tempo ti renderai conto del reale valore delle informazioni ottenute in questo modo.


Se già usi Analytics puoi impostare tu gli obiettivi. La procedura è semplicissima ed è spiegata qui: http://support.google.com/googleanalytics/bin/answer.py?hl=it&answer=55515 

venerdì 27 gennaio 2012

9 regole per la tua libertà finanziaria

1) Trova le ragioni profonde per cui vuoi essere finanziariamente libero

E’ essenziale che tu abbia almeno una buona ragione per volerlo. Non basta un desiderio di essere ricchi o di non lavorare. Ci vuole una ragione forte e profonda altrimenti non riuscirai a sconfiggere tutte le abitudini che, fino a oggi, ti hanno impedito di esserlo.

2) Trova degli “eroi finanziari” da emulare


Emulare i migliori è un modo eccellente di diventare come loro. Se una persona può fare una cosa, tu puoi copiarla e farla anche tu, è assodato. Quindi, cerca qualche persona che sia finanziariamente libera o ricca e scopri quanto più possibile di lei: come si comporta, cosa dice, cosa pensa. Se lo faccio io, puoi farlo anche tu.
In Italia non c’è purtroppo la ricca letteratura di biografie che c’è in inglese, quindi, se sai l’inglese hai centinaia di biografie e di storie da leggere. 


3) Decidi ogni giorno di essere finanziariamente libero


Credimi, non è semplice essere focalizzati sulla libertà finanziaria. La libertà non è comoda, anche se offre tutte le comodità del mondo. Seguire un comportamento finanziario da classe media è molto più comodo, ma non ti darà mai la libertà finanziaria che desideri.
Per questo motivo è importante che, ogni giorno, tu scelga questa strada difficile, ma ricca di enormi soddisfazioni. E questo significa che, qualsiasi cosa tu faccia, domandati se ti porta verso o lontano dalla libertà finanziaria e, a seconda della risposta, agisci di conseguenza.


4) Scegli con cura i tuoi amici


Questa è una regola che molti trovano difficile da digerire. Gli amici o – meglio – il gruppo dei pari (amici, parenti, conoscenti, concittadini) è un potentissimo elemento di influenza dei nostri comportamenti.
Se i tuoi amici non condividono i tuoi obiettivi di libertà finanziaria, come è molto probabile, non lasciare che la limitatezza delle loro vedute mini i tuoi progetti. Cambia amici, cambia gruppo dei pari, trova persone che condividono il tuo modo di pensare.

5) Paga bene i tuoi consulenti


Una mentalità sbagliata è quella di trovare consulenti che costano poco e comunque pagare il meno possibile. Ma è un errore fatale, se vuoi creare la tua libertà finanziaria.


6) Cerca di ottenere qualcosa in regalo


Questa regola sembra smentire la precedente, ma non è così. I questo caso, mi riferisco ai tuoi investimenti. Quando fai un investimento, cerca sempre di ottenere qualcosa di più di quanto ti viene offerto.
Consideralo un regalo di intelligenza finanziaria. Se fai uno stralcio e la banca ti chiede 60.000 euro, cerca di firmare a 50.000. Se stai investendo in opzioni ci sono dei metodi che spiego nei miei seminari di trading in opzioni che ti permettono di avere dei “trade gratis”. Se acquisti spazi pubblicitari per promuovere il tuo business chiedi sempre delle uscite extra o uno sconto ulteriore.
Sembra un cliche’, ma i ricchi sono ricchi anche perché chiedono uno sconto, quando è intelligente chiederlo.

7) Diventa esperto in una formula e poi passa alla successiva

La ricchezza si impara, lo dico sempre. Fare soldi è come preparare una torta: ci sono gli ingredienti e c’è la ricetta. Le prime volte verrà uno schifo, poi comincerai a prendere la mano, a sapere come mescolare gli ingredienti, magari aggiungerai qualche tuo tocco personale e diventerai bravo. Avrai acquisito una formula che puoi replicare per moltiplicare le tue entrate.
A quel punto, puoi imparare una nuova formula, in un mercato diverso, con metodi diversi. Crescendo e diventando una persona finanziariamente, non solo libera, ma anche sempre più forte.

Non comprare giocattoli a credito


Come probabilmente sai, io chiamo giocattoli tutte quelle spese che non aumentano il tuo cashflow, ma anzi lo abbassano e ti gratificano provvisoriamente ed emotivamente. A volte va bene concedersi qualche giocattolo e io sono il primo a farlo.
Ma non a credito. Quando voglio una nuova auto sportiva non la compro a rate o con un leasing. Attendo finchè non ho creato il denaro che mi serve per acquistarla – con un nuovo business o investimento – e poi la compro in contanti. E’ un giocattolo, ma non deve mai, ripeto mai, aggiungere del debito cattivo al mio conto economico.
Come dice un mio amico milionario “il vero status symbol non sono le carte di credito platinum, sono i contanti”.

9) Paga te stesso per primo

Ho lasciato per ultima questa regola che è primaria per il tuo comportamento con il denaro: paga te stesso per primo.
Per primo significa prima di tutti: prima dei fornitori, prima delle tasse, prima dell’IVA. Decidi che percentuale di ogni entrata è riservata a te (es: il 20%) e mettila da parte, per esempio in un conto di deposito, pronta per essere usata come investimento o come riserva a seconda della quantità e della tua situazione finanziaria.
Questa regola è importante per due motivi: ti abitua a occuparti del tuo denaro e ti abitua ad avere disciplina con il denaro stesso. Ci saranno magari periodi in cui avrai bisogno di tutto il denaro che guadagni e sarà difficile pagare te stesso: quelli saranno i momenti che costruiranno il tuo carattere relativamente ai soldi e getteranno solide basi per la tua libertà finanziaria. Paga te stesso per primo.
Come vedi, sono regole semplici, ma spesso vanno contro i comportamenti correnti. O, almeno, i comportamenti delle persone che non sono finanziariamente libere, peccato per loro.


Articolo è tratto dagli scritto di Alfio Bardolla

giovedì 29 dicembre 2011

Investimento in immobili

Come sai, una delle mie fonti di reddito più importanti è l’investimento in immobili. Con l’esperienza che ho acquisito, ho creato il primo seminario italiano sull’investimento in immobili a cui hanno partecipato migliaia di italiani.
In questo articolo ti voglio distillare le 5 regole chiave per investire in immobili. Sono cose che ho imparato e applico personalmente, quindi diciamo che qui ti mostro quali regole seguo.
Ci sono eccezioni? Certo, ci sono sempre eccezioni, ma solo se conosci le regole puoi trasgredirle!
Investire in Immobili il primo seminario in Italia che ti insegna a investire in immobili, anche senza soldi

Regola 1: Compra immobili solo nelle tue immediate vicinanze

Focalizzati – almeno all’inizio – sulla tua zona di residenza e, se abiti in una grande città, restringi ancora il campo al tuo quartiere o comunque a uno che conosci bene.
Inoltre, dedicati solo ad immobili residenziali, appartamenti o villette. Gli immobili commerciali, anche se possono essere molto profittevoli, hanno altre regole e in generale maggiori difficoltà. Lo stesso per i terreni: puoi fare grossi affari, ma non è qualcosa adatto a chi inizia.

Regola 2: Prendi una zona e diventa esperto

Leggi tutti i giornali di compravendita immobili che trovi e specializzati su quella zona. Devi conoscere realmente bene la zona in cui investi: i trend, il tipo di popolazione e, soprattutto, i prezzi. Devi essere in grado di valutare se un affare è da considerare, appena hai saputo il prezzo.
Il prezzo è l’elemento chiave, ricorda.

Regola 3: Individua venditori molto motivati

Non tutti i venditori sono uguali. Chi ha bisogno di soldi o di vendere – per esempio perché deve trasferirsi in un’altra città o in un altro immobile – è un venditore più motivato di chi ha decine di immobili da vendere.
Non essere timido, indaga, con tatto ma con profondità, sulle motivazioni della vendita. Non accontentarti delle motivazioni generiche che ti rifila l’agente immobiliare. Scopri le reali motivazioni, scopri chi è il venditore. Solo così potrai cercare di volgere la trattativa a tuo favore.

Regola 4: Decidi quale leva finanziaria utilizzare

L’investimento immobiliare va fatto con la leva finanziaria. Se vuoi fare un investimento solo con soldi tuoi non hai capito l’essenza dell’investimento immobiliare. Appunto, la leva finanziaria, la possibilità di investire con soldi non tuoi (ma i guadagni lo sono!)
Decidi se farai un mutuo (se puoi permettertelo) o se coinvolgerai dei partner finanziari. Ricorda che anche i più ricchi hanno bisogno di partner e ricorda anche che una cifra che per te sembra quasi inimmaginabile, per qualcuno può essere normale.

Regola 5: Fai sempre un’offerta scritta

Verba volant, scripta manent. Mai, mai, mai accordi verbali. Anche se si tratta di tua zia o di un amico d’infanzia. Fatti preparare da un legale i modelli in Word dei documenti che devi utilizzare e modificali ogni volta che serve, cambiando i dati, togliendo o aggiungendo clausole.
All’inizio, come ogni cosa, si sembrerà difficile, ma dopo poche volte diventerai esperto nelle basi legali della compravendita di immobili e creerai documenti in un attimo. Ripeto: sempre offerte scritte, mai verbali.
Tutto qua? Non c’è altro? Certo che ci sono centinaia di altre informazioni che devi sapere prima di intraprendere un’attività complessa, ma incredibilente remunerativa in confronto allo sforzo, come è l’investimento immobiliare.
Infatti, oltre al mio seminario base Investire in immobili di 2 giorni tengo altri quattro seminari sui vari aspetti dell’investimento immobiliare.
Ma queste 5 regole sono l’essenza del comportamento di un investitore immobiliare. Ovvero uno che considera le case non come un posto dove vivere, ma come merce che può essere acquistata e venduta con profitto.
Sì, perché ti posso aggiungere questa sesta regola come bonus: non essere un padrone di casa, ma un investitore. Non valutare l’investimento come faresti con la tua casa, elimina l’aspetto emotivo, estetico, il coinvolgimento dei tuoi valori. Ho venduto case in cui mai sarei andato ad abitare, eppure le ho rivendute al meglio, perché le consideravo merce, non proprietà.
L’investitore immobiliare non ama il mattone: ama i soldi che il mattone può portargli. Una sottile, ma essenziale differenza.


Alfio Bardolla

lunedì 10 ottobre 2011

Web e il Design

Elementi di web design
Concept: è un' idea, progetto
Concept designer è colui che rispetta e sviluppa il concept.
Il lavoro del concept designer elabora un documento di concept che definisce l'identità, i messaggi comunicativi, la strategia e i tipi di interazione con gli utenti.

Il documento di concept si rivolge a tre categorie differenti:
- il nostro sito;
- l'azienda;
- utente/visitatore;

Interfaccia web


Deve orientare nella ricerca dei contenuti e le varie categorie del sito e individuare l'argomento specifico. 

sabato 8 ottobre 2011

Tv in streaming

Oggi vorrei suggerire diversi siti dove trasmettono emittenti USA:
TV networks
Si può vedere le emittenti Usa (CBS,ABC) e non solo!!
TV Gorge
Show americani
Yidio
puntate della CTV per The Bold and the Beautiful

Buon divertimento!!!