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Visualizzazione post con etichetta wordpress. Mostra tutti i post
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venerdì 18 ottobre 2013

HTML 5 e i nuovi Tag

HTML5 è ‘la nuova era’ della programmazione web. Ecco tutte le novità introdotte nel linguaggio che compierà il miracolo di unire insieme il mondo del ‘web da pc’ e il mondo del web mobile. E con una piattaforma come WordPress le potenzialità si espandono a dismisura.
HTML5 è dotato di una grossa quantità di nuovi tag, e quindi se siete uno sviluppatore o semplicemente volete avere un punto di partenza da cui approfondire l’argomento, eccovi un elenco dei tag introdotti nel nuovo linguaggio. Per ogni tag nel seguente elenco, trovate un link alla relativa descrizione sul sito dei w3schools.com.
La rivoluzione di HTML 5 è già cominciata e le potenzialità del linguaggio, in associazione ai nuovi CSS3 e al classico javascript sono davvero incredibili. Da notare come tale linguaggio strizzi l’occhio al mondo dei blog soprattutto con i tag. Proprio per questo, se si desidera testare un linguaggio che sembra nato apposta per sposarsi con WordPress, ecco un elenco di temi WordPress in HTML5 su misura per cominciare a spulciare nel codice:
Brave New World
H5
Base WordPress
Nudo WordPress
FreeDream
Pure HTML5 tema

mercoledì 8 febbraio 2012

Permalink in WordPress 3.2.1

Il permalink è l’indirizzo univoco che viene assegnato ad ogni singolo post, pagina, categoria, tag e attachments. Per struttura dei permalink intendo dire come è composto il permalink, ad esempio /categoria/nome-post/ oppure /anno/mese/nome-post/ e così via. Non sembra ma la struttura di un permalink è davvero importante in ottica SEO, ovvero per l’ottimizzazione per i motori di ricerca.
Di default WordPress 3.2.1 utilizza la seguente struttura: /anno/mese/giorno/nome-post/ ma Google dà più importanza ai termini vicini all’inizio dell’URL. E' necessario cambiare la struttura dei post senza perdere il posizionamento nei motori di ricerca dei vecchi post.

Per cambiare la struttura dei permalink in WordPress basta andare in Impostazioni > Permalink e qui scegliere quella desiderata.
Puoi usare vari parametri come:
  • %postname%   – equivale al titolo del post
  • %postname%.html  – equivale al titolo del post con estensione .html, solitamente è utilizzato da chi aveva un blog su blogger.
  • %post_id%       – equivale al ID del post
  • %year%           – equivale all’anno in cui è stato scritto il post
  • %monthnum%  – equivale al mese in cui è stato scritto il post
  • %day%            – equivale al giorno in cui è stato scritto il post
  • %category%     – equivale alla categoria assegnata al post (nel caso di più categorie assegnate, ne viene scelta solo una)
Poi li concateni tra di loro formando la struttura voluta, separando i parametri con lo ‘/’ e impostando come primo e ultimo carattere sempre uno ‘/’.
Ecco come ti suggerisco di impostare la struttura dei tuoi permalink:
/%category%/%postname%/
In questo modo viene mostrata la categoria associata al post ed il titolo del post stesso, senza aggiungere altri termini che allungherebbero inutilmente il permalink.

Purtroppo se si cambia la struttura del permalink, si perdono tutti i “mi piace” che sono stati fatti sui vari post, questo perchè facebook mantiene nei suoi database l’URL della pagina con le varie informazioni tipo i mi piace in una riga (entry). Se cambi permalink (quindi URL), facebook creerà una nuova entry e avrai zero mi piace invece con la vecchia struttura, ricompariranno tutti i mi piace.

Il plugin Advanced Permalinks mantiene il posizionamento acquisito. E' sufficiente impostare un redirect 301 dalla vecchia alla nuova struttura. Installa il plugin, ora in Impostazioni > Permalink è comparso un menù:
menu advanced permalinkClicca su Migration e inserisci la vecchia struttura del blog, nell’esempio la vecchia struttura è /%year%/%monthnum%/%day%/%postname%/ , poi premi il pulsante Add.
Ora che hai aggiunto la vecchia struttura, tutti i post precedentemente creati avranno la nuova struttura e in più non avranno perso il posizionamento nei motori di ricerca, complimenti!
Una funzione molto interessante è che cliccando su Posts, puoi assegnare una struttura solo ad un range di post (basandosi sull’ID del post).

venerdì 29 aprile 2011

9 Best WordPress SEO Plugins

1) SEO Ultimate
I used to use the All in One SEO plugin, but have found that this one is not only better; it also has a ton more features. This plugin not only allows you to manage your Meta tags for all of your pages, posts and site-wide titles, keywords and descriptions, it also eliminates duplicate content by implementing canonical URLs.

SEO Ultimate also allows you to set a noindex/nofollow tag for individual pages or posts - very useful if you want to republish an article or have any pages that you do not want to get indexed by search engines. Another cool feature is adding a text box with your link details at the bottom of your posts and pages to encourage natural link building from your visitors. There are more features to this WordPress plugin, but the ones I have covered are the most important to me.
2)  PubSubHubBub

This is a plugin created by Google and it can be responsible for getting your site content indexed really fast. Its publish and subscribe protocol is an extension to the standard Atom and RSS. Some of the hubs currently using this protocol are Google Reader, Google Alerts, FriendFeed, and many more. The main function is real-time pinging of your new content to various hubs throughout the internet where users can subscribe to your feeds. Because it is done in real-time, your new content can be indexed within minutes. Although WordPress has a built-in ping feature, PubSubHubBub will complement that function and make it unnecessary for you to spend money on pinging or bookmarking services. 

3) Google XML Sitemaps
This plugin will build a XML-Sitemap for your site and automatically send it to the séarch engines. Then every time you add new content or make changes to your existing content, it will re-submit the updated Sitemap. Think of it as sending the search engines a written invitation to send their robots to your website to crawl through the new content and index it.

Although the use of XML-Sitemaps was originally adopted by Google in 2005, Ask.com, Yahoo and Bing now also use this format. You will need to input your Yahoo API in the plugin settings. You can get a Yahoo APP Key at http://developer.yahoo.com/wsregapp. Once you have this plugin installed and configured, it will run automatically in the background without you having to worry about it again.

4) W3 Total Cache

Since page speed and load times affect your search engine placement, it is a good idea to improve your website performance as much as possible. This is a basic cache plugin that allows many elements of your website to be stored in cache files so they do not need to download with each page your traffic visits within your website. This improves the load time of all of your pages.

There are many different cache plugins available including WP Super Cache that is included with the latest WordPress installation, but I have found that this one works best. Be sure to deactivate the WP Super Cache if you choose to use this plugin.

5) WP No Category Base

The closer to the domain names you can get your keywords, the more weight they will carry. This plugin will delete the mandatory category base from your category permalinks for better SEO. The plugin has a built in 301 redirect for all of your old posts so you do not need to worry about broken links when installing this plugin on an established blog.

6) SEO Smart Links

Internal links are crucial to good on-page SEO. By setting up anchor text links to your keywords and pointing them to important pages within your webpage content, you can get better SERP for those pages. It is a way to tell the search engines what keywords you want those pages to rank for.

domenica 6 febbraio 2011

Segreti per lo Spam, SEO, Twitter e trucchi per Google

Ogni volta, nelle prime battute del mese di gennaio, si leggono post dai siti che trattano il tema del SEO i buoni propositi per l’anno nuovo: creazione di una to-do list delle attività migliori, quelli che sono i trends da seguire, negli ultimi periodi anche la direzione da prendere in materia di social media e di mobile.
Tutte belle parole e buoni propositi, che però ancora oggi nel 2010, si devono scontrare con un tema molto controverso, personalmente oserei dire leggendario: lo spam.
Ma… cos’è lo spam?
L’evoluzione della specie fà si che un essere vivente per adattarsi alle condizioni dell’ambiente in cui vive muta, suo malgrado. Muta per ragioni di sopravvivenza, per portare avanti la propria esistenza e quella dei propri figli passandogli, pian piano, delle caratteristiche che viste in un periodo più ampio hanno una connotazione più marcata.
Ma non mi sto riferendo allo spam, adesso, ma a chi ha fatto del SEO una passione e/o un lavoro, o almeno parte di esso.
Ecco che definire lo spam diventa una pratica assai più sottile, tanto più lo si cerca di definire in un determinato periodo storico della tecnologia come quello attuale, gennaio 2011. E’ un insieme di tecniche? E’ uno stile di vita? E’ un modo di essere? E’ tutto o niente?
Sembra che l’accezione più diffusa e condivisa del concetto di SPAM sia quello di “un qualcosa di non desiderato, forzato e privo di interesse”. Almeno da quello che rilevo guardandomi attorno. Ma credo che questa considerazione debba abbracciare come minimo la definizione di piattaforma su cui si attua, perchè da questo ne possono derivare una serie di ramificazioni, ed altrettante accezioni, che sono ormai all’ordine del giorno.
Mi è capitato, lavorando su un progetto di comunicazione atraverso il social media, di avere a che fare con una pagina fan da popolare di contenuti. Bene, parliamo con la redazione, stabiliamo una linea condivisa, decidiamo cosa fare quando un utente ci chiede qualcosa, quali risorse segnalare, cosa valorizzare del sito ad essa collegata e quali contenuti condividere.
Ecco che, per una serie di motivi tra cui alcuni anche legittimi, ti ritrovi con un feed automatico e poco più di una proposta “invitiamo i nostri amici, e poi gli amici degli amici e facciamo circolare la cosa”.
Beh allora ecco che una strategia sbagliata su una pagina fan di facebook si tramuta da opportunità a SPAM: notizie pompate, indesiderate, impersonali sono spam!
Ti lanci su Twitter: follow friday, follow back, buongiorno, buona sera, condividi immagini, post, commenti gli ultimi trending topic o quello che passa offline, becchi consigli e consigli tramite la ricerca di twitter, aggiungi nuovi amici e approfondisci con l’interazione.
Bene, feed automatico. Altro spam.
Ne cito un’altra: apri un blog, come questo ad esempio, lo tiri su con link, cerchi contenuti interessanti da ripubblicare, aggiungere punti di vista, lavorare sulla sua popolarità su altri siti e sui social networks, cerchi di farti un nome… e poi? Ti ritrovi 900 commenti automatici tra cui alcuni che risaltano particolarmente all’occhio, e che ti danno il “La” per scriverci su.
Trovi che delle vecchie dicerie sono vere, e non sono poi così vecchie, ti trovi un elenco di commenti che fanno capo a siti più o meno popolari, ma con testo ottimizzato, email verosimili. E ti chiedi “perchè lo fai?”
Lo fanno, lo si fà, lo si continuerà a fare perchè c’è qualcuno che te lo permette. Ancora una volta non conta partire e proseguire bene, ma tirare la corda ed evidentemente si è capito che questa corda è d’acciaio e non si romperà facilemente, pena -evidentemente- la rottura del giocattolo globale: Google -e ora, bannami-. Perchè te lo puoi permettere dove lo strumento è meno personale, più automatico, ovvero su un motore di ricerca, mica su un social netowork: e qui che entra in gioco il doppiogioco -cacofonia voluta-.
Vi mostro ora un’immagine che ritrae i commenti di spam simil-vero che ho ricevuto. Voglio prima fare alcune precisazioni:
1- non guadagno niente dalla pubblicazione di questo post, anzi decreterà soltanto ulteriore impopolarità per chi come me lavora con olio di gomito e suda ogni giorno ogni centesimo
2- non ce l’ho con nessuno in particolare, se non col fatto che ancora una volta il lavoro pulito NON paga
3- se te la senti, puoi usare questa tecnica, ho visto blogger che ci sono cascati e hanno regalato links a questi SEO che sono persone come noi, in mezzo a noi
4- nonostante tutto mi ostino a continuare sulla strada buona per una scelta personale e professionale. Il mio marchio è la mia passione e se anche ora sono molto stanco e moralmente a terra, non riesco ad esimersi dall’appassionarmi e dal continuare a fare le cose con onestà, soprattutto sui social dove qualcuno che ha voglia di social-izzare ancora c’è…
Ecco la lista, crocifiggetemi:
Ai proprietari dei siti elencati, che ritengo sicuramente in buona fede al 100%, consiglio di trovare altre stragie/collaboratori perchè questo se anche possa portare ad un certo posizionamento non giova all’immagine. Ho omesso gli indirizzi IP per motivi di privacy, il resto però lo lascio… tanto è solo SPAM.
Per cui, tornando al tema principale, quanti di voi iniettano vecchi blog, wordpress fallati, commenti, forum e quant’altro con links al fine di posizionare il proprio sito o quello dei propri clienti?
Tanto di cappello a chi ci sta riuscendo, avete capito che Google è dalla vostra parte, a differenza mia, e che forse è un valore aggiunto che altri player del settore stanno cercando di abbattere. Non fosse altro che esiste Blekko, che ha spopolato con questo intento, e che ormai si avvicendano sempre più spesso articoli autorevoli sullo spam nelle SERP e che in definitiva non se ne può proprio più!
A quanto pare lo SPAM fà massa critica, genera materiale per creare differenza, genera lavoro per contrastarlo ma anche per generarlo.
E non dite che “con un buon piano di web marketing non c’è bisogno di usare altre vie” ammettetelo, ammettiamolo, siamo umani e ci piace vincere facile!