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martedì 27 maggio 2014

Wikileaks svela l'obiettivo misterioso di NSA


L'organizzazione capitanata da Julian Assange decide di andare oltre lo scoop di The Intercept. Il sesto paese le cui conversazioni sono tutte intercettate è l'Afghanistan
Roma - C'era un unico neo allo scoop della scorsa settimana di The Intercept: al quadro tratteggiato, che racconta di non meno di 6 paesi le cui conversazioni telefoniche sono intercettate da NSA, mancava un piccolo particolare, un dettaglio però non da poco. Il nome del sesto paese oggetto delle attenzioni dell'intelligence statunitense, quello taciuto dalla testata statunitense per ragioni di ordine superiore: Wikileaks ha deciso di rompere il silenzio su quel nome, a prescindere dalle motivazioni di The Intercept relative alla sicurezza, e come era prevedibile il nome in questione è quello dell'Afghanistan.

Wikileaks giustifica la decisione di andare oltre le dichiarazioni di The Intercept per sottrarsi alla censura o quantomeno al condizionamento dei servizi USA: nessuna complicità col governo statunitense, massima trasparenza sulle informazioni in possesso dell'organizzazione senza alcuna limitazione a quanto diffuso alla popolazione. Secondo Wikileaks, insomma, non ci saranno le temute violenze conseguenti alle rivelazioni: quelle sarebbero solo propaganda messa in campo dagli Stati Uniti per condizionare i media.

Da parte loro, Assange e Wikileaks non aggiungono altro alle informazioni su Mystic e SOMALGET fin qui diffuse da Washington Post prima e The Intercept più recentemente: informazioni per altro già oggetto di polemica e difese dall'intelligence a stelle e strisce. Sul terreno, che si tratti di programmi intercettazioni legali o meno, restano le vere vittime: ovvero la privacy e le conversazioni telefoniche intercettate di intere nazioni.