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giovedì 5 agosto 2010

Infostrada Wind

martedì 27 luglio 2010

Vodafone


martedì 20 luglio 2010

Il futuro del P2P

gli utenti lamentano problemi con eMule, scarsa velocità di download pur avendo una connessione a banda larga, code interminabili, ID basso e KAD firewalled.

Dunque, a cosa è dovuto il problema? Le cause sono da ricercare nei provider. Secondo una ricerca effettuata da CacheLogic, lo scambio diretto di files tramite sistemi peer to peer, occupa ormai più del 70% del traffico Internet mondiale.




I providers italiani (non tutti) di fronte all’aumentare del traffico P2P, con conseguente saturazione della rete e non riuscendo ad aggiornare i propri apparati in modo da sopportare questa mole di traffico, si sono trovati costretti a munirsi di apparecchiature dette Service Control Engines, per mezzo delle quali è possibile fare lo shaping del traffico e monitorarlo.
Per 
traffic shaping si intende la limitazione di banda nei momento in cui la rete è sovraccarica.
Il Service Control Engine, realizzato da 
Cisco Systems, è un apparato di rete molto costoso e viene utilizzato dai provider per garantire qualità alle connessioni ADSL, appunto limitando o bloccando (filtering) il traffico P2P.
Alcuni provider dichiarano in maniera esplicita di fare traffic shaping, altri non ne parlano proprio, ed altri affermano di non effettuare nessun controllo del traffico o filtraggio sulle proprie reti.
Resta il fatto che comunque 
i provider che adottano queste misure non lo menzionano nelle clausole contrattuali stipulati con i loro clienti.
E' il caso di 
Tele2Wind ed NGITelecom ItaliaFastweb e Tiscali sembrerebbero non applicare nessuna politica di filtro al traffico dati sui canali di file sharing. Sugli altri provider possiamo fare solo supposizioni, che nascono dalle lamentele degli utenti, riportate sui vari forum, blog, newsgroup.

Si potrebbe pensare che i provider che applicano questi filtri sono quelli che vendono le ADSL più economiche, come Tele2. E' comprensibile che questo operatore o altri adottino delle misure per contenere i costi di banda per cercare di offrire un migliore servizio ai propri clienti. 
Wind, ad esempio, sostiene di applicare i filtri solo per le ADSL 
wholesale, cioè quelle che sfruttano la rete Telecom e non per quelle unbundling ovvero su rete proprietaria, svincolate da Telecom.



Ma è sacrosanto che l'utente possa stabilire l'offerta a cui aderire dopo che le tutte le clausole contrattuali - qui ci interessano quelle relative al traffic shaping - siano state messe nero su bianco.