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mercoledì 9 febbraio 2011

Fumo di sigarette: un mix esplosivo di 600 ingredienti

Siete dei fumatori? Non riuscite a resistere al fascino di una sigaretta dopo il caffè? Bene (si fa per dire), vi comunichiamo che siete esposti regolarmente a ben 600 ingredienti diversi ad ogni boccata, alcuni dei quali aggiunti con l’unico scopo di creare in voi una dipendenza più forte e duratura. Che fumare sia nocivo per la salute è arcinoto a tutti, fumatori compresi. Le leggi contro il fumo nei locali pubblici hanno scoraggiato molti dal prendere il vizio ed indotto altri a smettere o quantomeno tentare di farlo. Questo nostro post vuole essere un ulteriore invito a prendere in considerazione questa opportunità, una spinta a valutare le ripercussioni sul proprio stato di salute e sulla qualità dell’aria negli ambienti in cui si vive.

Negli ultimi anni le multinazionali del tabacco, soprattutto americane, hanno visto assottigliarsi i propri patrimoni per via delle numerose cause intentate da fumatori in gran parte poi ammalatisi di patologie all’apparato respiratorio: le accuse rivolte dai magistrati statunitensi hanno trovato accoglimento nelle decisioni dei giudici che hanno inflitto grandi condanne alle case produttrici di sigarette, mutando radicalmente il rapporto con il fumo nell’opinione pubblica. Per decenni le sigarette sono state pubblicizzate in maniera intensa, specie mediante i film e gli sceneggiati in tv: i protagonisti in cui il pubblico si immedesimava erano tutti fumatori! In realtà, però, la pianificazione della dipendenza da fumo di tabacco veniva effettuata anche dal punto di vista chimico e psicologico. Vediamo come.

Inizialmente le sigarette erano sprovviste di filtro ed il catrame prodotto dalla combustione del tabacco giungeva quasi interamente nell’organismo del fumatore: gli effetti sulla salute di questa inalazione non tardarono a manifestarsi e la relazione fu fin troppo semplice da stabilire. Per non subire ripercussioni economiche da tale indiscutibile nocività, venne introdotta la sigaretta col filtro: quest’ultimo, però, non trattiene che una minima parte del catrame ed i suoi effetti positivi sulla salute sono, secondo gli studiosi, assolutamente nulli. L’atteggiamento psicologico del fumatore che passava dalla sigaretta non filtrata a quella col filtro fu però quello di ritenerla un prodotto più sicuro, non modificando le proprie abitudini.

Il filtro rendeva le sigarette più amare e questo era un bel problema per l’industria del tabacco che decise di aggiungere nuove sostanze chimiche per migliorarne il sapore. Con idrocarburi come il benzene si scoprì che la fiamma poteva durare più a lungo e con un potere calorifico maggiore: ad alte temperature, infatti, la nicotina si vaporizza e diviene più facilmente assorbibile dai tessuti polmonari. Ne consegue che il fumatore ha un maggior senso di appagamento che cercherà sempre più di frequente. Anche l’ammoniaca favorisce tale assorbimento, velocizzandolo. La BBC ha reso noto un elenco di 600 sostanze contenute in una sigaretta, che divengono 4-5.000 durante la combustione. Una quarantina di queste sostanze sono assolutamente cancerogene, altre 70 sicuramente tossiche. In un mondo così pieno di veleni forse inalarne di altri più volte al giorno e deliberatamente non è la cosa più saggia da fare.

Amici fumatori, abbiamo due notizie per voi, una buona l’altra meno. Quella buona è che abbiamo esagerato sul numero di sostanze contenute in una sigaretta non accesa: sono 599 e non 600, ma divengono 597 se si esclude il tabacco e la carta dell’involucro esterno. Non appare proprio una consolazione, né d’altronde vuole esserlo. La notizia cattiva è che, fumando, inalate dosi di formaldeide, cianuro di idrogeno, arsenico, ammoniaca, naftalina, polonio e perfino DDT.