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venerdì 26 novembre 2010

notizie strane

Detenuto tenta di spacciarsi per un poliziotto dal telefono della prigione


Un certo Bradley Pryor era stato arrestato per furto in un negozio di vestiti, da cui aveva sottratto diversi capi di abbigliamento ed altri accessori.
Un reato minore, ed infatti il giudice aveva imposto una cauzione di soli 1.000 dollari. Ma Pryor ha pensato di essere più scaltro, e ha ideato un piano più articolato. Dal telefono della prigione, invece che chiamare qualche parente per farsi prestare i soldi della cauzione, ha chiamato l’autorimessa dove era stato portata la sua auto, sequestrata dagli agenti di polizia, sostenendo di essere un poliziotto, e che l’auto doveva essere immediatamente restituita al proprietario perché c’era stato un errore. L’impiegato dell’autorimessa ha però obiettato che l’arrivo dell’auto era già stato registrato e quindi, anche volendo, serviva una comunicazione formale.
Fatto sta che Pryor non ha tenuto presente un piccolo, ma non trascurabile, aspetto: le telefonate dei detenuti dal telefono della prigione sono ascoltate dagli agenti di polizia penitenziaria, oltre che registrate.
Inevitabilmente, la telefonata gli è costata una ulteriore denuncia per avere impersonato un pubblico ufficiale, e gli è stata imposta una cauzione di 5.000 dollari. Non osiamo pensare che piano geniale potrebbe ideare questa volta.

Licenziata per prolungate assenze ingiustificate, ma è in coma

Una donna spagnola, Sandra Tejero, di Barcellona, è stata licenziata per “assenze ripetute e non giustificate” dal posto di lavoro, un negozio di animali.
Solo che la Tejero una buona motivazione per le assenze (che qualcuno evidentemente non ha notato essere anche consecutive): era in coma in seguito ad un incidente stradale.
coma
Evidentemente nessuno al lavoro ha pensato minimamente di preoccuparsi di scoprire come mai la donna non si presentava al lavoro da qualche giorno, prima di decidere per il licenziamento.
Secondo alcune fonti, in seguito alle proteste che questa situazione ha generato, la donna dopo qualche mese sarebbe stata ri-assunta.

Tentano il record di numero di sms spediti, ma scoprono di non avere una tariffa “flat”. 26.000 dollari di bolletta.

Due americani, Nick Andes, 29 anni, e Doug Klinger, 30 anni, si erano messi in testa di battere il record di numero di sms spediti in un mese. I due si sono messi di impegno, e sono arrivati a ben 217.033 sms inviati l’un l’altro in un mese. Per carità, molti messaggi erano banali (una sola parola) e spesso c’erano ripetizioni.
Ma i due, oltre a non avere evidentemente molto da fare nelle loro giornate, sono purtroppo piuttosto ingenui. Innanzi tutto, il Guiness World Records non ha ancora riconosciuto il record, dovendo innanzi tutto decidere se la loro “performance” sia  equiparabile a quella del precedente record che avrebbero voluto battere, i 182.000 ed oltre messaggi inviati da una certa Deepak Sharma nel 2005, che però li ha inviati da sola ad amici e parenti (ringraziate il cielo che non avesse avuto il vostro numero di cellulare, dev’essere stata un’esperienza atroce per i suoi conoscenti…).
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Ma soprattutto, i due hanno scoperto che l’abbonamento “all-inclusive” che credevano di avere non era evidentemente tale, dato che l’operatore a fine mese ha recapitato loro una bolletta da oltre 26.000 dollari, in un plico talmente ingombrante che la sola spedizione della bolletta è costata oltre 27 dollari.
I due hanno protestato, contestando che il loro abbonamento prevede l’invio di sms gratis almeno a certi numeri di telefono selezionati (tra cui, reciprocamente, i loro due), e l’operatore sta facendo delle verifiche, anche se sembra che nelle “righe piccole” potrebbe esserci un limite (irraggiungibile dalle persone sane di mente) al numero di sms inviabili gratuitamente.


giovedì 2 settembre 2010

le news più strane dei giornali

Cameriere salva vittima di rapina: licenziato per essersi allontanato dal posto di lavoro

Qualche tempo fa, Juan Canales, mentre era alla sua terza settimana di lavoro come cameriere a Fort Lauderdale, Florida, ha visto di fronte al ristorante una giovane donna aggredita da un rapinatore armato che voleva impossessarsi della sua auto.
Canales è intervenuto, riuscendo a salvare la donna e a bloccare il rapinatore, trattenendolo fino all’arrivo della polizia.
Un gesto che molti si aspetterebbero venisse apprezzato e ammirato, giusto? Invece no: tornato all’interno del ristorante, il proprietario lo ha licenziato, per avere abbandonato il luogo di lavoro senza autorizzazione.
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Facile immaginare lo stupore i Canales che della vittima dell’aggressione, Massiel Marquartdt, che non si aspettavano certo una conclusione di questo tipo.
Ma il proprietario del ristorante, anche intervistato dai giornalisti non ha cambiato le sue opinioni di una virgola: “Sarà anche un eroe, ma non è un buon dipendente”.

Vince per due volte il jackpot della lotteria, ma ora vive nullatenente in una roulotte

Evelyn Adams è una persona molto fortunata, o meglio avrebbe potuto esserlo. Già, perché la Adams ha vinto non una ma ben due volte alla lotteria di stato del New Jersey, per un totale di 5,4 milioni di dollari.
Il problema però è che la Adams era (ed è ancora) una con il vizio del gioco d’azzardo, ed è riuscita a perdere tutto il suo denaro giocandolo (“sfruttando” anche la vicinanza di Atlantic City).
Oggi la Adams è nullatenente, e vive in una roulotte. Al momento della bancarotta, ha commentato: “Sono umana e commetto errori”.

Tenta di farsi cambiare due banconote da un milione di dollari

Un uomo della Costa d’Avorio è stato arrestato negli Emirati Arabi per avere raggirato una donna, convincendola a tentare di farsi cambiare due banconote da un milione di dollari ciascuna.
La donna (al momento non si sa se indagata come complice) si era lasciata convincere a chiedere di farsi cambiare le banconote dalla Banca Centrale del paese, in cambio di un terzo dell’importo.
soldi-monopoli
Chiaramente, la banca non si è lasciata ingannare e ha presentato denuncia. Infatti, non sono mai esistite banconote in dollari con un taglio così enorme – e ovviamente già questa è una cosa che alla banca non è sfuggita – ma inoltre le banconote erano di colori diversi sui due lati. Come se non bastasse, raffiguravano George Washington, lo stesso Presidente raffigurato sulle banconote da 1$.
L’uomo ha spiegato alla polizia di non sapere che le banconote fossero un falso, e quindi di essere innocente. Ma non è chiaro, in questo caso, perché stesse cercando di usare un intermediario.
“Uccide” l’avatar del marito virtuale, rischia 5 anni di prigione
Una donna giapponese di 43 anni passava molto del suo tempo libero nel gioco online “Maple Story”, dove si combattono mostri e si svolge attività sociale. Lì la donna aveva anche un marito virtuale, che però un giorno ha divorziato da lei, senza nessuna spiegazione. “Mi ha fatto terribilmente arrabbiare”, ha detto poi la donna.
Per vendicarsi, la donna è entrata in Maple Story con userid e password dell’ex “marito virtuale”, e ha ucciso il suo personaggio.
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Una vendetta che vi sembra da poco? Ora la donna, che ha dichiarato che non aveva in mente alcuna “ritorsione” nella vita reale, rischia cinque anni di prigione e l’equivalente di 5.000 dollari di multa: la donna infatti, è stata incriminata per accesso illegale ad un sistema informatico e illecite modifiche a dati elettronici.