Usa, in fiamme la casa della vicina
Nonostante la sua cecità, un uomo è riuscito a salvare la vita di una vicina di casa intrappollata nelle fiamme dell'incendio divampato allinterno della sua abitazione a Grangerland, una cittadina nello stato del Texas. L'uomo ha sentito le grida della donna e, senza esitare, è penetrato nell'appartamento portando in salvo la malcapitata e avvisando i soccorsi.
La donna, Annie Smith, è un'ottantaquattrenne parzialmente non vedente a cui, da tempo, capitava di rimanere sola in casa. "Appena entrato nell'appartamento di Annie ho capito che qualcosa non andava - ha spiegato Jim Sherman al quotidiano Houston Chronicle - c'era fumo ovunque, ma sono riuscito a trovarla quasi subito". In seguito l'uomo ha chiamato il 911 (il numero utilizzato negli Usa per chiamare il pronto intervento) e ha dato l'allarme. Sono stati salvati dai vigili del fuoco accorsi sul posto anche i tre gatti della donna.
Sicilia, eclisse di Sole al 70%
Ma il fenomeno totale solo in Africa
E' stata visibile anche in Italia, seppur in maniera parziale, l'eclisse di Sole che mercoledì mattina ha oscurato i cieli dell'Africa settentrionale. Nel sud della nostra penisola, principalmente in Sicilia, la luna ha coperto il disco solare al 70%, fino al 45% spostandosi verso nord. Il fenomeno è durato circa due ore e il "sole nero" visibile in Africa si è protratto per quattro minuti.
Sono moltissimi gli studiosi e gli appassionati, fra cui anche numerosi italiani, che sono accorsi nella zona di confine fra Egitto e Libia, dove l'eclisse è stata totale. Ma anche in Italia stare con il "naso all'insù" ha dato soddisfazioni. "L'eclisse è un evento abbastanza raro e non visibile da tutti i punti del pianeta per un gioco di prospettiva", ha spiegato Nicoletta Lanciano, docente di Didattica delle scienze dell'università di Roma La Sapienza. "In Italia si vedrà un'eclisse parziale - aveva spiagato a poche ore dal fenomeno - In Sicilia sarà oscurata gran parte del Sole, mentre l'eclisse diventerà sempre più parziale allontanandosi dalla zona della totalità".
Risalendo lo Stivale, a Roma il Sole è stato oscurato per oltre il 60% dalla Luna e il momento di maggior intensità è stato alle 12,30: nel cielo è apparsa solo un'ampia falce luminosa. Spostandosi decisamente a nord, in Trentino l'evento è stato invece visibile al 40% e potenti telescopi sono stati piazzati in piazza Fiera a Trento.
Scuole e astrofili del nostro Paese si sono preparati allo spettacolo, anche se meno suggestivo di quello africano, e numerose sono state le iniziative che planetari e associazioni capeggiate dall'Unione Astrofili Italiani (UAI).
Ma il fenomeno totale solo in Africa
E' stata visibile anche in Italia, seppur in maniera parziale, l'eclisse di Sole che mercoledì mattina ha oscurato i cieli dell'Africa settentrionale. Nel sud della nostra penisola, principalmente in Sicilia, la luna ha coperto il disco solare al 70%, fino al 45% spostandosi verso nord. Il fenomeno è durato circa due ore e il "sole nero" visibile in Africa si è protratto per quattro minuti.
Sono moltissimi gli studiosi e gli appassionati, fra cui anche numerosi italiani, che sono accorsi nella zona di confine fra Egitto e Libia, dove l'eclisse è stata totale. Ma anche in Italia stare con il "naso all'insù" ha dato soddisfazioni. "L'eclisse è un evento abbastanza raro e non visibile da tutti i punti del pianeta per un gioco di prospettiva", ha spiegato Nicoletta Lanciano, docente di Didattica delle scienze dell'università di Roma La Sapienza. "In Italia si vedrà un'eclisse parziale - aveva spiagato a poche ore dal fenomeno - In Sicilia sarà oscurata gran parte del Sole, mentre l'eclisse diventerà sempre più parziale allontanandosi dalla zona della totalità".
Risalendo lo Stivale, a Roma il Sole è stato oscurato per oltre il 60% dalla Luna e il momento di maggior intensità è stato alle 12,30: nel cielo è apparsa solo un'ampia falce luminosa. Spostandosi decisamente a nord, in Trentino l'evento è stato invece visibile al 40% e potenti telescopi sono stati piazzati in piazza Fiera a Trento.
Scuole e astrofili del nostro Paese si sono preparati allo spettacolo, anche se meno suggestivo di quello africano, e numerose sono state le iniziative che planetari e associazioni capeggiate dall'Unione Astrofili Italiani (UAI).
Tifosi finti allo stadio: l’esperimento della Triestina
Tifosi finti allo stadio, sugli spalti, per far credere che ci sia il tutto esaurito e magari esaltare di piu’ i giocatori in campo? L’idea e’ venuta alla Triestina: il presidente della squadra di calcio doveva fare i conti con i costi, troppo alti, della gestione della curva dedicata a Colaussi. Chiudere quel settore dello stadio, per far risparmiare un po’ di soldi alla societa’: ma il colpo d’occhio durante le partite sarebbe stato troppo triste, con una parte di stadio vuota, senza spettatori. Da qui l’idea di mettere un gigantesco telone, con delle sagome di tifosi disegnate sopra.
I falsi tifosi sono immobili: non esultano per un gol, non creano problemi, non pagano. I tifosi finti dello Stadio Nereo Rocco sono assolutamente perfetti, perche’ non creano problemi, anche se l’idea di mettere un telone con delle persone disegnate sopra ha attirato numerose polemiche.
L’esperimento nello stadio di Trieste e’ andato in scena ieri, in occasione del match valido per la terza giornata del campionato di Serie B, disputato tra la Triestina e il Pescara. A guardarlo quello stadio sembrava pieno, ma in realta’ erano tifosi finti. Andrea Abodi, presidente della Lega di Serie B parla di una soluzione esteticamente piacevole: “E’ stata una intuizione del presidente della Triestina Stefano Fantinel, ma noi stiamo lavorando perché gli stadi siano pieni di persone vere e proprie e di famiglie“. E forse e’ su questo che si dovrebbe puntare.
Per il momento, Stefano Fantinel, presidente della Triestina, propone i suoi tifosi finti, per far fronte alla crisi di spettatori. “Abbiamo uno stadio tra i più belli d’Italia, con una capienza di 30.000 posti. Eppure la media di spettatori dell’ultima stagione, per le partite casalinghe, è stata di 6.000 persone. E’ ovvio che per i giocatori sarebbe meglio giocare di fronte a un pubblico vero“. E cosi’ ecco l’escamotage, non del tutto nuovo, a dire il vero. “Potremmo avere 22.000 spettatori senza sfruttare la tribuna. Inutile dire quanto sarei felice se avessimo 22.000 persone ad assistere alle partite“.
L’esperimento nello stadio di Trieste e’ andato in scena ieri, in occasione del match valido per la terza giornata del campionato di Serie B, disputato tra la Triestina e il Pescara. A guardarlo quello stadio sembrava pieno, ma in realta’ erano tifosi finti. Andrea Abodi, presidente della Lega di Serie B parla di una soluzione esteticamente piacevole: “E’ stata una intuizione del presidente della Triestina Stefano Fantinel, ma noi stiamo lavorando perché gli stadi siano pieni di persone vere e proprie e di famiglie“. E forse e’ su questo che si dovrebbe puntare.
Per il momento, Stefano Fantinel, presidente della Triestina, propone i suoi tifosi finti, per far fronte alla crisi di spettatori. “Abbiamo uno stadio tra i più belli d’Italia, con una capienza di 30.000 posti. Eppure la media di spettatori dell’ultima stagione, per le partite casalinghe, è stata di 6.000 persone. E’ ovvio che per i giocatori sarebbe meglio giocare di fronte a un pubblico vero“. E cosi’ ecco l’escamotage, non del tutto nuovo, a dire il vero. “Potremmo avere 22.000 spettatori senza sfruttare la tribuna. Inutile dire quanto sarei felice se avessimo 22.000 persone ad assistere alle partite“.
Ryanair: biglietto anche per il violino, passeggeri perdono il volo
La Ryanair e’ una delle maggiori compagnie low cost, scelte ogni giorno da milioni di viaggiatori di tutto il mondo, che cercano di risparmiare per i loro spostamenti in aereo. Spostamenti che diventano pero’ difficili se volete portare con voi un semplice violino. Lo sanno bene Francesca Rijks e suo padre, che dovevano affrontare un viaggio di rientro in Inghilterra dalla Germania con un volo della compagnia aerea Ryanair. Volo che hanno perso, perche’ all’ultimo momento sono stati obbligati a pagare un biglietto di imbarco per il violino. E con tutto questo trambusto, sono arrivati tardi e ormai il volo era partito.
Questa e’ la storia di Francesca Rijks, una giovane studentessa di 12 anni: con il padre era andata in Germania portandosi con se’ il suo prezioso violino. La giovane ragazza e’ infatti iscritta alla prestigiosa Chetham’s School of Music di Manchester e non lascia mai a casa il suo miglior amico, il violino.
Al momento di salire sul volo Ryanair, pero’, ecco l’amara sorpresa: proprio per il violino avrebbero dovuto pagare un biglietto aggiuntivo di 230 euro. Il padre pensava che potesse essere portato nel porta bagagli del mezzo, ma lacompagnia aerea non glielo ha permesso.
Ovviamente, tutto questo ha fatto perdere loro del tempo prezioso: e cosi’ quando si sono presentati all’imbarco, il volo della Ryanair era gia’ partito e cosi’ loro si sono dovuti affidare alla Easyjet per poter tornare nella loro Inghilterra. Questa volta con il violino compreso nel bagaglio a mano. Ovviamente ora l’uomo ha chiesto un rimborso alla compagnia battente bandiera Irlandese, invitando tutti gli altri musicisti a boicottare l’azienda, che gia’ qualche mese fa aveva fatto pagare un conto salato ad alcuni violinisti che avevano con se’ a bordo i loro strumenti musicali.
Al momento di salire sul volo Ryanair, pero’, ecco l’amara sorpresa: proprio per il violino avrebbero dovuto pagare un biglietto aggiuntivo di 230 euro. Il padre pensava che potesse essere portato nel porta bagagli del mezzo, ma lacompagnia aerea non glielo ha permesso.
Ovviamente, tutto questo ha fatto perdere loro del tempo prezioso: e cosi’ quando si sono presentati all’imbarco, il volo della Ryanair era gia’ partito e cosi’ loro si sono dovuti affidare alla Easyjet per poter tornare nella loro Inghilterra. Questa volta con il violino compreso nel bagaglio a mano. Ovviamente ora l’uomo ha chiesto un rimborso alla compagnia battente bandiera Irlandese, invitando tutti gli altri musicisti a boicottare l’azienda, che gia’ qualche mese fa aveva fatto pagare un conto salato ad alcuni violinisti che avevano con se’ a bordo i loro strumenti musicali.
Scoperti i testamenti di Wilde e Marx: quando il genio non rende ricchi
Un sito inglese ha pubblicato oltre sei milioni di testamenti appartenenti all’epoca vittoriana e ai primissimo anni del ‘900 e tra questi, molti appartengono ai grandi nomi che hanno segnato la nostra storia, come Oscar Wilde, Karl Marx e molti altri. Si viene così a scoprire che alcune di queste personalità, geni nel loro campo, in realtà lasciarono in eredità poco più che spiccioli ai loro discendenti. Come nel caso dello stesso Wilde, morto in miseria e in solitudine nel 1900 a Parigi e che lasciò solo 19 mila sterline. Ma non fu il solo.Come lo stesso Wilde scrisse: “Non ho altro con me, se non il mio genio” e per molti dei grandi personaggi dell’800 e del ‘900 fu proprio così. Ne sono una prova gli oltre sei milioni di testamenti pubblicati dal sito britannico Ancestry e risalenti al XIX e XX secolo. A dispetto della fama, molti di loro lasciarono pochissimo agli eredi come per esempio Karl Marx: l’autore de Il Capitale lasciò alla sua morte nel 1883 alla figlia Eleanor 250 sterline dell’epoca, una cifra che oggi equivarrebbe poco più che a 9000 sterline. E non andò meglio neanche a Lewis Carrol, autore di Alice nel Paese delle Meraviglie, o a D.H. Lawrence, penna di L’amante di Lady Chatterly: entrambi lasciarono poca cosa rispetto all’enorme successo di cui godettero.
Differenti, invece, Charles Darwin o Charles Dickens: quando morirono, il primo che, va sottolineato, proveniva da una famiglia benestante, lasciò ai suoi eredi oltre 13 milioni di sterline mentre il grande autore ne lasciò sette. Lo stesso vale anche per Arthur Conan Doyle. L’inventore del famoso investigatore inglese Sherlock Holmes era in realtà un medico che viveva nel grigio sobborgo di Southsea, vicino a Portsmouth; come dottore non guadagnava molto e aveva molto tempo libero per cui cominciò a scrivere le prime avventure del celebre investigatore, inventando i personaggi di Sherlock Holmes e del suo alter ego, il Dottor Watson. Il resto, anche per lui, è ormai storia: divenne molto più famoso, e guadagnò molto di più, col suo passatempo invece che col suo lavoro “ufficiale”.
Ma come spesso accade, il genio lo si scopre solo alla fine. Ed è stato il caso di molti grandi della nostra storia.
Differenti, invece, Charles Darwin o Charles Dickens: quando morirono, il primo che, va sottolineato, proveniva da una famiglia benestante, lasciò ai suoi eredi oltre 13 milioni di sterline mentre il grande autore ne lasciò sette. Lo stesso vale anche per Arthur Conan Doyle. L’inventore del famoso investigatore inglese Sherlock Holmes era in realtà un medico che viveva nel grigio sobborgo di Southsea, vicino a Portsmouth; come dottore non guadagnava molto e aveva molto tempo libero per cui cominciò a scrivere le prime avventure del celebre investigatore, inventando i personaggi di Sherlock Holmes e del suo alter ego, il Dottor Watson. Il resto, anche per lui, è ormai storia: divenne molto più famoso, e guadagnò molto di più, col suo passatempo invece che col suo lavoro “ufficiale”.
Ma come spesso accade, il genio lo si scopre solo alla fine. Ed è stato il caso di molti grandi della nostra storia.