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giovedì 6 giugno 2013

Accorgimento per la scheda video danneggiata per Acer Aspire 5920




Accorgimento per la scheda video danneggiata per Acer Aspire 5920

lunedì 20 maggio 2013

8 cose irritanti di Windows 8


Dopo avere trascorso diversi mesi a fare nostro il nuovo sistema operativo e aver preso confidenza con la nuova interfaccia (non sempre intuitiva), siamo ora entrati in una nuova fase di frustrazione e ci troviamo a imprecare contro Windows 8 non tanto per i grandi cambiamenti, ormai assimilati, ma per quelle piccole, ma non per questo meno irritanti, bizze.
Oltre alla sua nuova e splendente interfaccia basata sulle tessere, il nuovo sistema operativo di Microsoft nasconde una legione di piccoli fastidi che, per quanto apparentemente poco importanti, possono far ribollire il sangue e far passare in secondo piano i tanti pregi e miglioramenti introdotti. Alcuni di questi problemi sono in realtà strane opzioni che Microsoft ha deciso di impostare come default e che si possono aggiustare velocemente, altri sono semplici inconvenienti che derivano da una vita di uso tradizionale di Windows.
Ecco l’elenco dei problemi che troverete nelle prossime pagine, insieme alla soluzione per tutti, o quasi. C’è infatti una cosa irritante che al momento non può proprio essere rimossa.
Impedire il blocco dello schermo
Cominciamo dall’inizio della nostra esperienza con Windows 8. Il blocco dello schermo ha senso su un tablet, ma su un PC diventa solo un altro clic superfluo nel mare di controlli non richiesti di Windows 8. Fortunatamente, bandire la schermata di blocco dalla vostra vita è semplice. Per prima cosa lanciate la finestra Esegui.
Se siete sul Desktop premete i tasti Windows + R o spostate il mouse nell’angolo in basso a sinistra, fate clic con il tasto destro del mouse e, dal menu che appare, fate clic su Esegui; se siete sulla schermata Start digitate “Esegui” e fate clic su Esegui nell’elenco delle app rilevate. Ora digitate gpedit.msc e premete Invio per aprire l’Editor Criteri di gruppo locali.

Disabilitare la schermata di blocco è un’opzione molto nascosta.
Nel menu a sinistra selezionate Configurazione computer, Modelli amministrativi, Pannello di controllo, Personalizzazione. Fate clic sulla voce Non visualizzare la schermata di blocco e, nella finestra che si apre, selezionate l’opzione Attiva quindi fate clic su Applica e OK.
È un po’ come con i referendum: per dire che non la si vuole bisogna dire Sì, per dire che la si vuole si deve dire NO. In ogni modo il gioco e fatto e d’ora in poi bye-by, schermata di blocco!
Premi Start per continuare Sull’assenza del pulsante Start in Windows 8 sono già state scritte abbastanza parole da riempire due volte la Biblioteca Vaticana e non ne spenderemo altre. Ma se, andando subito al dunque, non potete farne assolutamente a meno, forse anche per non vedere più la schermata a tessere live, scaricatevi Classic Shell, un fantastico, e gratuito, programma che oltre al citato stato Start arricchisce le funzioni di Explorer.
Il tasto Start è proprio come lo ricordavate e, per i nostalgici più accaniti, è possibile adottare la skin di Windows XP.
Una volta installato, oltre a veder ricomparire il tanto agognato tasto in basso a sinistra, trovate l’icona di Classic Shell in altro a destra nella finestra di Explorer. Un clic e potete accedere e impostare le numerose funzioni.
Potete scaricare il programma all’indirizzo www.classicshell.net (trovate il link per accedervi direttamente, nell’interfaccia Extra di PCWorld), è disponibile in un unico file di setup sia per sistemi a 32 che a 64 bit.

Basta POP3!

Uno delle più grandi irritazioni con Windows 8 è la mancanza del supporto e-mail POP con l’applicazione di Posta nativa del sistema. Possiamo anche capire Microsoft: la funzionalità di sincronizzazione IMAP si inserisce meglio nel cloud-connected, nel lavoro globalizzato e nella filosofia che ha ispirato Windows 8.
Ma come ci si può dimenticare di tutte le persone che hanno indirizzi di posta elettronica POP ricevuti dai propri fornitori di servizi Internet, magari assieme alla registrazione del proprio dominio? Se avete la necessità di tenere sotto controllo un account e-mail POP, una prima soluzione può essere quella di scaricare e installare il programma di posta elettronica Mozilla Thunderbird e utilizzarlo in modalità Desktop. Il programma è disponibile anche in lingua italiana, è gratuito e affidabile.
Lo trovate all’indirizzo mozillaitalia.org. Se però non volete scaricare e installare un altro software ma volete utilizzare gli strumenti che Microsoft vi mette a disposizione c’è una soluzione, semplice anche se un po’ contorta e limitata.
Il trucco sta nel supporto che la app Mail fornisce ai due popolari servizi di webmail gratuiti Gmail e Outlook.com.


Vi basterà quindi creare un nuovo account, gratuito, su uno di questi due servizi e configurarlo in Mail. Quindi dovrete semplicemente collegare il vostro account di posta POP al nuovo account, in sostanza dovete reindirizzare la posta in entrata del vostro account POP verso il nuovo account appena creato.

Purtroppo questa soluzione ha un limite: funziona con la posta in entrata ma non con la posta in uscita. Per l’invio dei vostri messaggi Mail utilizzerà esclusivamente il nuovo account Gmail o Outlook.com e non c’è modo di utilizzare il vostro account POP. È un limite non da poco ma per lo meno potrete tenere sotto controllo la posta in entrata.

martedì 6 novembre 2012

Facebook cambia ancora: spariscono le due colonne

Pronto un nuovo ritocco dei profili. Si tornerebbe alle origini con l'aggiornamento cronologico sulla sinistra!Stavamo giusto iniziando a farci l'occhio, e Facebook cambia ancora. A un anno dall'introduzione della Timeline, o diario che dir si voglia, il social network da un miliardo di utenti si sta preparando a ritoccare per l'ennesima volta i profili. L'attuale layout vede gli aggiornamenti avvicendarsi su due colonne ed è stato digerito dagli iscritti non senza qualche difficoltà: in Rete fioccano tutt'ora i tutorial per disattivare la funzione e la community stessa ospita pagine che inneggiano a un ritorno alle origini.

UNICA COLONNA - L'appello potrebbe non rimanere inascoltato. Secondo un'indiscrezione del portale Inside Facebook, Mark Zuckerberg sta testando su un numero limitato di profili la pubblicazione degli avvicendamenti su unica colonna, quella di sinistra. Aggiornamenti di stato, pubblicazione di foto e video e commenti degli amici torneranno quindi uno sopra l'altro in ordine cronologico. La parte destra dello schermo continuerà a ospitare i riquadri relativi ad attività recenti, applicazioni utilizzate ed elenco degli amici, ma sarà ridotta in larghezza - poco più di un terzo della pagina - e non proseguirà in lunghezza. Spostandosi con il cursore nella parte bassa ci si imbatterà quindi esclusivamente nei vecchi aggiornamenti e scambi. Sopravvive, in alto a destra, il menù per organizzare la ricerca dei contenuti per anno o mese. Se dovesse essere confermato, il cambio di rotta sarebbe coerente con la propensione sempre più pronunciata di Menlo Park per il mobile. Organizzando la pagina in modo (più) pulito e razionale si può tracciare una linea comune fra la visualizzazione su pc e mediante smartphone, guadagnandone in intuitività e coccolando su ambedue le piattaforme gli investitori pubblicitari.

I CONTI - Gli ultimi conti, terzo trimestre dell'anno in corso, hanno testimoniato un aumento del 61% degli utenti mobili rispetto allo stesso periodo del 2011 e un contributo del 14% da parte dei click su cellulari intelligenti e tablet alla causa del fatturato pubblicitario. Ad aggiornare il proprio profilo e a sbirciare le pagine degli amici in mobilità sono 604 milioni di internauti, più della metà del totale degli iscritti: un presente importante e, guardando avanti, un futuro prepotente. Del quale bisogna tenere conto anche a livello grafico.

domenica 23 settembre 2012

App iOS

Apple brevetta un sistema per creare Applicazioni iOS senza bisogno di codice.
  
Una delle cose più che scoraggia coloro che hanno delle idee per creare Applicazioni iOS di successo, e' la necessita' di conoscere il linguaggio di programmazione, un minimo di base per l'argomento codice/sviluppo/applicazioni per poter dare una forma funzionale a ciò che si ha in mente, oppure doversi rivolgere a degli sviluppatori professionisti, che pero' si fanno pagare somme inavvicinabili, in molti casi. 

La Apple ha ora brevettato un Applicativo in grado di darci gli strumenti giusti per creare le nostre App senza bisogno di conoscere il linguaggio di programmazione, un po' come fu per il web il software iWeb e gli altri editor WYSIWYG (what you see is what you get) che hanno consentito a chiunque di costruire siti web belli e funzionali senza conoscere una riga di codice HTML. 

O ancora, una sorta di "iBooks Author" per le Applicazioni iOS. Se il sistema venisse realmente messo a disposizione degli utenti (non tutti i brevetti Apple vedono la luce del sole come prodotti al pubblico) sicuramente farebbe adirare non pochi sviluppatori di professione, che si vedrebbero probabilmente costretti ad abbassare i prezzi delle proprie prestazioni, di fronte alla concorrenza di chi usa il sistema Apple. 

Ma farà anche aumentare la produzione, la vendita e conseguentemente il mercato delle applicazioni iOS e do conseguenza il potere dell'AppStore.

iOS 6 e le novità

Il famoso sito statunitense riporta alcune novità che dovrebbero caratterizzare il nuovo iOS 6 come: le API per interfacciare le applicazioni sviluppate da terzi con l’assistente vocale Siri Siri disponibile anche per iPad: il sistema di mappe ridisegnato dagli ingegneri di Cupertino in 3D. 

Forse vedremo tutte queste novità, e magari delle altre, WWDC 2012, tra poco meno di un mese. Apple sta lavorando per integrare un nuovo sistema di mappe in iOS 6, firmware chiamato da Apple con il nome in codice “Sundace”. 

Queste le parole di MG. Siegler TechCrunch riguardo al nuovo sistema operativo mobile made in Cupertino. Il blogger si sofferma anche sulla possibilità di vedere Siri sul nuovo iPad, al quale Apple sta ancora lavorando sull’interfaccia utente e sul nuovo iTunes 11.

Anche quest’ultimo presenterà grandi cambiamenti e saranno aggiunte nuove funzioni molto simili al suo concorrente Spotify.

martedì 4 settembre 2012

App Nativa o Web App

Questa è la domanda che molte persone che si affacciano per la prima volta nel mondo mobile dovrebbero porsi. Se avete in progetto di voler realizzare una applicazione mobile, è bene che prima abbiate bene in mente la differenza tra le due tipologie.

Web App: E’ una pagina web, accessibile da qualsiasi smartphone che supporta un web browser ed è connesso a Internet. Scritta in HTML5, JavaScript e CSS ha le sue facce negative e positive.
 I pro:
 • Costa poco svilupparla perche’ non richiede grosse competenze tecniche. Un webmaster è in grado di svilupparla facendo attenzione a scrivere i fogli di stile (CSS) senza dimensioni fisse (no width e height in px), quindi utilizzando solo dimensioni in percentuali. Inoltre vi sono dei plugin come jQuery Mobile che semplificano di molto il lavoro per coloro che non sono tanto esperti di JavaScript per la gestione degli eventi.
Un evento è per esempio lo scroll, il touch su un elemento o lo swipe.
• Veloce da sviluppare: non richiedendo grosse competenze tecniche sia il tempo di sviluppo che di testing è dimezzato rispetto alla creazione di una applicazione nativa.
• Facile da aggiornare: essendo una pagina web è sempre disponibile online e con un semplice refresh della pagina dal browser del telefonino è possibile visualizzare aggiornamenti grafici, strutturali e testuali.
• Accessibile ovunque: basta avere qualsiasi dispositivo connesso a internet e la webapp è possibile visualizzarla su qualsiasi device. Che sia uno smartphone, un tablet o un minipc non importa, perchè grazie al foglio di stile scritto in percentuale (e non in dimensioni fisse), la GUI si adatta automaticamente alle dimensioni schermo facendola sembrare una vera e propria applicazione. Con dei meta tag speciali è possibile anche far scomparire la barra di stato, disabilitare il ridimensionamento automatico, lo zoom dell’utente e impostare l’icona dell’applicazione in caso l’utente decide di fare il bookmarking del sito. Tale icona sarà visualizzata nel menu delle applicazioni, proprio come una vera app.
• Streaming media: rispetto a un’app nativa lo streaming dei contenuti multimediali è gestito meglio rendendo il tutto molto piu’ fluido e veloce.
• GPS, fotocamera e audio recorder grazie ad html5 sono sensori che possono essere utilizzati senza dover per forza far uso di applicazioni native. I contro:
 • Non è possibile inviare a tutti coloro hanno installato l’applicazione le notifiche push. Tuttavia ci sono delle via alternative che si possono prendere per simulare una cosa simile alle notifiche push: far refreshare la webapp ogni tot ore in automatico e inserire all’interno dei semplici alert (popup) con il messaggio da visualizzare.
• Niente stores. Se volevate conquistare la vetta di Apple Store, scordatevelo. Anche se vi sono degli stores dedicati appositamente alle webapp (ci sono per Chrome, Apple e molti altri) non è assolutamente la stessa cosa, per ora. Unica eccezione la fanno i sistemi operativi con Android: molti riesco a pubblicare sul Market Android la loro webapp perchè usano il codice nativo per fare un “iframe” (termine tecnico: WebView) della pagina web e non essendoci controlli manuali di nessun genere da parte di Google, l’applicazione sarà approvata e distribuita.
• Funziona solo online: se il telefono non è connesso a Internet i vostri utenti non potranno accedervi. In verità se lo sviluppatore ha adottato un sistema particolare di local caching si puo’ fare in modo che il telefono sia connesso a internet solo la prima volta che viene aperta la webapp. Le successive volte che si prova ad accedere alla webapp senza connessione alla rete viene utilizzata la cache per visualizzare i vostro contenuti. Quando utilizzarla:
• Necessità di essere compatibili con tanti dispositivi: mobile e non.
• Divulgazione di informazioni di consumo.
• Convertire un sito web in un sito ottimizzato per dispositivi mobile. App Nativa: Le applicazioni native sono sviluppate in linguaggio macchina e devono essere scritte e compilate appositamente per ogni tipo di sistema operativo supportarto dal device. Per esempio le applicazioni per iOS (iPhone/iPad/iPod) sono scritte in Object-C, quelle per Android sono sviluppate in Java mentre quelle per Windows Mobile 7 sono sviluppate ambiente .NET. Anche le applicazioni native hanno i loro pro e contro.
 I pro:
 • Possibilità di inviare delle notifiche push geolocalizzate. Le notifiche push sono dei messaggi che si possono inviare a tutti coloro che hanno installato la vostra applicazione. Simili a degli SMS sono molti utili per fare marketing sul mobile.
• Accesso a tutti i sensori hardware installati sul dispositivo: NFC, accellerometro, GPS, fotocamera, magnetometro, sensore di prossimità, di luminosità di posizionamento e altri.
• Pubblicazione gli stores: è una delle voci piu’ importanti perche’ tali applicazioni consentono di essere reperibili nei negozi virtuali di Apple, Google, Blackberry e Microsoft.
• Modalità offline: le applicazioni native devono essere scaricate e installate su ogni dispositivo mobile. Una volta compiuta questa semplice operazione sarà possibile utilizzarla sia online che in modalità offline. Le applicazioni per l’Apple Store seguono una procedura un po’ complessa per la compilazione dell’applicazione prima di poter essere installata perchè necessita la creazione di diversi certificati (sviluppatore e id applicazione); se ti interessa approfondire il processo vedi qui.
• GUI piu’ reattiva perchè vengono effettuate chiamate dirette di sistema e il codice non è interpretato come nelle webapp da un browser ma è scritto direttamente in codice macchina.
I contro:
 • Costosa: sviluppare una applicazione nativa base, pur quanto semplice possa essere tra sviluppo e beta testing vi sono almeno 30 giorni di lavoro, quindi il costo di un applicazione custom nativa non è meno di 5.000 euro per sistema operativo.
• Poco flessibile: se necessiti di aggiornamenti rapidi della GUI o comunque variazioni importanti di usabilità dell’applicazione vi sono tempi di sviluppo e di approvazione negli stores troppo lunghi.
• Tempi di aggiornamento possono variare a seconda dello stores: per Android l’aggiornamento è quasi istantaneo, per Apple invece puo variare da 10 a 20 giorni. Ci sono stati casi di applicazioni anche molto famosi che sono state approvate dopo un anno o addirittura non sono state approvate per via dei contenuti che erano contro le policy di Apple: l’esempio piu’ eclatante e’ stato quello di South Park.
• Le native apps, essendo native per definizione, funzionano solo per specifici dispositivi per cui sono state scritte e compilate. Di conseguenza un’app compilata per iPhone non funzionerà su un telefono che supporta come sistema operativo Android e viceversa. Quando utilizzarla? 
• Se vuoi far comparire il tuo brand sugli stores e utilizzare i pagamenti in-app.
• Realizzazioni di giochi.
• Esigenza di accedere a particolari sensori hardware messi a disposizione dal dispositivo e non utilizzabili via HTML5.
• In generale, di tutte le cose che non si possono fare con pagine web. Il futuro? La differenza tra le due tipologie di applicazioni si sta sempre più assottigliando grazie al continuo sviluppo dei markup HTML5 per l’ottimizzazione sugli smartphone. Il futuro ci dirà quale delle due prenderà il sopravvento, per ora noi di Apps Builder abbiamo abbiamo deciso di puntare su entrambe le tipologie fornendo ai nostri utenti sia applicazioni native per iPhone, iPad e Android sia la webapp accessibile via QR code, in modo totalmente gratuito. 

Fonte: Daniele Pelleri, Founder & CEO di Apps Builder, per il TagliaBlog.

lunedì 23 luglio 2012

Crittografia per tutela privacy su Internet

Forbes consiglia una serie di strumenti:
1. Email Privacy – Per invio di email sicure Pretty Good Privacy (PGP) è un programma che permette di usare autenticazione e privacy crittografica. Il più usato al mondo. Una versione web based compatibile con il sistema PGP è Hushmail. Queste 2 applicazioni se usate correttamente offrono comunicazioni sicure.
2. File Privacy – Per proteggere i files il programma per eccellenza è TrueCrypt, si possono proteggere cartelle complete ed anche intere unità, offre sincronizzazione con Dropbox. BoxCryptor è un altro strumento che facilita la crittografia dei files salvati nella “cloud”, inoltre è compatibile con Android e iOS. Se questi strumenti applicano la crittografia a livello locale, per una protezione a livello online che offrono backup e sincronizzazione ci sono SpiderOak e Wuala.
3. Privacy su comunicazione voce – Le intercettazioni via voce sono sempre più diffuse, dal creatore di PGP di sopra, Zfone è un programma di telefonia VoIP sicuro, utilizza un protocollo chiamato ZRTP che permette di effettuare telefonate sicure su internet. Altro sistema con protocollo ZRTP è Jitsi che offre sicure video chiamate, così come sicure conferenze, chat e condivisione desktop. A causa di problemi di sicurezza e di intercettazioni legittime si consiglia di utilizzare questa applicazione al posto di Skype. Per dispositivi mobili sempre con ZRTP, RedPhone permette comunicazioni crittografate su Android.
4. Chat Privacy – Per sessioni chat o di messaggistica istantanea abbiamo Cryptocat che non è soggetto a sorveglianza commerciale o di governo. Altro simile esistente da molto èOff-the-record Messaging (OTR) che offre chiavi private per comunicazione autentiche e segrete. E’ anche disponibile come plugin Pidgin.
5. Traffic Privacy – Importante è la tutela della privacy su informazioni geografiche. Con le reti VPN possiamo navigare anonimamente e mascherando gli indirizzi IP. Una lunga lista di VPN si può trovare all’indirizzo http://en.cship.org/wiki/VPN. Ci sono sia gratuite che a pagamento. Infine si ricorda il progetto TOR più volte segnalato per navigare sicuri via internet.

Fonte: Tracce Web