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lunedì 23 luglio 2012

Crittografia per tutela privacy su Internet

Forbes consiglia una serie di strumenti:
1. Email Privacy – Per invio di email sicure Pretty Good Privacy (PGP) è un programma che permette di usare autenticazione e privacy crittografica. Il più usato al mondo. Una versione web based compatibile con il sistema PGP è Hushmail. Queste 2 applicazioni se usate correttamente offrono comunicazioni sicure.
2. File Privacy – Per proteggere i files il programma per eccellenza è TrueCrypt, si possono proteggere cartelle complete ed anche intere unità, offre sincronizzazione con Dropbox. BoxCryptor è un altro strumento che facilita la crittografia dei files salvati nella “cloud”, inoltre è compatibile con Android e iOS. Se questi strumenti applicano la crittografia a livello locale, per una protezione a livello online che offrono backup e sincronizzazione ci sono SpiderOak e Wuala.
3. Privacy su comunicazione voce – Le intercettazioni via voce sono sempre più diffuse, dal creatore di PGP di sopra, Zfone è un programma di telefonia VoIP sicuro, utilizza un protocollo chiamato ZRTP che permette di effettuare telefonate sicure su internet. Altro sistema con protocollo ZRTP è Jitsi che offre sicure video chiamate, così come sicure conferenze, chat e condivisione desktop. A causa di problemi di sicurezza e di intercettazioni legittime si consiglia di utilizzare questa applicazione al posto di Skype. Per dispositivi mobili sempre con ZRTP, RedPhone permette comunicazioni crittografate su Android.
4. Chat Privacy – Per sessioni chat o di messaggistica istantanea abbiamo Cryptocat che non è soggetto a sorveglianza commerciale o di governo. Altro simile esistente da molto èOff-the-record Messaging (OTR) che offre chiavi private per comunicazione autentiche e segrete. E’ anche disponibile come plugin Pidgin.
5. Traffic Privacy – Importante è la tutela della privacy su informazioni geografiche. Con le reti VPN possiamo navigare anonimamente e mascherando gli indirizzi IP. Una lunga lista di VPN si può trovare all’indirizzo http://en.cship.org/wiki/VPN. Ci sono sia gratuite che a pagamento. Infine si ricorda il progetto TOR più volte segnalato per navigare sicuri via internet.

Fonte: Tracce Web

sabato 9 giugno 2012

Facebook al massimo

Facebook ormai è accessibile anche dagli smartphone e tablet. Aggiornare il tuo profilo è quindi un’operazione, quasi sempre, possibile. Uno dei migliori servizi che ti permette di programmare gli aggiornamenti su Facebook è sicuramente Hootsuite - che funziona anche per Twitter - ma ci sono anche PostcronBuffer e Ping.fm. Da provare anche Sendible.

Gli utenti di Firefox, inoltre, possono aggiornare il proprio profilo direttamente dal browser installando l’add-on FireStatus. E non solo per effettuare update su Facebook, ma anche su Twitter e FriendFeed.

Se non ti accorgi che qualcuno ti ha eliminato dalla sua lista di amici, diciamo che non è una grande perdita. Ma se è un pensiero che non ti fa dormire di notte, vediamo allora come rimediare. Esistono due servizi gratuiti che tengono d’occhio i tuoi contatti: Who deleted me e il nuovo Out&In. Entrambi, però, entrano in azione nel momento in cui ti registri e sono in grado di fare la “conta” degli ex amici solo quando inizi a usarli.

Cambiare password per i servizi online è un’ottima abitudine, ma se poi la dimentichi e non riesci più a entrare in Facebook? Un bel problema. Se ti dovesse capitare, è bene sapere che puoi recuperarla con FacebookPasswordDecryptor. Come ci riesce? Perché, salvo diversa impostazione, i principali browser come Internet Explorer, Chrome o Firefox la memorizzano.

Se sei ormai un utente Facebook di vecchia data, e non hai mai fatto una grande selezione all’ingresso, è probabile che i tuoi amici, contatti e conoscenti siano centinaia. Basta un clic per eliminarli se si rivelano troppo “chiassosi” o invadenti, ma esiste anche un modo più diplomatico per metterli a tacere. Quando vedi il loro ennesimo post “fuori luogo”, fai clic sulla freccia rivolta verso il basso e annulla gli aggiornamenti in arrivo da quella persona.

Per gli appassionati di chat su Facebook c'è un’interessante alternativa: il programmino Chit Chat che porta la chat di Facebook sul desktop del vostro computer. Puoi provare anche Gabtastik e digsby.

Non so tu, ma io prima ero abituata a usare gli asterischi (*) per mettere le parole in grassetto nella chat e gli underscore (_) per sottolinearle. Adesso non è più possibile. In realtà esiste uno stratagemma per tornare a formattare il testo, un po’ più laborioso rispetto al passato perché implica l’installazione di un add-on nei browser Firefox e Chrome. Lo trovi sul sito di Social Plus.

Se prevedi di prenderti una vacanza da Facebook? Come fare? Cambi le impostazioni sulla privacy e vieti a chiunque di scrivere sulla tua bacheca. Vai quindi in Connessione da parte tua > Modifica impostazioni e cambia la risposta alla domanda Chi può pubblicare sulla tua bacheca? da Amici a Solo io. Ricordati di riattivare l'opzione quando torni.

È bello sapere tutto quello che succede su Facebook, ma il rischio è essere bombardato da messaggi e messaggini di ogni genere. La soluzione più drastica è disattivare l’opzione Frequenza e-mail nell’area Notifiche dell’impostazione del tuo account. Oppure selezionare manualmente cosa ricevere dal social network, e sei tu a deciderlo. Le voci sono tantissime.

Vuoi stupire i tuoi amici? Scrivi i tuoi aggiornamenti al contrario usando FlipText, un simpatico servizio web completamente gratuito.

giovedì 22 luglio 2010

Terra chiama Alieni, nel 2010


Rimorchiare gli alieni. Anzi, meglio: cercarli per scambiarci quattro chiacchiere, visto che dal cosmo ancora nessuno batte colpo. Dopo decenni di trasmissioni e radio interstellari alla scoperta di forme di vita intelligente extraterrestre, infatti, non ci è pervenuto nè un rassicurante messaggio di pace, nè consigli per scongiurare catastrofi globali. ET, a quanto pare, non ci ascolta. E' il risultato del programma SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence), che quanto a comunicazione interstellare è sul punto di cambiare rotta. L'obiettivo? Un approccio più concreto, e il canale sembra essere una riunione ad aprile a League City (Texas), per revisionare alcuni progetti di trasmissione.
Il "terra chiama alieni" ha comunque quasi mezzo secolo di storia. Il primo tentativo di comunicazione interstellare venne lanciato dalla Nasa circa 40 anni fa: 'Progetto Ciclope'.Tre anni più tardi, per celebrare un consistente ampliamento del radiotelescopio da 305 metri di Arecibo, un messaggio in codice di 1.679 bit raggiunse l' ammasso globulare M13 ( anche costellazione di Ercole, ndr), distante da noi circa 25.000 anni luce. La sequenza di 0 e 1 che costituiva il messaggio era una matrice che conteneva alcuni dati sulla nostra posizione nel sistema solare, la figura stilizzata di un essere umano e alcune formule chimiche.
Nel 1960 ci provò l'olandese Hans Freudenthal, il quale progettò un linguaggio interspecie chiamato Lincos, ricavato da semplici formule matematiche. Nel 1999, invece, Alexander Zaitsev, dell'Accademia Russa delle Scienze di Insitute of Radio Engineering and Electronics, inoltrò quattro messaggi interstellari nello spazio, alla ricerca di qualche forma di vita extraterrestre. Risultati? Zero. Nessuna risposta. Douglas Vakoch, direttore del'Interstellar Message Composition programme at the SETI Institute' in Mountain View', azzarda: "Forse qualcuno ci sta ascoltando e il problema è che non sa trasmettere". Ma come si fa a dire 'veniamo in pace' ad una specie aliena?
Più recenti gli studi del matematico Carl DeVito, che dopo aver dato per scontato che gli abitanti degli 'altri mondi' siano a conoscenza dei primari concetti della fisica, ha ribadito l'importanza delle immagini. “Queste- ha infatti precisato il ricercatore- possono essere l'unico modo per comunicare ad uno straniero di cosa stiamo parlando". Per esempio, "si potrebbero collegare i simboli di alcuni significati, come un bambino con un libro illustrato". Finora, tuttavia, l'apporto più significativo si chiama ''Interstellare Rosetta Stone'. Sviluppato dagli astronomi Yvan Dutil e Stephane Dumas del 'Defence Research and Development Canada nel Valcartier', il grafico rappresenta schizzi del sistema solare, la topografia della Terra e i due generi umani: l'uomo e la donna.
E il Web? Per l'astronomo americano Seth Shostak, Google può essere l'arma vincente per comunicare con gli alieni. Il server “contiene una quantità enorme di informazioni, in gran parte ridondanti e pittografiche”. Il solo nodo da sciogliere sarebbero i contenuti pornografici del motore di ricerca, anche se, assicura Shostak, “non dovrebbe essere difficile gestire la situazione”. Oppure la chat: una sorta di social network alieni-terrestri “per insegnare loro le nostre lingue e le nostre storie”. Ma, bisogna puntualizzare, in tal caso le distanze interstellari scanserebbero ogni eventuale probabilità di riuscita del progetto.
Fantasticando, inoltre, c'è chi si allinea sul modello di James Cameroon: l' Avatar, come suggerisce il sociologo William Bainbridge della George Mason University di Fairfax. Una personalità umana codificata da alcuni software per interagire con eventuali ET, o chissà, Na'vi.
Ma se per molti 'la caccia all' alieno' significa scoperta, novità, speranza, qualcun altro si guarda bene dall'entusiasmo. L'ex astronomo David Brin, membro dell'Accademia Internazionale di Astronautica pannello SETI fino al 2006, per esempio, fa sapere con forza di non apprezzare il principio per cui il destino dell'umanità possa essere "in mano a un paio di dozzine di persone arroganti, che si aggrappano ad una immagine dello straniero". Certo è, che fare i conti con l' ennesima debacle di uno schizofrenico Doc in stile 'Ritorno al futuro', non solleva timori. Ma se dall'altra parte dello spazio si nascondesse una civiltà extraterrestre con propositi tutt'altro che rassicuranti?