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venerdì 2 luglio 2010

Black hat SEO

La frase “black hat seo” significa letteralmente seo dal cappello nero. Come già fatto per il white hat seo, spenderò anche qui due parole per spiegare il significato di black hat.

Il cappello nero, come lo stetson che vedete qui a lato, era indossato, nei classici film western, dal cattivo, a cui si opponeva il cappello bianco del buono.

In una intervista il critico cinematografico Roger Ebert, parlando del film Shane del 1953, aveva appunto osservato questo concetto. In quel film la parte del buono (il personaggio Shane) fu affidata all’attore Alan Ladd, che indossava appunto un cappello bianco, mentre il cattivo (il personaggio Wilson) era l’attore Jack Palance, che ne indossava uno nero.

Un black hat seo è quindi un posizionatore che non si avvale di tecniche lecite e consentite dalle linee guida dei motori di ricerca per scalare le serp.

Le tecniche sporche del seo (black hat seo)

Segue un breve elenco delle tecniche illecite utilizzate dai seo per migliorare il posizionamento di un sito.

Testo e link nascosti: il classico testo dello stesso colore dello sfondo della pagina, tecnica vecchissima ma ancora utilizzata; i link nascosti, invece, sono più subdoli, sono link venduti ma non dichiarati tali, ed hanno lo stesso colore del testo, senza effetti “onmousehover“.
Pagine doorway o gateway: si tratta di pagine che non hanno vero contenuto, ma sono state create per essere indicizzate dai motori e “spingere” altre pagine interne del sito. Non sono utili agli utenti, poiché non contengono informazioni di alcuna natura.

Cloaking: si tratta di una pagina creata appositamente per i motori di ricerca, differente da quella che viene invece vista dagli utenti. In breve, quando viene identificato uno spider all’interno del sito, uno script gli mostra una versione differente della pagina web.
Keyword stuffing: questa tecnica consiste nell’aumentare la frequenza di parole chiave all’interno di un testo, con la speranza di tematizzare meglio il sito.
Desert scraping: è una tecnica che consiste nel prelevare contenuti non più indicizzati in Google e riutilizzarli nei propri siti.

Col tempo questi concetti saranno ampliati e si parlerà di altre tecniche black hat seo.