Strane coincidenze e relazioni fanno pensare che, lassù, qualcuno voleva madiba Mandela sul tetto del mondol mondiale africano di Sudafrica 2010 è andato in archivio con la vittoria della Spagna. E con la vittoria di un intero continente, una vittoria sui dubbi e sulle perplessità, sulla tenuta e sulle capacità organizzative. Il cameo finale ha visto anche la presenza di Nelson Mandela, il simbolo non solo del Sudafrica e di un continente, ma dell’intera razza nera. La finale ha visto l’affermazione della squadra che più di tutte ha sempre cercato di vincere attraverso il gioco, a volte persino stucchevole, ed il fraseggio. Una finale, quella di Johanneburg, vista e vissuta spalla a spalla dai regnati di Spagna (la reginaSofia, il principe Felipe di Spagna e Letizia) e d’Olanda (il principe Guglielmo Alessandro dei Paesi Bassi e Maxima). C’era ovviamente il Presidente Jacob Zuma. E c’era l’attore che ha impersonato Nelson Mandela nel film Invictus, Morgan Freeman.
Andres Iniesta aveva sulle spalle il numero 6. Vi lascio con le immortali parole di Mandela, qualcosa di straordinariamente simile all I Have a Dream di Martin Luther King, ma non molto diverse dagli insegnamenti del Buddha, di Gesù, di Lincoln o delGandhi. La nostra paura più grande è che siamo potenti al di là di ogni misura. È la nostra luce, non il nostro buio che ci spaventa. Ci domandiamo: “ Chi sono io per essere brillante, magnifico, pieno di talento, favoloso? In realtà chi sei tu per non esserlo? Tu sei il figlio dell’universo. Il tuo giocare a sminuirti non serve al mondo. Non c’è nulla di illuminato nel rimpicciolirsi in modo che gli altri non si sentano insicuri intorno a noi. Noi siamo fatti per risplendere come fanno i bambini. Noi siamo fatti per rendere manifesta la gloria dell’universo che è in noi. Non solo in alcuni di noi, è in ognuno di noi. E quando permettiamo alla nostra luce di risplendere noi, inconsciamente, diamo alle altre persone il permesso di fare la stessa cosa. Quando ci liberiamo delle nostre paure, la nostra presenza automaticamente libera gli altri”. |
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martedì 13 luglio 2010
Mandela e il 6, Iniesta e Robben Island. Anche le stelle volevano Madiba vincente..!
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