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lunedì 12 luglio 2010

Videochiamate su iPhone 4, querelle tra Skype e Fring

A distanza di pochi giorni dal lancio delle videochiamate su iPhone Fring è costretta ad uno stop:Skype minaccia un'azione legale e il supporto della funzione attraverso il popolare servizio di comunicazione viene disabilitato. Querelle in corso tra le due società.

Querelle a suon di minacce di azioni legali e con toni aspri tra Skype e Fring e di mezzo c'è il supporto alle videochiamate su iPhone. La vicenda, che  ha già portato alla chiusura del servizio di video su account Skype atraverso il software Fring, è partita qualche giorno fa quando la società inglese ha attivato sul suo client, la possibilità di effettuare videochiamate, sia tramite lo stesso Fring che con i contatti Skype e, ancora più importante, funzionava sia tramite rete WiFi che 3G. La novità è stata accolta positivamente, anche perché l’applicazione ufficiale di Skype non permette di effettuare videochiamate.
La funzionalità è stata messa in evidenza da molti media perchè Fring era la prima realtà a rilasciare un simile client, neppure Skype è infatti in grado di fare una cosa del genere usando iPhone. Comprensibile anche il gran numero di utenti che hanno provato ad usare il servizio con un conseguente abbassamento della qualità delle comunicazioni. Ma se in molti erano felici della possibilità di comunicare in video, Skype non poteva esserlo altrettanto sia per ragioni tecniche che per ragioni, probabilmente, di concorrenza. Di qui una questione iniziata, da quel che si legge, con una richiesta amichevole e terminata con la decisione di Fring di ritirare il supporto. In mezzo tutta una excalation che si palesa con comunicati incrociati di cui l'ultimo (per ora) è di Skype e con il quale si accusa Fring di avere fatto uso indebito delle tecnologie Skype e di avere danneggiato il brand Skype sia per la cattiva qualità delle comunicazione e poi con l'improvviso ritiro del supporto.
Da parte sua Fring, che aveva avuto in effetti alcuni problemi di qualità nel supportare la videochiamata, ha accusato Skype  "un tempo alfiere della comunicazione aperta" di avere "bandito la competizione dopo che Fring ha assunto il ruolo di protagonista dell'innovazione nella comunicazione mobile". Fring, in particolare, accusa Skype di rifiutare la riattivazione del servizio video dopo l'adegumento della capacità dei server Fring.
Skype, per iniziativa del suo rappresentante legale Robert Miller, nega di avere bloccato Fring: "circa un'ora fa - si legge su un blog - Fring ha affermato che abbiamo bloccato il loro accesso a Skype.Voglio che sia chiara una cosa: questo è falso".
Le due verità, apparentemente inconciliabili, potrebbero forse esserlo leggendo tra le righe; Skype potrebbe non avere fatto nulla per impedire tecnicamente la connessione video con i suoi utenti via Fring, ma potrebbe non avere concesso l'autorizzazione esplicita sotto il profilo legale di cui Fring potrebbe a questo punto avere bisogno, visto che Skype ha altrettanto esplicitamente detto che quel che il client Fring faceva era contro le norme che regolano l'uso di alcuni protocolli proprietari e le API ad esse connessi.