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Visualizzazione post con etichetta network. Mostra tutti i post
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mercoledì 14 marzo 2012

iAd Network

iAd reaches millions of iPhone, iPad and iPod touch users around the world in their favorite apps. With the iAd Network, you can reach the Apple audience, the world’s most engaged, influential and loyal consumers. This audience:

Has installed more than 15 billion applications
Has purchased over 315 million iOS devices
Spends, on average, 73 minutes per day using apps
Engages with iAd ads for an average of 60 seconds per visit

Each ad is shown only to the audience you want to reach, in the apps they love and use the most. 
Our highly-effective targeting can leverage demographic data, as well as unique interest and preference data that taps into user passions that are relevant for your brand. 
Whether they are reading the news, playing a game or checking the local weather, your ad will make an impact.

venerdì 5 novembre 2010

USA Network program rewards loyal viewers

USA Network has launched a loyalty program called “Character Rewards.” The cable TV network's viewers can earn and redeem points for gift cards and show-branded merchandise through the Web.

USA is using e-mail, social media and TV ads to market the program, which was created by the network's in-house marketing team.

The debut of Character Rewards is being tied to the July 14 season premiere of the series Psych. The show's fans will be able to accrue points at ClubPsych.com by watching videos, playing games and reposting content to Facebook and Twitter. The website is scheduled to launch July 13.

This week, viewers will be able to redeem points for virtual Psych-related goods. Starting next week, they can spend use their points toward gift cards for major retailers or Psych T-shirts, mugs, bobbleheads and other items.

Character Rewards' goals include encouraging loyal fans to act as ambassadors for shows through Twitter and Facebook and to steer viewers to USA's website, said Jesse Redniss, the network's vice president of digital.

“Some users will come and watch a lot of the video or play some of the games but not really know how deep the overall site offerings can really be,” Redniss said. “So this is a way to really reel them in and tie them to a path in which they can go watch a video, then go play a game, then pick a trivia, participate in a chat, so they can really feel the 360-offering that USA can do across all the digital mediums.”

Redniss added that the network plans to extend the program to all of its series over the next year.

“We're using Psych to launch it,” he said. “The fans of Psych are so rabid. We've got over 600,000 Psych fans on Facebook alone. And they seem to be extremely interactive and they like this kind of content. So we're going to be rolling this out to pretty much all of our properties over the next 12 months.”

USA is spreading the word about Club Psych by e-mailing users in its database, as well as those in the databases of its sister NBC Universal networks. USA also is utilizing Facebook and Twitter.

giovedì 22 luglio 2010

Terra chiama Alieni, nel 2010


Rimorchiare gli alieni. Anzi, meglio: cercarli per scambiarci quattro chiacchiere, visto che dal cosmo ancora nessuno batte colpo. Dopo decenni di trasmissioni e radio interstellari alla scoperta di forme di vita intelligente extraterrestre, infatti, non ci è pervenuto nè un rassicurante messaggio di pace, nè consigli per scongiurare catastrofi globali. ET, a quanto pare, non ci ascolta. E' il risultato del programma SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence), che quanto a comunicazione interstellare è sul punto di cambiare rotta. L'obiettivo? Un approccio più concreto, e il canale sembra essere una riunione ad aprile a League City (Texas), per revisionare alcuni progetti di trasmissione.
Il "terra chiama alieni" ha comunque quasi mezzo secolo di storia. Il primo tentativo di comunicazione interstellare venne lanciato dalla Nasa circa 40 anni fa: 'Progetto Ciclope'.Tre anni più tardi, per celebrare un consistente ampliamento del radiotelescopio da 305 metri di Arecibo, un messaggio in codice di 1.679 bit raggiunse l' ammasso globulare M13 ( anche costellazione di Ercole, ndr), distante da noi circa 25.000 anni luce. La sequenza di 0 e 1 che costituiva il messaggio era una matrice che conteneva alcuni dati sulla nostra posizione nel sistema solare, la figura stilizzata di un essere umano e alcune formule chimiche.
Nel 1960 ci provò l'olandese Hans Freudenthal, il quale progettò un linguaggio interspecie chiamato Lincos, ricavato da semplici formule matematiche. Nel 1999, invece, Alexander Zaitsev, dell'Accademia Russa delle Scienze di Insitute of Radio Engineering and Electronics, inoltrò quattro messaggi interstellari nello spazio, alla ricerca di qualche forma di vita extraterrestre. Risultati? Zero. Nessuna risposta. Douglas Vakoch, direttore del'Interstellar Message Composition programme at the SETI Institute' in Mountain View', azzarda: "Forse qualcuno ci sta ascoltando e il problema è che non sa trasmettere". Ma come si fa a dire 'veniamo in pace' ad una specie aliena?
Più recenti gli studi del matematico Carl DeVito, che dopo aver dato per scontato che gli abitanti degli 'altri mondi' siano a conoscenza dei primari concetti della fisica, ha ribadito l'importanza delle immagini. “Queste- ha infatti precisato il ricercatore- possono essere l'unico modo per comunicare ad uno straniero di cosa stiamo parlando". Per esempio, "si potrebbero collegare i simboli di alcuni significati, come un bambino con un libro illustrato". Finora, tuttavia, l'apporto più significativo si chiama ''Interstellare Rosetta Stone'. Sviluppato dagli astronomi Yvan Dutil e Stephane Dumas del 'Defence Research and Development Canada nel Valcartier', il grafico rappresenta schizzi del sistema solare, la topografia della Terra e i due generi umani: l'uomo e la donna.
E il Web? Per l'astronomo americano Seth Shostak, Google può essere l'arma vincente per comunicare con gli alieni. Il server “contiene una quantità enorme di informazioni, in gran parte ridondanti e pittografiche”. Il solo nodo da sciogliere sarebbero i contenuti pornografici del motore di ricerca, anche se, assicura Shostak, “non dovrebbe essere difficile gestire la situazione”. Oppure la chat: una sorta di social network alieni-terrestri “per insegnare loro le nostre lingue e le nostre storie”. Ma, bisogna puntualizzare, in tal caso le distanze interstellari scanserebbero ogni eventuale probabilità di riuscita del progetto.
Fantasticando, inoltre, c'è chi si allinea sul modello di James Cameroon: l' Avatar, come suggerisce il sociologo William Bainbridge della George Mason University di Fairfax. Una personalità umana codificata da alcuni software per interagire con eventuali ET, o chissà, Na'vi.
Ma se per molti 'la caccia all' alieno' significa scoperta, novità, speranza, qualcun altro si guarda bene dall'entusiasmo. L'ex astronomo David Brin, membro dell'Accademia Internazionale di Astronautica pannello SETI fino al 2006, per esempio, fa sapere con forza di non apprezzare il principio per cui il destino dell'umanità possa essere "in mano a un paio di dozzine di persone arroganti, che si aggrappano ad una immagine dello straniero". Certo è, che fare i conti con l' ennesima debacle di uno schizofrenico Doc in stile 'Ritorno al futuro', non solleva timori. Ma se dall'altra parte dello spazio si nascondesse una civiltà extraterrestre con propositi tutt'altro che rassicuranti?

venerdì 2 luglio 2010

E' giunta la Fine: Affiliazione Efficace chiude

Quali sono i requisiti che un programma di affiliazione deve avere per poter realmente guadagnare on line? Quali sono le tecniche più efficaci e i segreti per promuoverlo al meglio all'interno del proprio sito web?
Sono moltissimi i programmi di affiliazione che promettono guadagni per le vendite o le visite provenienti dal nostro sito, tuttavia sono davvero pochi i webmaster che possono dire di guadagnare somme rilevanti in questo modo.
I dati ricavati dal punto di osservazione privilegiato di Alverde.net (NdR.: il più noto forum italiano specializzato nei programmi di affiliazione) testimoniano come oltre il 90% degli iscritti a questi programmi guadagni poco o nulla.
Ciò però non significa che questo sistema non funzioni, ma solo che un sito Internet, come ogni altro canale di vendita, oltre che di traffico e buone idee, ha bisogno di collegamenti, professionalità e risorse prima di cominciare a essere una fonte di guadagno reale (oppure di una gran botta di c. fortuna ;-)
I principali network di intermediazione nel campo delle affiliazioni accessibili dal nostro Paese sono: Tradedoubler, Zanox, Sprintrade, Clickpoint e PublicIdees. Oltre ai grandi intermediari esistono però centinaia di "merchant" più o meno diretti che offrono da uno a migliaia di prodotti/servizi.
Sul sito Alverde esiste una directory di programmi di affiliazione aggiornata con continuità.
La scelta del progamma migliore dovrebbe sempre essere basata su:
  • Qualità del sito del merchant. Compreresti da quel sito? Ha prezzi convenienti e/o prodotti difficili da trovare altrove? E' un sito/marchio noto? Ti ispira fiducia?
  • Tipologia di prodotti/servizi. Gli utenti del tuo sito possono essere interessati ad alcuni prodotti venduti dal merchant? Sei in grado di creare contenuti su quei prodotti? Se intendi acquistare traffico dai motori di ricerca si deve prima valutare il livello di concorrenza.
  • Tipo e importo della remunerazione. Stimare quanto puoi guadagnare in media per ogni azione obiettivo è fondamentale, soprattutto se si pensa di acquistare traffico dai motori di ricerca. Un guadagno inferiore alla media del mercato potrebbe anche essere accettabile se il programma permettesse di tracciare anche gli acquisti ripetuti (vedi punto successivo).
  • Il merchant deve utilizzare i cookie con durata illimitata (o comunque molto lunga) per memorizzare la provenienza del cliente. Più lunga è la vita del cookie maggiore sarà la possibilità di guadagnare la commissione anche se i clienti "convertono" molti giorni (o mesi) dopo aver visitato il tuo sito (solo il 50% degli acquisti avviene infatti nella stessa sessione in cui l'utente ha cliccato il banner o il link dell'affiliato).
  • Evitare merchant che incoraggiano le vendite telefoniche. L'inserimento di un numero di telefono sul banner di affiliazione, o di un numero verde in bella evidenza sul sito di acquisto, sono normalmente pratiche che dovrebbero far desistere dal sottoscrivere un programma di affiliazione, a meno che il merchant non sia veramente molto noto e affidabile.
  • Preferire programmi che accettano anche codici sconto degli affiliati. In realtà sono ancora molto pochi, ma questo metodo permette di bypassare il problema delle vendite telefoniche e consente anche di promuovere la vendita off line.
  • Preferire gli operatori che non offrono solo banner (magari anche abbastanza generici o con messaggi poco professionali). I banner sono spesso poco efficaci e un programma attento alle esigenze degli affiliati dovrebbe fornire frequentemente nuove creatività specifiche per le offerte e proporre anche altri strumenti come: cataloghi prodotto, link personalizzabili, vetrine dinamiche di prodotti, ecc.
  • Testare il servizio di assistenza. Il 20% degli affiliati determina di solito l'80% dei risultati del merchant, per questo la maggior parte delle risorse è spesso dedicata agli affiliati migliori a scapito degli altri (la maggioranza). I tempi e i contenuti di un piccolo test di contatto con l'assistenza potrebbero permettere di individuare eventuali problemi in tal senso.
Il guadagno offerto agli affiliati varia a seconda dell'azione remunerata. In particolare si possono considerare:
  • Pay per Impression (PPI): importo fisso per ogni visualizzazione dei banner/link inseriti nel sito (le remunerazioni di mercato possono andare da 1 a 5 cent di euro per impression).
  • Pay Per Click (PPC): importo fisso per ogni click fatto dai visitatori sui banner/link inseriti nel sito (da 1 a 50 cent di euro per click).
  • Pay Per Lead (PPL): importo fisso per ogni iscrizione (o compilazione di un modulo) fatta da utenti provenienti dal sito (da 50 cent a 50 euro a lead).
  • Pay Per Sale (PPS): percentuale (o importo fisso) sul valore degli acquisti fatti da visitatori provenienti dal sito (dal 2-3% al 30% del valore della vendita).
Una volta scelto il partner e compresi i termini contrattuali come si fa a "monetizzare" il traffico spedito verso il sito del merchant?