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martedì 6 marzo 2012

SEO per Ecommerce

I siti e-commerce sono alcuni tra i più grandi al mondo e la strategia SEO richiede molto tempo. Il sito deve avere un contenuto ottimizzato nelle pagine che descrivono i prodotti perché tali pagine raccolgono il contenuto più prezioso dell'intero sito.
La scheda prodotto deve contenere immagini, specifiche tecniche, recensioni, prezzi e opzioni per agevolare l'acquisto online.


Se si consente ad altri siti di vendere gli stessi prodotti, assicurarsi che vengano usate descrizioni uniche per i prodotti e parole chiave diverse. Infine, evitare di utilizzare le descrizioni dei prodotti fornite dai produttori perché quasi tutti le usano.
Implementare la navigazione e le reti di link interni SEO friendly è di vitale importanza per gli spider dei motori di ricerca che devono eseguire la scansione del sito, in particolare con i siti e-commerce che hanno migliaia o milioni di prodotti e link.

Un’altra pratica molto utile per migliorare il posizionamento nei motori di ricerca di un sito e-commerce è l’uso di URL SEO friendly. In rete esistono innumerevoli siti di commercio elettronico che utilizzano URL prive di parole chiave al loro interno e non ottimizzate in ottica SEO. Un esempio di URL non ottimizzata è http://www.nomesito.com//product.php?id_cat=35&id_product=93 in cui, al posto delle keyword rilevanti, compaiono id numerici privi di significato per i motori di ricerca. Meglio sarebbe riscrivere l’URL come http://www.nomesito.com/nome-categoria/nome-prodotto, inserendo opportunamente le parole chiave per aggiungere benefici in termini di posizionamento.


Utilizzare il motore di ricerca interno al sito per sostenere gli sforzi SEO. Molti siti e-commerce hanno motori di ricerca mediocri, usando i quali, spesso, i clienti cercano un prodotto e non appare nulla nonostante la pagina corrispondente a quel prodotto esista e sia raggiungibile navigando normalmente.

I siti di commercio elettronico devono essere in grado di produrre query di ricerca per i nomi dei prodotti e delle categorie, per le caratteristiche e le specifiche tecniche degli articoli. Investire in potenti motori di ricerca interni è una necessità per un sito e-commerce di successo. Essi possono aiutare a capire quali parole chiave vengono in realtà utilizzate dai clienti, consentendo di ottimizzare le campagne SEO e PPC. Inoltre, i dati di ricerca interna raccolti mostreranno anche le parole chiave che convertono maggiormente in vendita e quelle che causano l’abbandono dal sito da parte dei visitatori.


L'esperienza dell'utente è un aspetto da tenere in forte considerazione per la riuscita ottimale di un sito di commercio elettronico. Osservando i siti e-commerce di maggior successo a livello mondiale, è possibile notare alcuni fattori di user experience che questi siti hanno in comune. In primis, mostrare fin da subito i prezzi e la descrizione dei prodotti per aumentare il tasso di conversione. Mettere a disposizione opzioni di ordinamento degli articoli che permettano di mostrarli in ordine alfabetico, in base alla disponibilità di magazzino, dal più costoso al più economico e viceversa. Prevedere il raggruppamento dei prodotti in più venduti, ultimi arrivi e articoli in evidenza.

Un altro fattore importante per i siti e-commerce e per l'esperienza utente è rappresentato dalla velocità e dalle prestazioni del sito. Più rapidi sono i tempi di caricamento della pagina e maggiori saranno il traffico di ricerca e il tasso di conversione. Google, infatti, ha cominciato a considerare la velocità del sito e il tempo di caricamento della pagina come un nuovo fattore di ranking per la ricerca organica. Quindi, è possibile stabilire che ai siti più veloci corrispondono, generalmente, un miglior posizionamento nelle SERP ed una user experience positiva. Ancora, riuscire a progettare ed implementare Rich Snippet per il proprio sito di commercio elettronico, anche se non necessariamente fa salire di posizione nelle SERP, migliora la presentazione delle pagine nei risultati di ricerca, aumenta il CTR (click-through rate, la percentuale di click che gli utenti fanno sullo snippet) e favorisce l'esperienza dell'utente.


Infine, non bisogna trascurare i social media. Google prende in considerazione Like, Retweet e Share per determinare le classifiche di ricerca. Aggiungere i pulsanti per la condivisione nei social network alle pagine di descrizione del prodotto consentirà agli utenti di collegarsi al sito attraverso i social media. Interagire con i propri clienti tramite i social media è un ottimo modo per aumentare la consapevolezza del brand e le conversioni.


La SEO per Ecommerce è altamente competitiva e in continua evoluzione. Innovare e imparare dagli altri per comprendere meglio i motori di ricerca e il comportamento dei consumatori è fondamentale per il successo di qualsiasi sito di commercio elettronico.

martedì 21 febbraio 2012

Ottimizzazione

"Ottimizzare" i contenuti di un sito significa favorire la sua indicizzazione nei database dei motori e incoraggiare il suo ranking all'interno dei risultati di ricerca.
Un SEO Specialist si occupa quindi di valorizzare i contenuti delle pagine web a partire dal codice attraverso il quale queste sono offerte online, curando ogni aspetto tecnico in grado di incidere sulla valutazione che gli algoritmi dei motori di ricerca faranno dei vari documenti proposti da un sito.
Uno dei primi approcci utili, da questo punto di vista, e' attenersi ai piu' recenti standard per il web codificati dal W3 Consortium, che e' l'organizzazione internazionale che si occupa di realizzare e promuovere "tecnologie che garantiscano l'interoperabilita' (specifiche, linee-guida, software e applicazioni)" con lo scopo di "guidare il World Wide Web fino al massimo del suo potenziale".
In senso lato il W3C si occupa di promuovere Internet come canale principale per lo scambio di informazioni, favorendo, direttamente o indirettamente, il suo ruolo economico nel sistema produttivo come veicolo commerciale per il reperimento di beni e servizi.
Ottimizzare i contenuti di una pagina web non si riduce, comunque, al semplice rispetto formale degli standard web internazionali.
Una cura editoriale complessiva deve coinvolgere i contenuti e la struttura del sito stesso.
In questo senso un webmaster esperto di Search Engine Optimization non puo' sottovalutare i benefici derivanti da alcuni accorgimenti formali apparentemente scontati, alcune di quelle "buone norme" arcinote che, nonostante tutto, vengono spesso accantonate da programmatori e grafici al momento della realizzazione di un sito web.
Un'opportuna formattazione dei testi delle pagine e l'utilizzo di tag che rendano esplicito il loro peso gerarchico all'interno del documento, per esempio.
Lacostruzione di una "struttura" che sia in grado di organizzare le varie pagine di un sito e di valorizzarne le principali sezioni, ordinando i vari documenti e curando nel dettaglio i link che formano la stuttura di navigazione interna.
In ultimo un approccio SEO non puo' non contemplare la stessa redazione dei testi di un sito, e ormai anche il copywriting orientato ai motori di ricerca e' uno degli accorgimenti tra quelli che spesso fanno la differenza tra un sito qualsiasi e un sito di successo.

Ottimizzare contenuti e codice di un sito internet e' una delle principali mansioni di cui puo' occuparsi un SEO specialist ed uno dei fattori da cui non puo' prescindere una seria campagna di posizionamento sui motori di ricerca.

Search Engine Marketing
Parallelamente a questi fattori "on page" esistono altri elementi che infuiscono direttamente sul posizionamento di un sito internet nelle Serp (Search engine report pages), elementi altrettanto fondamentali da cui e' ormai impossibile prescindere.
Fare search engine marketing(S.E.M.) significa incidere su questi fattori "off page", contribuendo in maniera significativa alla visibilita' di un sito internet.

Visibilità' e Link Popularity
Costruire una buona link popularity significa curare la quantita' e la qualita' dei collegamenti ipertestuali che puntano al dominio che si intende promuovere. Questa "pubblicita' attraverso i link" e' fondamentale per stimolare, direttamente o indirettamente, quei flussi di traffico web che sono uno degli obiettivi di una campagna di marketing online rivolta al posizionamento nei motori di ricerca.

Internet Advertising

Oltre alla costruzione di link popularity una delle operazioni di search engine marketing piu' diffuse utilizza canali promozionali a pagamento, come l'acquisto di link Pay Per Click (P.P.C.) attraverso i canali pubblicitari degli stessi motori di ricerca ( come Google Adwords, per esempio) o dei più importanti social network mondiali (come nel caso dei Facebook Ads).
Diverse forme di advertisingpossono contribuire a migliorare il traffico web di un sito, garantendo dosi di visibilita' alternative e complementari a quelle legate alla posizione "organica" dello stesso sito all'interno delle pagine dei risultati delle ricerche.
In questo senso l'Internet Advertising ha frontiere sconfinate, e il mercato e' in continua evoluzione.
Nel campo dei motori di ricerca solo il continuo aggiornamento puo' garantire risultati e successo, dato che quello che andava bene Ieri non e' detto che sia il "non-plus-ultra" dell'Oggi e probabilmente non funzionera' piu' Domani.

Social Media Marketing

Il cosiddetto Web 2.0 ha aperto un ulteriore canale di lavoro per chi si occupa di SEO e di SEM.
I Social Media sono diventati degli enormi bacini di traffico, spesso del tutto alternativi rispetto ai tradizionali motori di ricerca basati su indici ordinati di documenti per lo piu' testuali.
Sfruttare il "web a partecipazione collettiva" per traghettare fette qualificate di questo traffico verso un determinato sito web e' lo scopo di quell'insieme di operazioni di social media marketing che sono ormai parte delle attivita' quotidiane di qualsiasi webmaster.
In questo senso l'ottimizzazione della presenza del brand di un sito all'interno dei principali Social Media e' diventata una mansione del tutto originale, e la S.M.O.(Social Media Optimization) e' la frontiera piu' interessante del web marketing presente e futuro.

L'attitudine al copywriting e la capacita' di intessere pubbliche relazioni sono sempre piu' bagaglio comune tra i professionisti del settore, e il web marketing ha assorbito questo tipo di competenze come requisiti del tutto complementari e paralleli a quelli propriamente tecnici, che rimangono, comunque, di fondamentale importanza da un punto di vista generale.

Fare posizionamento sui motori di ricerca e operare nel web marketing significa tenere conto di tutti i fattori che possono favorire il successo di un sito web e richiede un ampio ventaglio di competenze diverse.
Il continuo sviluppo del media "internet" favorisce lo scambio dei saperi e impone un ininterrotto confronto scientifico a tutti i livelli. In un contesto cosi' orientato al cambiamento le definizioni sfumano sotto il peso delle novità, e anche i confini del linguaggio sono, in qualche modo, oggetto di continue manipolazioni.
I concetti vengono plasmati per aderire alle incessanti riformulazioni teoriche che seguono, di volta in volta, i perentori "cambi di modello" delle forme della comunicazione; sembra che non si arrivera' mai a veri "standard definitivi", e tutto lascia pensare che la 'rivoluzione digitale' sia tutt'altro che conclusa, ma semmai appena cominciata.

venerdì 29 aprile 2011

The Moz top ten

1) Google's Latest Social Foray
Google searchers will be able to click a "+1" button to indicate which results they "like". Epic coverage from Danny Sullivan. +1 for #1?

2) Google's Panda Update: UK Edition
This month Google extended their infamous Panda (a.k.a. "Farmer") Update to the UK. Some data surfaced after the shakedown, exposing the winners and losers.

3) White-Hat SEO F@#$ing Works
After reading Kris Roadruck's rant, Rand set the record straight for white hats with some compelling examples.

4) Social's Influence On Search Rankings
Our data scientist uncovers some telling correlations between link metrics and social signals.

5) Search Marketing Is Booming
The value of the search engine marketing industry is anticipated to see a 16% growth in 2011, while more data suggests it’s increasingly being outsourced.

6) Excel Ninja Skills For SEOs

Wondering what to do with that mountain of data you’ve collected? Mike at Distilled walks SEOs through the art of extracting meaningful information using Excel.

7) Multi-Channel Funnels In Google Analytics
Conversion marketers, rejoice! Google announced new capabilities that track customers’ paths through multiple channels.

8) Tools To Track Social Media Strategy
Ah, so you read #5 on The Moz Top 10 and now you’re excited to carefully track your social media? Tom Critchlow shares some useful tools.

9) A Guide To Startup Blogging
We really like this guide on why startups need to blog and how to do it.

10) 10 Charts About Sex
Revealing stats & infographic porn from okcupid! (We’re so punny.) 10 for #10 and too interesting to pass up.

martedì 15 febbraio 2011

10 errori da evitare promuovendo un sito

Nel precedente articolo abbiamo parlato dei 10 errori da evitare promuovendo un sito, fermandoci ai primi 5. Vediamo oggi le ultime 5 raccomandazioni sulle cose da non fare:
6. Diventare un “social media spammer”

Un social media spammer è colui che segnala tutti i propri articoli a tutti i social media che è stato in grado di reperire sulla Rete.

Lascia che siano i tuoi utenti a decidere se il tuo articolo merita di essere segnalato e votato sui social media. Se vuoi essere sicuro di raggiungere questo obiettivo scrivi contenuti utili ed interessanti, il resto lo faranno i tuoi lettori.
7. Scrivere (solo) per i motori di ricerca

Non ottimizzare le tue pagine solo per ottenere la prima posizione in Google, pensa anche e soprattutto ai tuoi utenti. Trova il giusto equilibrio tra Search Engine Optimization (SEO), qualità e forma del contenuto.

Se scrivi una grande quantità di contenuti, un problema che ti sarai posto sicuramente almeno una volta è quello che io chiamo “il dilemma del sinonimo”: meglio usare in continuazione la stessa parola (ad es. marketing), oppure ricorrere ai suoi sinonimi (es. promozione, pubblicità, advertising ecc.)? Il SEO che è in te, che vuole fortissimamente vedere il tuo sito in prima posizione con la parola “marketing”, ti farà dimenticare all’istante ogni altro sinonimo. Il linguista che è in te ti consiglierà di ricorrere spesso ai sinonimi. La soluzione sta nel mezzo: alterna il termine per il quale ti vuoi posizionare con i suoi sinonimi; in questo modo otterrai un buon posizionamento sui motori e i tuoi lettori potranno arrivare in fondo all’articolo senza farsi venire il mal di testa.
Non dimenticare, infine, che avere un buon posizionamento su Google non significa essere apprezzati. Se punti tutto sul SEO probabilmente otterrai tanti accessi, ma difficilmente riuscirai a creare una community di lettori affezionati.
8. Riempire il sito di social media widgets

La tendenza è ormai dilagante: la maggioranza delle sidebar dei blog è oggi popolata da gadget/widget di ogni genere collegati ai profili sui social network più disparati.

Si tratta di un comportamento da evitare per almeno due ragioni:
  • la prima è puramente tecnica: la maggior parte di questi gadget vengono caricati remotamente recuperando i relativi contenuti da altri siti. Questo fa in modo che tu non possa più controllare con precisione il tempo di caricamento delle pagine che si dilata enormemente al proliferare dei widget;
  • la seconda è più teorica e richiama alla mente quella regola nota con il nome di KISS principle: “Keep it Simple and Stupid” o, secondo alcuni, “Keep it Simple, Stupid”. Fondamentalmente si tratta di un inno alla semplicità. Il punto di forza del tuo sito devono essere i contenuti; evita qualsiasi orpello inutile che avrebbe l’unico effetto di distogliere l’attenzione dai contenuti stessi (sì lo so, forse io ho un po’ esagerato con il minimalismo della grafica.
    Una delle ragioni per cui Google ha schiacciato la concorrenza dei vari Yahoo!, Altavista ecc. è proprio la sua semplicità: nella home non trovi altro che la casella di ricerca.
9. Copiare da altri siti

Questo punto non merita quasi alcun commento. Sforzati di essere originale in tutto: dal design, allo stile, ai contenuti. E’ questo il principio che, ad esempio, mi sconsiglia di riproporre su questo blog le classiche news che puoi trovare su molti altri siti del settore.

10. Usare servizi di sottomissione automatica ai motori di ricerca

Anche su questo punto non ci sono dubbi: i servizi che promettono di segnalare il tuo sito a 100, 1.000 o 10.000 motori di ricerca sono completamente inutili e, se a pagamento, dannosi.

Se costruisci il tuo sito con un minimo di ottica SEO, i motori di ricerca lo indicizzeranno automaticamente, senza che tu debba fare nulla e tantomeno spendere soldi.

domenica 6 febbraio 2011

Segreti per lo Spam, SEO, Twitter e trucchi per Google

Ogni volta, nelle prime battute del mese di gennaio, si leggono post dai siti che trattano il tema del SEO i buoni propositi per l’anno nuovo: creazione di una to-do list delle attività migliori, quelli che sono i trends da seguire, negli ultimi periodi anche la direzione da prendere in materia di social media e di mobile.
Tutte belle parole e buoni propositi, che però ancora oggi nel 2010, si devono scontrare con un tema molto controverso, personalmente oserei dire leggendario: lo spam.
Ma… cos’è lo spam?
L’evoluzione della specie fà si che un essere vivente per adattarsi alle condizioni dell’ambiente in cui vive muta, suo malgrado. Muta per ragioni di sopravvivenza, per portare avanti la propria esistenza e quella dei propri figli passandogli, pian piano, delle caratteristiche che viste in un periodo più ampio hanno una connotazione più marcata.
Ma non mi sto riferendo allo spam, adesso, ma a chi ha fatto del SEO una passione e/o un lavoro, o almeno parte di esso.
Ecco che definire lo spam diventa una pratica assai più sottile, tanto più lo si cerca di definire in un determinato periodo storico della tecnologia come quello attuale, gennaio 2011. E’ un insieme di tecniche? E’ uno stile di vita? E’ un modo di essere? E’ tutto o niente?
Sembra che l’accezione più diffusa e condivisa del concetto di SPAM sia quello di “un qualcosa di non desiderato, forzato e privo di interesse”. Almeno da quello che rilevo guardandomi attorno. Ma credo che questa considerazione debba abbracciare come minimo la definizione di piattaforma su cui si attua, perchè da questo ne possono derivare una serie di ramificazioni, ed altrettante accezioni, che sono ormai all’ordine del giorno.
Mi è capitato, lavorando su un progetto di comunicazione atraverso il social media, di avere a che fare con una pagina fan da popolare di contenuti. Bene, parliamo con la redazione, stabiliamo una linea condivisa, decidiamo cosa fare quando un utente ci chiede qualcosa, quali risorse segnalare, cosa valorizzare del sito ad essa collegata e quali contenuti condividere.
Ecco che, per una serie di motivi tra cui alcuni anche legittimi, ti ritrovi con un feed automatico e poco più di una proposta “invitiamo i nostri amici, e poi gli amici degli amici e facciamo circolare la cosa”.
Beh allora ecco che una strategia sbagliata su una pagina fan di facebook si tramuta da opportunità a SPAM: notizie pompate, indesiderate, impersonali sono spam!
Ti lanci su Twitter: follow friday, follow back, buongiorno, buona sera, condividi immagini, post, commenti gli ultimi trending topic o quello che passa offline, becchi consigli e consigli tramite la ricerca di twitter, aggiungi nuovi amici e approfondisci con l’interazione.
Bene, feed automatico. Altro spam.
Ne cito un’altra: apri un blog, come questo ad esempio, lo tiri su con link, cerchi contenuti interessanti da ripubblicare, aggiungere punti di vista, lavorare sulla sua popolarità su altri siti e sui social networks, cerchi di farti un nome… e poi? Ti ritrovi 900 commenti automatici tra cui alcuni che risaltano particolarmente all’occhio, e che ti danno il “La” per scriverci su.
Trovi che delle vecchie dicerie sono vere, e non sono poi così vecchie, ti trovi un elenco di commenti che fanno capo a siti più o meno popolari, ma con testo ottimizzato, email verosimili. E ti chiedi “perchè lo fai?”
Lo fanno, lo si fà, lo si continuerà a fare perchè c’è qualcuno che te lo permette. Ancora una volta non conta partire e proseguire bene, ma tirare la corda ed evidentemente si è capito che questa corda è d’acciaio e non si romperà facilemente, pena -evidentemente- la rottura del giocattolo globale: Google -e ora, bannami-. Perchè te lo puoi permettere dove lo strumento è meno personale, più automatico, ovvero su un motore di ricerca, mica su un social netowork: e qui che entra in gioco il doppiogioco -cacofonia voluta-.
Vi mostro ora un’immagine che ritrae i commenti di spam simil-vero che ho ricevuto. Voglio prima fare alcune precisazioni:
1- non guadagno niente dalla pubblicazione di questo post, anzi decreterà soltanto ulteriore impopolarità per chi come me lavora con olio di gomito e suda ogni giorno ogni centesimo
2- non ce l’ho con nessuno in particolare, se non col fatto che ancora una volta il lavoro pulito NON paga
3- se te la senti, puoi usare questa tecnica, ho visto blogger che ci sono cascati e hanno regalato links a questi SEO che sono persone come noi, in mezzo a noi
4- nonostante tutto mi ostino a continuare sulla strada buona per una scelta personale e professionale. Il mio marchio è la mia passione e se anche ora sono molto stanco e moralmente a terra, non riesco ad esimersi dall’appassionarmi e dal continuare a fare le cose con onestà, soprattutto sui social dove qualcuno che ha voglia di social-izzare ancora c’è…
Ecco la lista, crocifiggetemi:
Ai proprietari dei siti elencati, che ritengo sicuramente in buona fede al 100%, consiglio di trovare altre stragie/collaboratori perchè questo se anche possa portare ad un certo posizionamento non giova all’immagine. Ho omesso gli indirizzi IP per motivi di privacy, il resto però lo lascio… tanto è solo SPAM.
Per cui, tornando al tema principale, quanti di voi iniettano vecchi blog, wordpress fallati, commenti, forum e quant’altro con links al fine di posizionare il proprio sito o quello dei propri clienti?
Tanto di cappello a chi ci sta riuscendo, avete capito che Google è dalla vostra parte, a differenza mia, e che forse è un valore aggiunto che altri player del settore stanno cercando di abbattere. Non fosse altro che esiste Blekko, che ha spopolato con questo intento, e che ormai si avvicendano sempre più spesso articoli autorevoli sullo spam nelle SERP e che in definitiva non se ne può proprio più!
A quanto pare lo SPAM fà massa critica, genera materiale per creare differenza, genera lavoro per contrastarlo ma anche per generarlo.
E non dite che “con un buon piano di web marketing non c’è bisogno di usare altre vie” ammettetelo, ammettiamolo, siamo umani e ci piace vincere facile!

venerdì 5 novembre 2010

USA Network program rewards loyal viewers

USA Network has launched a loyalty program called “Character Rewards.” The cable TV network's viewers can earn and redeem points for gift cards and show-branded merchandise through the Web.

USA is using e-mail, social media and TV ads to market the program, which was created by the network's in-house marketing team.

The debut of Character Rewards is being tied to the July 14 season premiere of the series Psych. The show's fans will be able to accrue points at ClubPsych.com by watching videos, playing games and reposting content to Facebook and Twitter. The website is scheduled to launch July 13.

This week, viewers will be able to redeem points for virtual Psych-related goods. Starting next week, they can spend use their points toward gift cards for major retailers or Psych T-shirts, mugs, bobbleheads and other items.

Character Rewards' goals include encouraging loyal fans to act as ambassadors for shows through Twitter and Facebook and to steer viewers to USA's website, said Jesse Redniss, the network's vice president of digital.

“Some users will come and watch a lot of the video or play some of the games but not really know how deep the overall site offerings can really be,” Redniss said. “So this is a way to really reel them in and tie them to a path in which they can go watch a video, then go play a game, then pick a trivia, participate in a chat, so they can really feel the 360-offering that USA can do across all the digital mediums.”

Redniss added that the network plans to extend the program to all of its series over the next year.

“We're using Psych to launch it,” he said. “The fans of Psych are so rabid. We've got over 600,000 Psych fans on Facebook alone. And they seem to be extremely interactive and they like this kind of content. So we're going to be rolling this out to pretty much all of our properties over the next 12 months.”

USA is spreading the word about Club Psych by e-mailing users in its database, as well as those in the databases of its sister NBC Universal networks. USA also is utilizing Facebook and Twitter.

mercoledì 7 luglio 2010

10 cose di cui non parlare più su Twitter

10 cose di cui non parlare più su Twitter
Quali argomenti vanno evitati su Twitter e aggiungerei su tutti i social network? Da chi ci dice cosa sta mangiando a chi pontifica sui social media stessi, passando per chi “se la tira” raccontando della bellissima conferenza alla quale sta prendendo parte, di insopportabili tweet ce ne sono davvero tanti.
Theoatmeal ha provato a stilare una top 10 degli argomenti da evitare su Twitter, riassunti ironicamente nella galleria che vedete insieme a questo post. Siete d’accordo? Ne aggiungereste altri?


10 cose di cui non parlare più su Twitter10 cose di cui non parlare più su Twitter10 cose di cui non parlare più su Twitter10 cose di cui non parlare più su Twitter10 cose di cui non parlare più su Twitter10 cose di cui non parlare più su Twitter

venerdì 2 luglio 2010

Social Media Week – Come sfruttare al massimo il tuo profilo su Twitter



Molti di voi hanno già dimestichezza con Twitter, altri sono invece dei novellini; però forse c’è qualcuno di voi veterano o newbie che sia, come direbbero quelli che parlano 2.0, che si chiede come può fare a rendere il suo profilo su Twitter famoso come di quello di Lady Gaga o dell’onnipresente Ashton Kutcher.

Ecco perché abbiamo deciso durante la Social Media Week di spiegarvi come fare.

1. Scrivete una grandiosa Biografia

Avete a disposizione 160 caratteri per scrivere qualcosa di voi. Usateli tutti o almeno fate in modo di sfruttare quanti più possibili.
Non bisogna sottovalutare l’importanza di una biografia. Oltre a voi stessei e probabilmente alla vostra madre non tutto il mondo sa che razza di fenomeno siete.
Il box dove apparirà la vostra breve ma intensa biografia è una delle cose che potrà fare in modo che chiunque acceda sul vostro profilo abbia la sensazione che valga la pena seguirvi.

Cosa fondamentale poi è il vostro nome di battesimo, scriverlo aiuterà chi vi cerca a trovarvi facilmente. Il vostro nome è infatti la più importante delle keyword di ricerca che avete a disposizione.
Poi potrete scrivere ciò che siete, che fate e usare questi termini come base per costruirvi la vostra bio. Dunque siete “musicisti”? Siete “blogger” molto influenti? Siete la “mamma” di 2 gemelli? Scrivetelo!
Infine scrivete un piccolo elemento personale, preferibilmente divertente, così che le persone possano trovarvi spassoso, interessante e soprattutto reale.
Altro piccolo consiglio: scegliete i colori adatti per personalizzare questo box, non siate esagerati e cercate di abbinarli al vostro sfondo.

2. Scegliete una foto che spacca

In rete c’è un gran dibattito su quale sia la miglior foto da utilizzare come immagine del profilo, anche delle guide su come creare quella perfetta con qualche piccolo trucchetto. L’indicazione principale, quella diciamo universalmente accettata, è che la foto deve essere la vostra faccia, con gli occhi che fissano l’obiettivo e magari anche un accenno di sorriso, giusto per non sembrare dei serial killer.

Sappiate comunque che anche se l’immagine del profilo su Twitter ha le misure di un quadrato di 48×48 pixel e che nello stream dei tweet è ancora più piccola, se qualcuno sarà incuriosito da voi cliccando sulla foto nel vostro profilo potrà vederla a dimensione originale. Quindi se caricate una foto dopo una non stop alcolica sperando che le occhiaie nella miniatura non siano tanto visibili state attenti!

3. Create uno sfondo personalizzato offrendo anche più informazioni

Se proprio non riuscite a convincere il mondo di quanto fantastici siete ma non ce la fate usando solo i 160 caratteri della biografia potete giocarvi la carta dello sfondo del vostro profilo.