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martedì 15 febbraio 2011

10 errori da evitare promuovendo un sito

Nel precedente articolo abbiamo parlato dei 10 errori da evitare promuovendo un sito, fermandoci ai primi 5. Vediamo oggi le ultime 5 raccomandazioni sulle cose da non fare:
6. Diventare un “social media spammer”

Un social media spammer è colui che segnala tutti i propri articoli a tutti i social media che è stato in grado di reperire sulla Rete.

Lascia che siano i tuoi utenti a decidere se il tuo articolo merita di essere segnalato e votato sui social media. Se vuoi essere sicuro di raggiungere questo obiettivo scrivi contenuti utili ed interessanti, il resto lo faranno i tuoi lettori.
7. Scrivere (solo) per i motori di ricerca

Non ottimizzare le tue pagine solo per ottenere la prima posizione in Google, pensa anche e soprattutto ai tuoi utenti. Trova il giusto equilibrio tra Search Engine Optimization (SEO), qualità e forma del contenuto.

Se scrivi una grande quantità di contenuti, un problema che ti sarai posto sicuramente almeno una volta è quello che io chiamo “il dilemma del sinonimo”: meglio usare in continuazione la stessa parola (ad es. marketing), oppure ricorrere ai suoi sinonimi (es. promozione, pubblicità, advertising ecc.)? Il SEO che è in te, che vuole fortissimamente vedere il tuo sito in prima posizione con la parola “marketing”, ti farà dimenticare all’istante ogni altro sinonimo. Il linguista che è in te ti consiglierà di ricorrere spesso ai sinonimi. La soluzione sta nel mezzo: alterna il termine per il quale ti vuoi posizionare con i suoi sinonimi; in questo modo otterrai un buon posizionamento sui motori e i tuoi lettori potranno arrivare in fondo all’articolo senza farsi venire il mal di testa.
Non dimenticare, infine, che avere un buon posizionamento su Google non significa essere apprezzati. Se punti tutto sul SEO probabilmente otterrai tanti accessi, ma difficilmente riuscirai a creare una community di lettori affezionati.
8. Riempire il sito di social media widgets

La tendenza è ormai dilagante: la maggioranza delle sidebar dei blog è oggi popolata da gadget/widget di ogni genere collegati ai profili sui social network più disparati.

Si tratta di un comportamento da evitare per almeno due ragioni:
  • la prima è puramente tecnica: la maggior parte di questi gadget vengono caricati remotamente recuperando i relativi contenuti da altri siti. Questo fa in modo che tu non possa più controllare con precisione il tempo di caricamento delle pagine che si dilata enormemente al proliferare dei widget;
  • la seconda è più teorica e richiama alla mente quella regola nota con il nome di KISS principle: “Keep it Simple and Stupid” o, secondo alcuni, “Keep it Simple, Stupid”. Fondamentalmente si tratta di un inno alla semplicità. Il punto di forza del tuo sito devono essere i contenuti; evita qualsiasi orpello inutile che avrebbe l’unico effetto di distogliere l’attenzione dai contenuti stessi (sì lo so, forse io ho un po’ esagerato con il minimalismo della grafica.
    Una delle ragioni per cui Google ha schiacciato la concorrenza dei vari Yahoo!, Altavista ecc. è proprio la sua semplicità: nella home non trovi altro che la casella di ricerca.
9. Copiare da altri siti

Questo punto non merita quasi alcun commento. Sforzati di essere originale in tutto: dal design, allo stile, ai contenuti. E’ questo il principio che, ad esempio, mi sconsiglia di riproporre su questo blog le classiche news che puoi trovare su molti altri siti del settore.

10. Usare servizi di sottomissione automatica ai motori di ricerca

Anche su questo punto non ci sono dubbi: i servizi che promettono di segnalare il tuo sito a 100, 1.000 o 10.000 motori di ricerca sono completamente inutili e, se a pagamento, dannosi.

Se costruisci il tuo sito con un minimo di ottica SEO, i motori di ricerca lo indicizzeranno automaticamente, senza che tu debba fare nulla e tantomeno spendere soldi.

mercoledì 28 luglio 2010

Alcune riflessioni sul Mobile Marketing e i Social Network

Il modo di informarsi, conoscere ed effettuare operazioni online cambia continuamente grazie all’evoluzione tecnologica e al bisogno delle persone di disporre di strumenti a “portata di mano”.
Di questi mezzi il più diffuso e utilizzato è sicuramente il telefonino: viste le tendenze degli ultimi anni, l’uso del cellulare sembra destinato a crescere ancora molto nel tempo.

Osservando i dati riguardanti il mobile web, ci rendiamo conto di come, a livello mondiale, la crescita sia continua e come questo testimoni l’importanza del fenomeno e le enormi possibilità commerciali ad esso legate.
Nel 2012 si stima un numero superiore ai 3 miliardi di dispositivi che avranno accesso ad Internet, metà di questi probabilmente saranno dispositivi mobili. Già nel 2008, il fenomeno mostrava la sua vivacità, basti solo pensare che 40 milioni di utenti negli Stati Uniti accedevano ai siti web attraverso il telefonino.
Un altro dato di rilievo è la propensione all’investimento, da parte delle aziende, nel mercato del mobile advertising. Questo dimostra quanto, anche in un momento storico di crisi economica come questo, le possibilità di allargare il proprio business esistano e possano venire sfruttate.
L’investimento delle aziende USA in advertising è lievitato dai $416 milioni del 2009 ai $593 milioni del 2010, proprio perché hanno inserito il Mobile nel loro marketing mix.
Un altro aspetto molto interessante è invece l’ormai completa integrazione tra le applicazioni per i telefonini, palmari e smartphone, ed i social network.
Infatti la geo-localizzazione, e le applicazioni social utili per la comunità, sono la chiave per le aziende che cercano di coinvolgere e attrarre i consumatori in movimento.
La distanza con i consumatori verrà probabilmente annullata, grazie alla graduale diffusione di telefonini smart economici e/o con funzionalità sempre più intelligenti.
Di pari passo, i big player del Social Networking perseguono già da tempo questo cammino, sviluppando varie versioni mobile (o applicazioni) dei propri siti. Qualche esempio? LinkedIn dispone di versioni per iPhone, Blackberry e Palmari; Facebook permette di restare sempre in contatto con gli amici anche in movimento;  Youtube consente di caricare e condividere i video in Rete, anche attraverso un’applicazione specifica per i cellulari.
Oltre alle piattaforme social, però, ci sono anche molte applicazioni di terzi che hanno come obiettivo l’integrazione tra il mondo del mobile web e i social media, in alcuni casi spinti dagli stessi big del mercato dei telefonini, come sta facendo ormai da tempo il colosso Nokia con il suo Ovi.
Viviamo in un’epoca in cui il bisogno di interconnessione è enorme, la diffusione dei collegamenti Wi-Fi punta ad essere alla portata di tutti, le comunicazioni sono sempre più rapide e slegate dai luoghi fisici. Non capire il cambiamento potrebbe voler dire, per molte aziende,  trovarsi in ritardo e perdere importanti possibilità in un mercato nuovo ed in continua evoluzione.