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venerdì 9 marzo 2012

L'aspirante Blogger





The Brain of the Beginning Blogger è un’interessante infografica in inglese a cura di Problogger che potrebbe essere tradotta il cervello dell’aspirante Blogger: ovvero come ragiona un blogger in erba.
In modo molto semplice si evidenziano i problemi realativi al posizionamento, al SEO, alla grafica, alle tematiche da trattare, alla monetizzazione.

martedì 6 marzo 2012

SEO per Ecommerce

I siti e-commerce sono alcuni tra i più grandi al mondo e la strategia SEO richiede molto tempo. Il sito deve avere un contenuto ottimizzato nelle pagine che descrivono i prodotti perché tali pagine raccolgono il contenuto più prezioso dell'intero sito.
La scheda prodotto deve contenere immagini, specifiche tecniche, recensioni, prezzi e opzioni per agevolare l'acquisto online.


Se si consente ad altri siti di vendere gli stessi prodotti, assicurarsi che vengano usate descrizioni uniche per i prodotti e parole chiave diverse. Infine, evitare di utilizzare le descrizioni dei prodotti fornite dai produttori perché quasi tutti le usano.
Implementare la navigazione e le reti di link interni SEO friendly è di vitale importanza per gli spider dei motori di ricerca che devono eseguire la scansione del sito, in particolare con i siti e-commerce che hanno migliaia o milioni di prodotti e link.

Un’altra pratica molto utile per migliorare il posizionamento nei motori di ricerca di un sito e-commerce è l’uso di URL SEO friendly. In rete esistono innumerevoli siti di commercio elettronico che utilizzano URL prive di parole chiave al loro interno e non ottimizzate in ottica SEO. Un esempio di URL non ottimizzata è http://www.nomesito.com//product.php?id_cat=35&id_product=93 in cui, al posto delle keyword rilevanti, compaiono id numerici privi di significato per i motori di ricerca. Meglio sarebbe riscrivere l’URL come http://www.nomesito.com/nome-categoria/nome-prodotto, inserendo opportunamente le parole chiave per aggiungere benefici in termini di posizionamento.


Utilizzare il motore di ricerca interno al sito per sostenere gli sforzi SEO. Molti siti e-commerce hanno motori di ricerca mediocri, usando i quali, spesso, i clienti cercano un prodotto e non appare nulla nonostante la pagina corrispondente a quel prodotto esista e sia raggiungibile navigando normalmente.

I siti di commercio elettronico devono essere in grado di produrre query di ricerca per i nomi dei prodotti e delle categorie, per le caratteristiche e le specifiche tecniche degli articoli. Investire in potenti motori di ricerca interni è una necessità per un sito e-commerce di successo. Essi possono aiutare a capire quali parole chiave vengono in realtà utilizzate dai clienti, consentendo di ottimizzare le campagne SEO e PPC. Inoltre, i dati di ricerca interna raccolti mostreranno anche le parole chiave che convertono maggiormente in vendita e quelle che causano l’abbandono dal sito da parte dei visitatori.


L'esperienza dell'utente è un aspetto da tenere in forte considerazione per la riuscita ottimale di un sito di commercio elettronico. Osservando i siti e-commerce di maggior successo a livello mondiale, è possibile notare alcuni fattori di user experience che questi siti hanno in comune. In primis, mostrare fin da subito i prezzi e la descrizione dei prodotti per aumentare il tasso di conversione. Mettere a disposizione opzioni di ordinamento degli articoli che permettano di mostrarli in ordine alfabetico, in base alla disponibilità di magazzino, dal più costoso al più economico e viceversa. Prevedere il raggruppamento dei prodotti in più venduti, ultimi arrivi e articoli in evidenza.

Un altro fattore importante per i siti e-commerce e per l'esperienza utente è rappresentato dalla velocità e dalle prestazioni del sito. Più rapidi sono i tempi di caricamento della pagina e maggiori saranno il traffico di ricerca e il tasso di conversione. Google, infatti, ha cominciato a considerare la velocità del sito e il tempo di caricamento della pagina come un nuovo fattore di ranking per la ricerca organica. Quindi, è possibile stabilire che ai siti più veloci corrispondono, generalmente, un miglior posizionamento nelle SERP ed una user experience positiva. Ancora, riuscire a progettare ed implementare Rich Snippet per il proprio sito di commercio elettronico, anche se non necessariamente fa salire di posizione nelle SERP, migliora la presentazione delle pagine nei risultati di ricerca, aumenta il CTR (click-through rate, la percentuale di click che gli utenti fanno sullo snippet) e favorisce l'esperienza dell'utente.


Infine, non bisogna trascurare i social media. Google prende in considerazione Like, Retweet e Share per determinare le classifiche di ricerca. Aggiungere i pulsanti per la condivisione nei social network alle pagine di descrizione del prodotto consentirà agli utenti di collegarsi al sito attraverso i social media. Interagire con i propri clienti tramite i social media è un ottimo modo per aumentare la consapevolezza del brand e le conversioni.


La SEO per Ecommerce è altamente competitiva e in continua evoluzione. Innovare e imparare dagli altri per comprendere meglio i motori di ricerca e il comportamento dei consumatori è fondamentale per il successo di qualsiasi sito di commercio elettronico.

giovedì 1 marzo 2012

Ottimizzare una pagina web

Ottimizzare una pagina web, affinché si posizioni tra i primi risultati per specifiche chiavi di ricerca, è un’attività complessa che può dare grandi soddisfazioni, facendo aumentare visite ed entrate, ma riserva non poche insidie.
L’attività di SEO deve tenere conto di numerosi fattori interni ed esterni al sito web, e richiede quindi competenze piuttosto diversificate, tuttavia un’ottimizzazione di base è quasi alla portata di tutti e, leggendo il molto materiale disponibile in rete potrete con facilità individuare alcuni dei fattori più importanti per effettuarla con buoni risultati.
Esistono però errori molto comuni che possono vanificare il vostro lavoro di ottimizzazione, vediamone rapidamente alcuni, così da prestarvi particolare attenzione.
Ottimizzate la vostra pagina per una sola seywords o key phrases, se volete posizionarvi per più parole chiave create più pagine, inserirle tutte in una sola pagina è un errore comune che vi fa disperdere forze e ranking.
Usate dei buoni anchor text per i vostri link, sia nel caso linkiate pagine del vostro sito, sia nell’attività di link building esterna al sito che è uno degli aspetti più rilevanti nel suo posizionamento.
Linkare le vostre pagine da siti di bassa qualità e con anchor text poco significativi è un errore che non dovete commettere, meglio pochi link con anchor text precisi, in cui indicherete le key con cui volete posizionarvi.
Infine un altro errore molto comune è sottovalutare l’importanza di una pagina veloce, evitate quindi immagini troppo pesanti e orpelli grafici che rallentano la velocità di caricamento del vostro sito, puntate invece ad un codice ben scritto, pulito e veloce, che verrà apprezzato sia dai vostri utenti che dai motori di ricerca.

domenica 26 febbraio 2012

10 errori comuni di qualunque blogger

Ecco 10 errori che non dovresti mai fare se vuoi creare un blog di successo:

1) Scrivere un articolo e intitolarlo con la prima frase che ti viene in mente. Le persone non leggono e vanno di fretta. Il tuo articolo potrebbe essere spettacolare, ma se il titolo non cattura l’attenzione, non è intrigante, non suscita interesse, beh nessuno leggerà mai quello che hai scritto.
2) Scrivere il primo articolo che ti passa per la testa. È ovvio che un blog di successo è composto da articoli di successo. Un blog pieno di articoli banali, sarà un blog banale. Sforzati di scrivere cose originali, contenuti che difficilmente si trovano su altri blog. Questo farà la differenza tra un blog come tanti e uno di successo. 
3) Scrivere articoli densi e lunghissimi. Come ho detto nel primo punto, le persone vanno di fretta e in genere non amano leggere. Non solo: a video è molto più difficile leggere e la vista si stanca. Questo è un errore che ho fatto anch’io in passato. E continuo a farlo…
4) Usare linguaggio formale. Magari parlando al plurale. Gli articoli devono essere amichevoli, possibilmente cercando di rivolgendosi alle persone dando loro del tu.
5) Parlare di tutto e di più. Errore gravissimo. Un blog deve essere focalizzato su alcuni argomenti specifici, altrimenti non riceverai mai visite qualificate (cioè di potenziali clienti). I motori di ricerca devono capire che tu parli di pesci tropicali piuttosto che di finanza.
6) Scrivere di getto senza ricontrollare due o tre volte l’articolo. Non ti immagini quante volte ho riscontrato degli errori su alcuni articoli solo alla seconda o terza lettura. Se non ricontrolli quanto hai scritto, sicuramente pubblicherai articoli pieni di errori ortografici. Questo è il modo migliore per far scappare i visitatori dal tuo blog.
7) Non inserire mai link a vecchi post. Per motivi SEO, dovresti inserire ogni tanto dei link a tuoi vecchi articoli. Ne beneficerà tutto il blog e aumenterai il numero dei visitatori.
8) Non promuovere mai i propri articoli. I visitatori non arrivano sul tuo blog per caso. Nel 90% dei casi arrivano tramite un motore di ricerca. Se tu non promuovi mai il tuo blog e i tuoi articoli, nessuno saprà mai che esistono. Un blog con articoli interessantissimi che non vengono promossi è un blog che nessuno leggerà mai.
9) Riempire il blog di annunci pubblicitari. Ecco, questo è il modo migliore per infastidire i visitatori. Personalmente quando capito per caso su un blog con scarsi contenuti ma pieno zeppo di pubblicità, lo metto nella lista nera.
10) Pubblicare articoli in modo discontinuo. Dovresti sforzarti di pubblicare articoli in modo costante. Se pubblichi 20 articoli per un mese e 1 articolo per 2 mesi, nessun visitatore potrà mai diventare un fedele lettore del tuo blog.

Se eviterai di fare questi classici errori, la qualità del tuo blog migliorerà notevolmente e anche il numero dei visitatori salirà.

martedì 21 febbraio 2012

5 programmi per SEO: tools online per monitorare il proprio sito web

  1. Determinare la popolarità dei collegamenti
    Usare le keyword primarie (le keyword principali a cui mirate attraverso il vostro sito) preleva i tre siti più quotati nella vostra nicchia di mercato. Attraverso quest'informazione potete controllare la popolarità dei link attraverso marketleap.com.
  2. Eseguire una ricerca delle keyword
    Prendete le keyword principali che state utilizzando nelle vostre pagine e usate un tool per i suggerimenti dei termini di ricerca come inventory.overture.com per analizzare queste keyword e i loro cambiamenti. In questo modo potrete vedere il volumen di ricerca totale per queste keyword e quanta competizione sussiste per il loro utilizzo.
    Vi ricordiamo che state cercando keyword che vengono abbastana ricercate ma che al tempo stesso hanno un tasso di competizione piuttosto basso. Usate anche altri tool come Google keyword (gratuito) e keyworddiscovery.com (a pagamento). Una volta che avete selezionato un gruppo di keyword potete aggiungere delle pagine al vostro sito che punta a queste keyword.
  3. Determinare i siti bersaglio
    Questo è il modo in cui trovare siti per richiedere collegamenti. Per fare ciò vi basterà usare Google digitando nel form di ricerca "allinanchor:vostrakeyword". Vi ricordiamo che vostrakeyword costituisce la keyword principale su cui state puntando. In questo modo otterrete tutti i collegamenti che puntano ad un sito che usa una particolare serie di parole. Inoltre potete combinare questa ricerca con allintitle: che mostra le keyword usate nei titoli delle pagine.
  4. Analizzare Digg
    E' interessante come i siti di social bookmarking siano esplosi sulla scena di internet e come ora stiano giocando un ruolo fondamentale in molte strategie di marketing. Proprio per questo motivo tali servizi possono offrirvi tutta una serie di informazioni riguardanti i vostri concorrenti e il vostro mercato di riferimento. Digg è uno dei principali servizi di social bookmarking ma ovviamente non è l'unico.
  5. Visitare i siti della concorrenza
    Dovreste visitare i siti dei vostri concorrenti per vedere cosa stanno facendo, quali tipi di contenuto forniscono e come espandono il proprio sito. Tutte queste informazioni andranno ad influenzare il modo in cui verrò concepito il design e il contenuto del vostro sito. Ma non fermatevi qui: iscrivetevi alle newsletter dei vostri concorrenti e scoprite le loro strategie di marketing: in questo modo potrete osservare se voi potete far meglio, cosa loro possono aver tralasciato a vostro favore e via discorrendo.

Ottimizzazione

"Ottimizzare" i contenuti di un sito significa favorire la sua indicizzazione nei database dei motori e incoraggiare il suo ranking all'interno dei risultati di ricerca.
Un SEO Specialist si occupa quindi di valorizzare i contenuti delle pagine web a partire dal codice attraverso il quale queste sono offerte online, curando ogni aspetto tecnico in grado di incidere sulla valutazione che gli algoritmi dei motori di ricerca faranno dei vari documenti proposti da un sito.
Uno dei primi approcci utili, da questo punto di vista, e' attenersi ai piu' recenti standard per il web codificati dal W3 Consortium, che e' l'organizzazione internazionale che si occupa di realizzare e promuovere "tecnologie che garantiscano l'interoperabilita' (specifiche, linee-guida, software e applicazioni)" con lo scopo di "guidare il World Wide Web fino al massimo del suo potenziale".
In senso lato il W3C si occupa di promuovere Internet come canale principale per lo scambio di informazioni, favorendo, direttamente o indirettamente, il suo ruolo economico nel sistema produttivo come veicolo commerciale per il reperimento di beni e servizi.
Ottimizzare i contenuti di una pagina web non si riduce, comunque, al semplice rispetto formale degli standard web internazionali.
Una cura editoriale complessiva deve coinvolgere i contenuti e la struttura del sito stesso.
In questo senso un webmaster esperto di Search Engine Optimization non puo' sottovalutare i benefici derivanti da alcuni accorgimenti formali apparentemente scontati, alcune di quelle "buone norme" arcinote che, nonostante tutto, vengono spesso accantonate da programmatori e grafici al momento della realizzazione di un sito web.
Un'opportuna formattazione dei testi delle pagine e l'utilizzo di tag che rendano esplicito il loro peso gerarchico all'interno del documento, per esempio.
Lacostruzione di una "struttura" che sia in grado di organizzare le varie pagine di un sito e di valorizzarne le principali sezioni, ordinando i vari documenti e curando nel dettaglio i link che formano la stuttura di navigazione interna.
In ultimo un approccio SEO non puo' non contemplare la stessa redazione dei testi di un sito, e ormai anche il copywriting orientato ai motori di ricerca e' uno degli accorgimenti tra quelli che spesso fanno la differenza tra un sito qualsiasi e un sito di successo.

Ottimizzare contenuti e codice di un sito internet e' una delle principali mansioni di cui puo' occuparsi un SEO specialist ed uno dei fattori da cui non puo' prescindere una seria campagna di posizionamento sui motori di ricerca.

Search Engine Marketing
Parallelamente a questi fattori "on page" esistono altri elementi che infuiscono direttamente sul posizionamento di un sito internet nelle Serp (Search engine report pages), elementi altrettanto fondamentali da cui e' ormai impossibile prescindere.
Fare search engine marketing(S.E.M.) significa incidere su questi fattori "off page", contribuendo in maniera significativa alla visibilita' di un sito internet.

Visibilità' e Link Popularity
Costruire una buona link popularity significa curare la quantita' e la qualita' dei collegamenti ipertestuali che puntano al dominio che si intende promuovere. Questa "pubblicita' attraverso i link" e' fondamentale per stimolare, direttamente o indirettamente, quei flussi di traffico web che sono uno degli obiettivi di una campagna di marketing online rivolta al posizionamento nei motori di ricerca.

Internet Advertising

Oltre alla costruzione di link popularity una delle operazioni di search engine marketing piu' diffuse utilizza canali promozionali a pagamento, come l'acquisto di link Pay Per Click (P.P.C.) attraverso i canali pubblicitari degli stessi motori di ricerca ( come Google Adwords, per esempio) o dei più importanti social network mondiali (come nel caso dei Facebook Ads).
Diverse forme di advertisingpossono contribuire a migliorare il traffico web di un sito, garantendo dosi di visibilita' alternative e complementari a quelle legate alla posizione "organica" dello stesso sito all'interno delle pagine dei risultati delle ricerche.
In questo senso l'Internet Advertising ha frontiere sconfinate, e il mercato e' in continua evoluzione.
Nel campo dei motori di ricerca solo il continuo aggiornamento puo' garantire risultati e successo, dato che quello che andava bene Ieri non e' detto che sia il "non-plus-ultra" dell'Oggi e probabilmente non funzionera' piu' Domani.

Social Media Marketing

Il cosiddetto Web 2.0 ha aperto un ulteriore canale di lavoro per chi si occupa di SEO e di SEM.
I Social Media sono diventati degli enormi bacini di traffico, spesso del tutto alternativi rispetto ai tradizionali motori di ricerca basati su indici ordinati di documenti per lo piu' testuali.
Sfruttare il "web a partecipazione collettiva" per traghettare fette qualificate di questo traffico verso un determinato sito web e' lo scopo di quell'insieme di operazioni di social media marketing che sono ormai parte delle attivita' quotidiane di qualsiasi webmaster.
In questo senso l'ottimizzazione della presenza del brand di un sito all'interno dei principali Social Media e' diventata una mansione del tutto originale, e la S.M.O.(Social Media Optimization) e' la frontiera piu' interessante del web marketing presente e futuro.

L'attitudine al copywriting e la capacita' di intessere pubbliche relazioni sono sempre piu' bagaglio comune tra i professionisti del settore, e il web marketing ha assorbito questo tipo di competenze come requisiti del tutto complementari e paralleli a quelli propriamente tecnici, che rimangono, comunque, di fondamentale importanza da un punto di vista generale.

Fare posizionamento sui motori di ricerca e operare nel web marketing significa tenere conto di tutti i fattori che possono favorire il successo di un sito web e richiede un ampio ventaglio di competenze diverse.
Il continuo sviluppo del media "internet" favorisce lo scambio dei saperi e impone un ininterrotto confronto scientifico a tutti i livelli. In un contesto cosi' orientato al cambiamento le definizioni sfumano sotto il peso delle novità, e anche i confini del linguaggio sono, in qualche modo, oggetto di continue manipolazioni.
I concetti vengono plasmati per aderire alle incessanti riformulazioni teoriche che seguono, di volta in volta, i perentori "cambi di modello" delle forme della comunicazione; sembra che non si arrivera' mai a veri "standard definitivi", e tutto lascia pensare che la 'rivoluzione digitale' sia tutt'altro che conclusa, ma semmai appena cominciata.

mercoledì 15 febbraio 2012

Algoritmi

Possiamo definire un algoritmo come un insieme di righe di codice che gli spider dei motori di ricerca interpretano per fornire i risultati di ricerca, una volta che gli utenti inseriscono una determinata parola chiave. Tali algoritmi vengono continuamente modificati, costringendo i webmaster ad aggiornarsi spesso e a sperimentare diverse soluzioni per ottimizzare le posizioni dei siti.

Google basa i propri algoritmi sul PageRank, determinato a sua volta da elementi come la qualità dei testi e le keyword in essi contenuti, e la link popularity.
Un trucco, fino a poco tempo fa molto utilizzato ma oggi da evitare, è quello di inserire parole chiave invisibili scrivendo testo con lo stesso colore dello sfondo oppure fra le righe di commento nel codice HTML.

Ai fini di una corretta indicizzazione si consiglia, invece, di compilare un codice chiaro e pulito, puntando sulla qualità dei temi trattati e allo scambio link con siti affiliati.

Di seguito i fattori principali a cui fanno riferimento gli algoritmi di Google:
  • Parole chiave contenute in title e meta tag, nei testi fra i tag H1 o in grassetto, nella descrizione dei link.
  • Nome e anzianità del dominio.
  • Quantità e qualità di link diretti verso il nome di un sito web.
 Le informazioni o siti (a parità di ricerca effettuata) che Google reputa a suo insindacabile giudizio più interessanti, appaiono nelle prime pagine di ricerca, gli altri vengono relegati nel limbo elettronico delle ultime pagine dove nessuno li consulterà.

Ma cosa è e come funziona l’algoritmo di Google? In effetti nessuno lo sa. Questo è uno dei segreti industriali meglio custoditi al mondo. Un po’ come la ricetta della Coca Cola!

Pur tuttavia esso è stato (in parte) svelato empiricamente attraverso il lavoro e l’esperienza dei professionisti che si occupano di SEO.

Ecco per la vostra curiosità, una lista parziale di quello che può modificare la popolarità di un sito (con tutta l’informazione ad esso associata):
  1. Quantità qualità dei link esterni che puntano al dominio.
  2. Differenziazione delle fonti di link.
  3. Originalità e unicità del contenuto.
  4. Diversità dei link (intesa come numero/varietà di domini unici che linkano a pagine del dominio).
  5. Architettura del sito (struttura gerarchica e chiara).
  6. Freschezza del contenuto (data di creazione della pagina).
  7. Storia della registrazione del dominio (da quanto tempo con stesso proprietario, numero di rinnovi, etc.)
  8. Tempo medio delle visite sulla pagina.
  9. Velocità di caricamento della pagina (Caffeine).
  10. Link non funzionanti.
La lista completa di circa 200 parametri la trovate quì.

Google con i suoi algoritmi reinterpreta in un certo qual modo la rete e lo fa a suo dire per fornire risultati di qualità, ma sarà veramente così?

mercoledì 27 luglio 2011

SEO Strategy - How to Simplify the Whole SEO Process

If you're a full-time online marketer and webmaster, you may get the feeling (in my case a stubborn opinion) that because SEO has become such a big industry, it has to be "complicated up" rather than "dumbed down" for the receiving audience. In other words, it is in the best interest of SEO firms and services to make SEO seem like a much more complex process than it actually is in practice.




This applies doubly true for when it comes to ranking high in Google. Many SEO firms go into all kinds of "linking structures", "site metrics", "keyword correlations", "onpage factors"... in explaining how to achieve those top Google spots for lucrative keywords. Granted, the Google Algorithm has over 200 ranking signals or factors which they use to rank pages. And, this mathematical formula is constantly being redefined or altered by major changes, such as the recent Panda Update, which left many webmasters reeling. But...

While Google's ranking algorithm and system might be the most complex creature on the planet, ranking high in Google is a very simple process. So simple anyone can do it and achieve first page listings in Google. It's not rocket science and it's not complex by any stretch of the imagination. However, it does take some work on the part of the webmaster to actively promote his or her site. In other words, if you just create a perfect site and place it on the web and do nothing else - chances are extremely high you won't get those top rankings in Google, at least not for the highly competitive lucrative keyword phrases.

This is where SEO (Search Engine Optimization) enters the picture and takes over. You must get certain factors/ signals right if you want your site to truly compete in major search engine keyword battles. But most of these things or factors are not difficult or hard to understand, you just need to have them in place if you want top listings in the search engines.


Here are some things you can do to simplify the whole SEO process:

1. Try to create a short domain with your targeted keyword in the domain name. Go with a dot com domaín if you can get it and if you have to use a multi-worded domain, try to get your keyword at the beginning.
2. Create an "easy to navigate" unique content rich site which is optimized for the search engines, but directed solidly at solving your visitor's needs. If you're on a budget, one of the easiest ways to do this is to use the free Wordpress software/platform to create a keyword optimized site. Make sure this site is totally intertwined with all the latest social networking programs such as Twitter, Facebook, MySpace, LinkedIn, YouTube... Make sure you have profiles/accounts in all of these platforms to complement your main site.

3. Link to main interior pages from your home or index page. These interior pages should have your targeted keywords in the "Title", "URL", "Meta Tags", "H1 Headings", "First Paragraph", "Last Paragraph" and use keyword variations throughout the content. Place a few in bold print and italics. Don't be afraid to create large pages and link out to other authority sites in your niche. Don't worry about keyword density unless it goes over 4%. This should not happen if you write naturally for your visitor and not for the search engines.
4. Build quality one-way links by creating articles, press releases, blog posts, videos, viral reports... and submit these to the major places on the web such as free article directories (my favorites are still ezinearticles, goarticles, buzzle, ideamarketers, isnare and article alley). The real trick here is to consistently produce fresh content which steadily builds your backlinks month after month, year after year, decade after decade!
5. Do whatever you can do to enrich your visitor's experience. Add valuable free content, free ebooks or ecourses and/or provide a comprehensive guide(s) to your visitors. Connect all this free content to your autoresponder opt-ín list or newsletter and build repeat targéted traffic to your site. In addition, make it extremely easy for these visitors to bookmark/follow your content in all the social media sites: Twitter, Facebook, MySpace, Google +1, and so on.6. Rinse and Repeat. One of the little known tactics about achieving top rankings in the search engines, especially Google, is to create not one site but two or more sites in your niche market. (If you're on a budget or time is short, try creating two pages on your domain related to the same targeted keyword.) Instead of trying to rank for one site in Google, create two complementary sites on the same related keywords, and you will find it much easier to get to the top spots. Interlink these sites and you can even promote them together. Just make sure they each have unique content for the visitor. Over the years, I have come to believe strongly that achieving high rankings is not some complex process but just a matter of persistence. Consistently promoting your content by building quality backlinks will get you to the top and keep you there. But the whole trick is persistence, keeping at it, day after day... building those links back to your content. I also believe it is the number of backlinks which is the key and this has been proven to me many times over the years. Many SEO experts will now argue that links have taken a back seat to other factors such as site authority and structure, but I am not convinced this has happened. At least not yet, but data from the 160+ million Google Chrome users and the new Google +1 Button, may eventually lower the importance of backlinks and PageRank. However, at the present time, if I stop promoting a page or competitive keyword, it usually drops from the first page of Google. To get it back on the first page, all I have to do is promote it with a few articles, blog posts, press releases, videos, etc. and it jumps back into the top spots, even Post Panda. For years, I had a webpage for "list building" in Google on the first page, then I stopped promoting it with keyword related articles, posts, and content. It dropped to the third page of Google. Changing none of the ranking factors mentioned above, I was quickly able to get that page and ranking back to the #5 spot by simply creating some current backlinks to the content. I mention all this because many times SEO firms and experts will try to complicate things with convoluted explanations and complex processes while in actual fact, achieving high rankings can be simplified down to nothing more than persistence and adding a few quality backlinks.
About The Author
The author is a full-time online marketer who has numerous websites. For the latest web marketing tools try: http://www.bizwaremagic.com If you liked the article above, why not try this Free 7 Day Marketing Course here: http://www.marketingtoolguide.com Titus Hoskins. This article may be freely distributed if this resource box stays attached. 

venerdì 29 aprile 2011

9 Best WordPress SEO Plugins

1) SEO Ultimate
I used to use the All in One SEO plugin, but have found that this one is not only better; it also has a ton more features. This plugin not only allows you to manage your Meta tags for all of your pages, posts and site-wide titles, keywords and descriptions, it also eliminates duplicate content by implementing canonical URLs.

SEO Ultimate also allows you to set a noindex/nofollow tag for individual pages or posts - very useful if you want to republish an article or have any pages that you do not want to get indexed by search engines. Another cool feature is adding a text box with your link details at the bottom of your posts and pages to encourage natural link building from your visitors. There are more features to this WordPress plugin, but the ones I have covered are the most important to me.
2)  PubSubHubBub

This is a plugin created by Google and it can be responsible for getting your site content indexed really fast. Its publish and subscribe protocol is an extension to the standard Atom and RSS. Some of the hubs currently using this protocol are Google Reader, Google Alerts, FriendFeed, and many more. The main function is real-time pinging of your new content to various hubs throughout the internet where users can subscribe to your feeds. Because it is done in real-time, your new content can be indexed within minutes. Although WordPress has a built-in ping feature, PubSubHubBub will complement that function and make it unnecessary for you to spend money on pinging or bookmarking services. 

3) Google XML Sitemaps
This plugin will build a XML-Sitemap for your site and automatically send it to the séarch engines. Then every time you add new content or make changes to your existing content, it will re-submit the updated Sitemap. Think of it as sending the search engines a written invitation to send their robots to your website to crawl through the new content and index it.

Although the use of XML-Sitemaps was originally adopted by Google in 2005, Ask.com, Yahoo and Bing now also use this format. You will need to input your Yahoo API in the plugin settings. You can get a Yahoo APP Key at http://developer.yahoo.com/wsregapp. Once you have this plugin installed and configured, it will run automatically in the background without you having to worry about it again.

4) W3 Total Cache

Since page speed and load times affect your search engine placement, it is a good idea to improve your website performance as much as possible. This is a basic cache plugin that allows many elements of your website to be stored in cache files so they do not need to download with each page your traffic visits within your website. This improves the load time of all of your pages.

There are many different cache plugins available including WP Super Cache that is included with the latest WordPress installation, but I have found that this one works best. Be sure to deactivate the WP Super Cache if you choose to use this plugin.

5) WP No Category Base

The closer to the domain names you can get your keywords, the more weight they will carry. This plugin will delete the mandatory category base from your category permalinks for better SEO. The plugin has a built in 301 redirect for all of your old posts so you do not need to worry about broken links when installing this plugin on an established blog.

6) SEO Smart Links

Internal links are crucial to good on-page SEO. By setting up anchor text links to your keywords and pointing them to important pages within your webpage content, you can get better SERP for those pages. It is a way to tell the search engines what keywords you want those pages to rank for.

The Moz top ten

1) Google's Latest Social Foray
Google searchers will be able to click a "+1" button to indicate which results they "like". Epic coverage from Danny Sullivan. +1 for #1?

2) Google's Panda Update: UK Edition
This month Google extended their infamous Panda (a.k.a. "Farmer") Update to the UK. Some data surfaced after the shakedown, exposing the winners and losers.

3) White-Hat SEO F@#$ing Works
After reading Kris Roadruck's rant, Rand set the record straight for white hats with some compelling examples.

4) Social's Influence On Search Rankings
Our data scientist uncovers some telling correlations between link metrics and social signals.

5) Search Marketing Is Booming
The value of the search engine marketing industry is anticipated to see a 16% growth in 2011, while more data suggests it’s increasingly being outsourced.

6) Excel Ninja Skills For SEOs

Wondering what to do with that mountain of data you’ve collected? Mike at Distilled walks SEOs through the art of extracting meaningful information using Excel.

7) Multi-Channel Funnels In Google Analytics
Conversion marketers, rejoice! Google announced new capabilities that track customers’ paths through multiple channels.

8) Tools To Track Social Media Strategy
Ah, so you read #5 on The Moz Top 10 and now you’re excited to carefully track your social media? Tom Critchlow shares some useful tools.

9) A Guide To Startup Blogging
We really like this guide on why startups need to blog and how to do it.

10) 10 Charts About Sex
Revealing stats & infographic porn from okcupid! (We’re so punny.) 10 for #10 and too interesting to pass up.

lunedì 28 marzo 2011

The month's top-ten links check out

It's tough to keep up on the happenings in the world of SEO and online marketing. This digest will do the job for you--we'll send you the month's top-ten links that you should check out.

1) Google's Farmer/Panda Update
In an effort to improve ranking quality, Google updated its algorithm that reportedly affected 11.8% of site rankings. Learn how you can regain your rankings if your site was affected.

2) Bing/Google Clickstream-gate
Matt Cutts, Principal Engineer at Google, accused Bing of using Google data to improve its search results. Bing admitted to (unintentionally) copying Google's results. An ex-Google engineer confirmed that they partake in similar ranking quality practices.

3) Google Launches Site Blocker
Now we're all webspam police: Google launched the ability for searchers to block their choice of results.

4) JC Penney's Busted for Buying Links
JC Penney's site get busted by the New York Times' investigative reporting, launching a media hunt for sites abusing SEO.

5) Social is Key to SEO in 2011
Matt Cutts admitted that social media marketing is key to driving SEO--albeit indirectly.

6) Inbound Marketing Gains Interest
Inbound marketing software provider HubSpot received $32M in investment from Google Ventures, Sequoia Capital, and Salesforce.com, highlighting the growing interest in the inbound marketing movement.

7) AOL's Master Plan Leaked
"The AOL Way", AOL CEO Tim Armstrong's master plan for the site, is leaked to the public.

8) The Noob Guide to Online Marketing
Community member Oli Gardner introduces online marketing to newbies who might be SEO-savvy but could use some marketing education.

9) Forbes Busted by Google
Forbes is busted by Google for not cleaning up its paid links. Second time's the charm?

10) Chrysler Fires Agency Over Tweet
The automotive giant cans its social media agency over reposting a tweet that contained a vulgarity.

martedì 15 febbraio 2011

10 errori da evitare promuovendo un sito

Nel precedente articolo abbiamo parlato dei 10 errori da evitare promuovendo un sito, fermandoci ai primi 5. Vediamo oggi le ultime 5 raccomandazioni sulle cose da non fare:
6. Diventare un “social media spammer”

Un social media spammer è colui che segnala tutti i propri articoli a tutti i social media che è stato in grado di reperire sulla Rete.

Lascia che siano i tuoi utenti a decidere se il tuo articolo merita di essere segnalato e votato sui social media. Se vuoi essere sicuro di raggiungere questo obiettivo scrivi contenuti utili ed interessanti, il resto lo faranno i tuoi lettori.
7. Scrivere (solo) per i motori di ricerca

Non ottimizzare le tue pagine solo per ottenere la prima posizione in Google, pensa anche e soprattutto ai tuoi utenti. Trova il giusto equilibrio tra Search Engine Optimization (SEO), qualità e forma del contenuto.

Se scrivi una grande quantità di contenuti, un problema che ti sarai posto sicuramente almeno una volta è quello che io chiamo “il dilemma del sinonimo”: meglio usare in continuazione la stessa parola (ad es. marketing), oppure ricorrere ai suoi sinonimi (es. promozione, pubblicità, advertising ecc.)? Il SEO che è in te, che vuole fortissimamente vedere il tuo sito in prima posizione con la parola “marketing”, ti farà dimenticare all’istante ogni altro sinonimo. Il linguista che è in te ti consiglierà di ricorrere spesso ai sinonimi. La soluzione sta nel mezzo: alterna il termine per il quale ti vuoi posizionare con i suoi sinonimi; in questo modo otterrai un buon posizionamento sui motori e i tuoi lettori potranno arrivare in fondo all’articolo senza farsi venire il mal di testa.
Non dimenticare, infine, che avere un buon posizionamento su Google non significa essere apprezzati. Se punti tutto sul SEO probabilmente otterrai tanti accessi, ma difficilmente riuscirai a creare una community di lettori affezionati.
8. Riempire il sito di social media widgets

La tendenza è ormai dilagante: la maggioranza delle sidebar dei blog è oggi popolata da gadget/widget di ogni genere collegati ai profili sui social network più disparati.

Si tratta di un comportamento da evitare per almeno due ragioni:
  • la prima è puramente tecnica: la maggior parte di questi gadget vengono caricati remotamente recuperando i relativi contenuti da altri siti. Questo fa in modo che tu non possa più controllare con precisione il tempo di caricamento delle pagine che si dilata enormemente al proliferare dei widget;
  • la seconda è più teorica e richiama alla mente quella regola nota con il nome di KISS principle: “Keep it Simple and Stupid” o, secondo alcuni, “Keep it Simple, Stupid”. Fondamentalmente si tratta di un inno alla semplicità. Il punto di forza del tuo sito devono essere i contenuti; evita qualsiasi orpello inutile che avrebbe l’unico effetto di distogliere l’attenzione dai contenuti stessi (sì lo so, forse io ho un po’ esagerato con il minimalismo della grafica.
    Una delle ragioni per cui Google ha schiacciato la concorrenza dei vari Yahoo!, Altavista ecc. è proprio la sua semplicità: nella home non trovi altro che la casella di ricerca.
9. Copiare da altri siti

Questo punto non merita quasi alcun commento. Sforzati di essere originale in tutto: dal design, allo stile, ai contenuti. E’ questo il principio che, ad esempio, mi sconsiglia di riproporre su questo blog le classiche news che puoi trovare su molti altri siti del settore.

10. Usare servizi di sottomissione automatica ai motori di ricerca

Anche su questo punto non ci sono dubbi: i servizi che promettono di segnalare il tuo sito a 100, 1.000 o 10.000 motori di ricerca sono completamente inutili e, se a pagamento, dannosi.

Se costruisci il tuo sito con un minimo di ottica SEO, i motori di ricerca lo indicizzeranno automaticamente, senza che tu debba fare nulla e tantomeno spendere soldi.

giovedì 10 febbraio 2011

10 Expert Link Building Tips and Trends for 2011

Link building is an extremely important part of SEO. The more websites you have linking into your site, the more credible your site appears to the search engines. Credible websites get awarded with higher search engine page result rankings which will allow more potential customers to see your Website, therefore increasing sales. 

There are many ways to boost your link popularity. Here are some tips and trends from Search Engine Land to help you with link building this year.

• In 2011, Bing and Blekko will become great places to build links. Last year, many link builders relied heavily on Google and Google's search listings. However, although Google isn't going away, other search engines will step out of the shadows and bring great link building opportunities to marketers.

• Start to concentrate on creating well-rounded link popularity. Make sure your links are coming from a variety of places such as social media networks, link directories, blogs, older sites, newer sites, articles, social bookmarking sites and more. Generating links from many different platforms will allow you to create a larger list. It also makes your site look more credible to search engines than if all your links were coming from just link directories or just social media networks alone.
• Link builders should begin to focus more on how to secure links rather than just ways to generate lists of link building sites and opportunities. Without the right link building technique, a list isn't worth much in the long run anyway.

• The rise of apps is beginning to take people away from actual Websites. In order to combat this, it's important to develop a loyal following to use for link building as well as product announcements. Try to gain opt-ín email addresses and split your Internet marketing campaign into two parts, one to focus on link building and one to focus on driving traffic to your site, email marketing and social media. Building your following leaves you with a back-up plan if apps do end up totally driving people away from Websites, because you'll be able to get links from your fans/followers.

• In 2011, expect to see smaller brands ranking better based on customer service reviews and social media interaction. In previous years, big brands have had the most power when it comes to marketing online. However, smaller brands tend to provide better customer service and now social media and customer review sites have allowed that quality to shine.

• Start using social media networks Facebook, LinkedIn and Twitter for link building. Here's how:
Facebook: Post links to your Website on your wall, in discussion and on other people's walls (when appropriate, don't spam). Also search for Groups that are associated with your keywords. Join these groups and start to respond to discussions. Make sure to leave a link to your site at the end of each response. You can also use Facebook ads to purchase links and target them by region, gender, keywords and more.

LinkedIn: Not only can you post links to your "wall" but also participate in LinkedIn Answers using keywords. By answering multiple questions posted by other members each week, you'll establish credibility and attract links and sales leads. You can also leave the link to your Website as a reference which will help with your link building efforts. When you're done answering a question you can also ask the person who asked it for a link back to your site.
Twitter: Make sure to use keywords in every tweet and include a short link back to a relevant page on your Website. Since tweets are now being indexed in Google this will greatly help your link building efforts and drive additional traffic to your website.

• Look for fresh sources and sites when it comes to traditional link directories. Ask your social media followers if they would like to host articles or blogs you've written on their sites. You'll be surprised how many respond which will get you a few valuable links.

• Participate on forums and review sites. Leave your link with your signature.

• Try to gain .gov and .edu links. These credible sources will have a positive impact on your search engine rankings and are also relatively easy to gain if your site is relevant to the subject of the organization.

• Remember that quality over quantity is important when it comes to link building. Do not conduct any link exchanges with websites that are irrelevant to your industry or topic. Google and other search engines frown upon this. This year, concentrate on building quality links that will last and on gaining loyal followers/fans/customers who will help drive traffic to your website.

domenica 6 febbraio 2011

White hat SEO

Un white hat seo è un posizionatore che utilizza tecniche lecite per scalare le serp.

Le tecniche pulite del seo (white hat seo)


Parliamo di quali tecniche lecite utilizza un seo per migliorare il posizionamento di un sito.

  • Buon utilizzo del codice: l’uso di una struttura semantica permette sia agli utenti che ai motori di ricerca di capire meglio e valorizzare una pagina web.
  • Contenuti di qualità: “content is king“, il contenuto di un sito è importante e fondamentale. Un sito è informazione e senza testi di qualità non si fa informazione.
  • Quantità dei contenuti: non è sufficiente scrivere poche pagine su un argomento. L’argomento di un sito va ampliato producendo testi informativi che ne rafforzeranno la tematica.
  • Keyword density: dosare bene le parole chiave all’interno del testo. Un buon testo deve contenere la giusta dose di parole chiave attinenti al tema del sito.
  • Link building: ricercare ed ottenere backlink attraverso l’inserimento del sito nelle directory, l’utilizzo dell’article marketing, lo scambio link.
Questi concetti saranno spiegati ed ampliati in seguito.

I SEO venuti dal Brasile

Il SEO  è una questione di scrittura e spesso di lingue – International SEO –  e di culture. Essere posizionati bene su Google utilizzando la lingua portoghese o meglio il lusitano non è la stessa cosa che farlo per altre lingue diffuse nel pianeta. Il Brasile, ad esempio, è un paese enorme sotto molti punti di vista e negli ultimi anni sta diventando sempre più uno di quei paesi che trainano lo sviluppo del pianeta. Un paese di dimensioni quasi simili a quelle della Cina, ma con “solo” 193 milioni di abitanti di cui circa 130 mila milionari – i numeri, come al solito, dicono sempre molto anche sulle disparità economiche e sociali – non potrà più essere ignorato da aziende europe ed italiane. La stessa FIAT produce e vende, infatti, molte più automobili in terra brasileira che in Italia.
Visto che Google Brasile (www.google.com.br) non è la stessa cosa che Google Italia (www.google.it), nel caso un’azienda italiana volesse proporre i suoi prodotti al mercato brasiliano deve assolutamente tenere conto della lingua e della cultura di questo enorme stato federale. Ma questo non basta.

Segreti per lo Spam, SEO, Twitter e trucchi per Google

Ogni volta, nelle prime battute del mese di gennaio, si leggono post dai siti che trattano il tema del SEO i buoni propositi per l’anno nuovo: creazione di una to-do list delle attività migliori, quelli che sono i trends da seguire, negli ultimi periodi anche la direzione da prendere in materia di social media e di mobile.
Tutte belle parole e buoni propositi, che però ancora oggi nel 2010, si devono scontrare con un tema molto controverso, personalmente oserei dire leggendario: lo spam.
Ma… cos’è lo spam?
L’evoluzione della specie fà si che un essere vivente per adattarsi alle condizioni dell’ambiente in cui vive muta, suo malgrado. Muta per ragioni di sopravvivenza, per portare avanti la propria esistenza e quella dei propri figli passandogli, pian piano, delle caratteristiche che viste in un periodo più ampio hanno una connotazione più marcata.
Ma non mi sto riferendo allo spam, adesso, ma a chi ha fatto del SEO una passione e/o un lavoro, o almeno parte di esso.
Ecco che definire lo spam diventa una pratica assai più sottile, tanto più lo si cerca di definire in un determinato periodo storico della tecnologia come quello attuale, gennaio 2011. E’ un insieme di tecniche? E’ uno stile di vita? E’ un modo di essere? E’ tutto o niente?
Sembra che l’accezione più diffusa e condivisa del concetto di SPAM sia quello di “un qualcosa di non desiderato, forzato e privo di interesse”. Almeno da quello che rilevo guardandomi attorno. Ma credo che questa considerazione debba abbracciare come minimo la definizione di piattaforma su cui si attua, perchè da questo ne possono derivare una serie di ramificazioni, ed altrettante accezioni, che sono ormai all’ordine del giorno.
Mi è capitato, lavorando su un progetto di comunicazione atraverso il social media, di avere a che fare con una pagina fan da popolare di contenuti. Bene, parliamo con la redazione, stabiliamo una linea condivisa, decidiamo cosa fare quando un utente ci chiede qualcosa, quali risorse segnalare, cosa valorizzare del sito ad essa collegata e quali contenuti condividere.
Ecco che, per una serie di motivi tra cui alcuni anche legittimi, ti ritrovi con un feed automatico e poco più di una proposta “invitiamo i nostri amici, e poi gli amici degli amici e facciamo circolare la cosa”.
Beh allora ecco che una strategia sbagliata su una pagina fan di facebook si tramuta da opportunità a SPAM: notizie pompate, indesiderate, impersonali sono spam!
Ti lanci su Twitter: follow friday, follow back, buongiorno, buona sera, condividi immagini, post, commenti gli ultimi trending topic o quello che passa offline, becchi consigli e consigli tramite la ricerca di twitter, aggiungi nuovi amici e approfondisci con l’interazione.
Bene, feed automatico. Altro spam.
Ne cito un’altra: apri un blog, come questo ad esempio, lo tiri su con link, cerchi contenuti interessanti da ripubblicare, aggiungere punti di vista, lavorare sulla sua popolarità su altri siti e sui social networks, cerchi di farti un nome… e poi? Ti ritrovi 900 commenti automatici tra cui alcuni che risaltano particolarmente all’occhio, e che ti danno il “La” per scriverci su.
Trovi che delle vecchie dicerie sono vere, e non sono poi così vecchie, ti trovi un elenco di commenti che fanno capo a siti più o meno popolari, ma con testo ottimizzato, email verosimili. E ti chiedi “perchè lo fai?”
Lo fanno, lo si fà, lo si continuerà a fare perchè c’è qualcuno che te lo permette. Ancora una volta non conta partire e proseguire bene, ma tirare la corda ed evidentemente si è capito che questa corda è d’acciaio e non si romperà facilemente, pena -evidentemente- la rottura del giocattolo globale: Google -e ora, bannami-. Perchè te lo puoi permettere dove lo strumento è meno personale, più automatico, ovvero su un motore di ricerca, mica su un social netowork: e qui che entra in gioco il doppiogioco -cacofonia voluta-.
Vi mostro ora un’immagine che ritrae i commenti di spam simil-vero che ho ricevuto. Voglio prima fare alcune precisazioni:
1- non guadagno niente dalla pubblicazione di questo post, anzi decreterà soltanto ulteriore impopolarità per chi come me lavora con olio di gomito e suda ogni giorno ogni centesimo
2- non ce l’ho con nessuno in particolare, se non col fatto che ancora una volta il lavoro pulito NON paga
3- se te la senti, puoi usare questa tecnica, ho visto blogger che ci sono cascati e hanno regalato links a questi SEO che sono persone come noi, in mezzo a noi
4- nonostante tutto mi ostino a continuare sulla strada buona per una scelta personale e professionale. Il mio marchio è la mia passione e se anche ora sono molto stanco e moralmente a terra, non riesco ad esimersi dall’appassionarmi e dal continuare a fare le cose con onestà, soprattutto sui social dove qualcuno che ha voglia di social-izzare ancora c’è…
Ecco la lista, crocifiggetemi:
Ai proprietari dei siti elencati, che ritengo sicuramente in buona fede al 100%, consiglio di trovare altre stragie/collaboratori perchè questo se anche possa portare ad un certo posizionamento non giova all’immagine. Ho omesso gli indirizzi IP per motivi di privacy, il resto però lo lascio… tanto è solo SPAM.
Per cui, tornando al tema principale, quanti di voi iniettano vecchi blog, wordpress fallati, commenti, forum e quant’altro con links al fine di posizionare il proprio sito o quello dei propri clienti?
Tanto di cappello a chi ci sta riuscendo, avete capito che Google è dalla vostra parte, a differenza mia, e che forse è un valore aggiunto che altri player del settore stanno cercando di abbattere. Non fosse altro che esiste Blekko, che ha spopolato con questo intento, e che ormai si avvicendano sempre più spesso articoli autorevoli sullo spam nelle SERP e che in definitiva non se ne può proprio più!
A quanto pare lo SPAM fà massa critica, genera materiale per creare differenza, genera lavoro per contrastarlo ma anche per generarlo.
E non dite che “con un buon piano di web marketing non c’è bisogno di usare altre vie” ammettetelo, ammettiamolo, siamo umani e ci piace vincere facile!