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lunedì 4 giugno 2012

Gli utenti Facebook e la pubblicità

Facebook è oggi una società per azioni e gli utenti hanno maggiori probabilità di interagire con i contenuti dei brand sul sito non per la pubblicità.

Nel gennaio 2012, il 44% degli utenti Internet in tutto il mondo hanno detto che non hanno mai cliccato sugli annunci sponsorizzati o elenchi su Facebook. 17% ha detto che non ha mai "like" per i marchi e le aziende su Facebook.

Un quarto degli utenti (26%) ha detto che hanno cliccato tante volte e il 9% ha risposto regolarmente. Nel mese di febbraio, Facebook riporta che ogni settimana, solo il 16% dei fan di una società vedrà un post del marchio in entrambi i loro feed di notizie o sul lato destro della home page.

Facebook ha lanciato Reach Generator e garantisce che il 50% dei fan vedrà visualizzato un messaggio del marchio ogni settimana. Reach Generator incoraggia le imprese a spendere soldi con il sito, piuttosto che basarsi su brand content non retribuiti per raggiungere gli utenti.





domenica 26 febbraio 2012

10 errori comuni di qualunque blogger

Ecco 10 errori che non dovresti mai fare se vuoi creare un blog di successo:

1) Scrivere un articolo e intitolarlo con la prima frase che ti viene in mente. Le persone non leggono e vanno di fretta. Il tuo articolo potrebbe essere spettacolare, ma se il titolo non cattura l’attenzione, non è intrigante, non suscita interesse, beh nessuno leggerà mai quello che hai scritto.
2) Scrivere il primo articolo che ti passa per la testa. È ovvio che un blog di successo è composto da articoli di successo. Un blog pieno di articoli banali, sarà un blog banale. Sforzati di scrivere cose originali, contenuti che difficilmente si trovano su altri blog. Questo farà la differenza tra un blog come tanti e uno di successo. 
3) Scrivere articoli densi e lunghissimi. Come ho detto nel primo punto, le persone vanno di fretta e in genere non amano leggere. Non solo: a video è molto più difficile leggere e la vista si stanca. Questo è un errore che ho fatto anch’io in passato. E continuo a farlo…
4) Usare linguaggio formale. Magari parlando al plurale. Gli articoli devono essere amichevoli, possibilmente cercando di rivolgendosi alle persone dando loro del tu.
5) Parlare di tutto e di più. Errore gravissimo. Un blog deve essere focalizzato su alcuni argomenti specifici, altrimenti non riceverai mai visite qualificate (cioè di potenziali clienti). I motori di ricerca devono capire che tu parli di pesci tropicali piuttosto che di finanza.
6) Scrivere di getto senza ricontrollare due o tre volte l’articolo. Non ti immagini quante volte ho riscontrato degli errori su alcuni articoli solo alla seconda o terza lettura. Se non ricontrolli quanto hai scritto, sicuramente pubblicherai articoli pieni di errori ortografici. Questo è il modo migliore per far scappare i visitatori dal tuo blog.
7) Non inserire mai link a vecchi post. Per motivi SEO, dovresti inserire ogni tanto dei link a tuoi vecchi articoli. Ne beneficerà tutto il blog e aumenterai il numero dei visitatori.
8) Non promuovere mai i propri articoli. I visitatori non arrivano sul tuo blog per caso. Nel 90% dei casi arrivano tramite un motore di ricerca. Se tu non promuovi mai il tuo blog e i tuoi articoli, nessuno saprà mai che esistono. Un blog con articoli interessantissimi che non vengono promossi è un blog che nessuno leggerà mai.
9) Riempire il blog di annunci pubblicitari. Ecco, questo è il modo migliore per infastidire i visitatori. Personalmente quando capito per caso su un blog con scarsi contenuti ma pieno zeppo di pubblicità, lo metto nella lista nera.
10) Pubblicare articoli in modo discontinuo. Dovresti sforzarti di pubblicare articoli in modo costante. Se pubblichi 20 articoli per un mese e 1 articolo per 2 mesi, nessun visitatore potrà mai diventare un fedele lettore del tuo blog.

Se eviterai di fare questi classici errori, la qualità del tuo blog migliorerà notevolmente e anche il numero dei visitatori salirà.

mercoledì 8 febbraio 2012

Permalink in WordPress 3.2.1

Il permalink è l’indirizzo univoco che viene assegnato ad ogni singolo post, pagina, categoria, tag e attachments. Per struttura dei permalink intendo dire come è composto il permalink, ad esempio /categoria/nome-post/ oppure /anno/mese/nome-post/ e così via. Non sembra ma la struttura di un permalink è davvero importante in ottica SEO, ovvero per l’ottimizzazione per i motori di ricerca.
Di default WordPress 3.2.1 utilizza la seguente struttura: /anno/mese/giorno/nome-post/ ma Google dà più importanza ai termini vicini all’inizio dell’URL. E' necessario cambiare la struttura dei post senza perdere il posizionamento nei motori di ricerca dei vecchi post.

Per cambiare la struttura dei permalink in WordPress basta andare in Impostazioni > Permalink e qui scegliere quella desiderata.
Puoi usare vari parametri come:
  • %postname%   – equivale al titolo del post
  • %postname%.html  – equivale al titolo del post con estensione .html, solitamente è utilizzato da chi aveva un blog su blogger.
  • %post_id%       – equivale al ID del post
  • %year%           – equivale all’anno in cui è stato scritto il post
  • %monthnum%  – equivale al mese in cui è stato scritto il post
  • %day%            – equivale al giorno in cui è stato scritto il post
  • %category%     – equivale alla categoria assegnata al post (nel caso di più categorie assegnate, ne viene scelta solo una)
Poi li concateni tra di loro formando la struttura voluta, separando i parametri con lo ‘/’ e impostando come primo e ultimo carattere sempre uno ‘/’.
Ecco come ti suggerisco di impostare la struttura dei tuoi permalink:
/%category%/%postname%/
In questo modo viene mostrata la categoria associata al post ed il titolo del post stesso, senza aggiungere altri termini che allungherebbero inutilmente il permalink.

Purtroppo se si cambia la struttura del permalink, si perdono tutti i “mi piace” che sono stati fatti sui vari post, questo perchè facebook mantiene nei suoi database l’URL della pagina con le varie informazioni tipo i mi piace in una riga (entry). Se cambi permalink (quindi URL), facebook creerà una nuova entry e avrai zero mi piace invece con la vecchia struttura, ricompariranno tutti i mi piace.

Il plugin Advanced Permalinks mantiene il posizionamento acquisito. E' sufficiente impostare un redirect 301 dalla vecchia alla nuova struttura. Installa il plugin, ora in Impostazioni > Permalink è comparso un menù:
menu advanced permalinkClicca su Migration e inserisci la vecchia struttura del blog, nell’esempio la vecchia struttura è /%year%/%monthnum%/%day%/%postname%/ , poi premi il pulsante Add.
Ora che hai aggiunto la vecchia struttura, tutti i post precedentemente creati avranno la nuova struttura e in più non avranno perso il posizionamento nei motori di ricerca, complimenti!
Una funzione molto interessante è che cliccando su Posts, puoi assegnare una struttura solo ad un range di post (basandosi sull’ID del post).

domenica 29 gennaio 2012

Pagina Fan e/o Aggiornamenti Profili: il Dilemma (e le novità…)!

Cresce l’importanza degli “aggiornamenti”… 


Qualche giorno fa parlammo del (presunto) crollo della visibilità delle pagine fan. Tale crollo può esser dovuto agli upgrade effettuati alle home page (+ o – ottobre 2011), oppure all’incremento di connessioni tra utenti e pagine (costante nel tempo), oppure alla volontà di Facebook di render un po’ meno visibili le pagine al fine di spingere la vendita delle inserzioni. Potrebbero esserci altri motivi a noi ignoti ma non è di questo che parliamo oggi.



In un altro articolo abbiamo invece segnalato il lancio del nuovo tasto “subscribe” (ricevi gli aggiornamenti). La funzione principale di questo tasto è permettere a chi consulta un sito (ad esempio un giornale online) di iscriversi agli aggiornamenti del singolo giornalista. Tale azione non è alternativa all’iscrizione alla pagina fan del giornale per tramite ad esempio di un like box. 



La domanda sorge spontanea: la funzione “subscribe” può incrementare la visibilità della pagina fan (e di un sito) o sopperire al suo inesorabile crollo?



La risposta è: probabilmente si, ma non in tutti i casi. Tra le aziende più agevolate da questo punto di vista troviamo i giornali online (e le case editrici).



Accade infatti che i giornalisti tramite il proprio profilo privato pubblichino gli articoli del giornale per cui lavorano oppure condividano le notizie della pagina fan del giornale. Tutto ciò ha effettivamente una sua logica. Potrei esser molto interessato a ciò che scrive un giornalista che seguo abitualmente e poco interessato a tutti gli articoli pubblicati da un certo giornale.



E’ questo il motivo per cui il Washington Post invita i lettori a sottoscrivere gli aggiornamenti dei singoli giornalisti (su consiglio forse dello stesso Facebook)?






















Il secondo motivo può essere l’interessante numero di persone che “segue” alcuni giornalisti in particolare.























Il terzo motivo può essere la maggior interazione prodotta da un profilo privato rispetto ad una pagina fan che presenta un simile numero di connessioni.



Quindi mi chiedo… per portare visibilità ad un sito è meglio pubblicare su 10 profili con 10mila subscribers o su una pagina con 100mila fan?



A questa ricetta vanno aggiunti due importanti nuovi ingredienti:



1. E’ possibile iscriversi agli aggiornamenti degli amministratori delle pagine fan (quando scegli di renderli visibili) direttamente dalla pagina fan stessa:
















2. Già da tempo Facebook, con il supporto di Bing, traduce in automatico i contenuti delle pagine fan quando la lingua del lettore è differente dalla lingua in cui è stato pubblicato il contenuto. In altre parole, chi nel proprio profilo ha inserito l’italiano come lingua principale e visita una pagina fan con contenuti in inglese, vedrà un link “visualizza traduzione” subito sotto i post. 



Sembra esser recentissima l’introduzione della funzione “traduzione” anche per i post dei profili. Se quindi mi iscrivo agli aggiornamenti di persone che non parlano la mia lingua, avrò la possibilità di comprendere al meglio i contenuti pubblicati.


























Questa rappresenta una opportunità aggiuntiva per chi intende incrementare il numero degli iscritti ai propri “aggiornamenti”. Questo scenario potrebbe effettivamente generare un po’ di confusione ma allo stesso tempo presentare nuove opportunità per chi intende ritagliarsi uno spazio di crescente visibilità in un Facebook ormai prossimo alla “saturazione”. 

sabato 7 maggio 2011

Facebook Sponsored Stories e passaparola automatico AMPLIFICATO




A febbraio abbiamo parlato dell'annuncio delle Sponsored Stories (clicca se non sai di che si tratta), nuovo formato di inserzioni per Facebook ADS.

Abbiamo detto che le sponsored stories servono a promuovere contenuti interni a Facebook (es. pagine fan, applicazioni).

Le sponsored stories sono essenzialmente composte da un elemento sociale che, per via della riprova sociale (l'influenza che hanno su di noi azioni e pensieri di "altri"), le rende in alcuni casi più efficaci (in termini di CTR) rispetto alle inserzioni tradizionali.

Se sai già cosa si intende per "percentuale di visualizzazioni sociali" devi sapere che quella delle sponsored stories è sempre (ovviamente) del 100%.

Prima di continuare a leggere, se già non sai cosa si intende per "passaparola automatico", ti invito a consultare questo articolo.

Inizialmente erano 2 le tipologie di notizia sponsorizzata:

1. La notizia che riguarda la connessione ad una pagina (o l'utilizzo di un'app) di uno o più amici (il target sono gli amici dei fan). Amplifica l'effetto del passaparola automatico legato alla connessione ad una pagina.

2. La notizia che riguarda la pubblicazione di un nuovo post sulla pagina (il target è quindi ristretto ai fan della pagina stessa). La funzione è amplificare la visibilità della pubblicazione standard dei post su pagina.

Oggi è stata introdotta una nuova tipologia d'inserzione: 

3. La notizia che riguarda l'INTERAZIONE con un contenuto della pagina fan, con una applicazione, e sembra anche con una pagina web esterna a Facebook.

In altre parole, ogni volta che una persona commenta un post sulla vostra pagina si innesca un ciclo di passaparola automatico che permetterà ad "alcuni" suoi amici di visualizzare l'azione. Lo scopo della notizia sponsorizzata appena introdotta è rendere l'azione/interazione visibile ad un numero superiore di persone (amici di chi ha interagito).

(Se stai pensando che Facebook potrebbe rendere meno visibili alcune azioni per spingere le notizie sponsorizzate, sappi che non sei solo :-)...)

Per questo nel titolo di questo articolo parliamo di passaparola automatico amplificato.

Facebook, per mezzo delle sponsored stories, non fa altro che amplificare la visibilità di alcune delle azioni che già prima innescavano cicli di passaparola automatico che, come ben sai se hai studiato ilcorso, è uno dei fattori su cui si basano quasi tutte le strategie di marketing su Facebook.

Il mio consiglio è TESTARE. Se già utilizzate Facebook ADS per promuovere pagine ed applicazioni, provate ad affiancare le sponsored stories alle inserzioni tradizionali.

martedì 15 febbraio 2011

Facebook Fan Page ... REVOLUTION - Febbraio 2011

Se hai già studiato il corso, sai bene che, quando si parla di marketing professionale su Facebook, lo strumento principale è la pagina ufficiale (detta pagina fan).

Sai anche che uno degli obiettivi della pagina ufficiale è stabilire una connessione con persone potenzialmente interessate all’argomento trattato dalla pagina, a prescindere si tratti di prodotti, servizi, aziende, attori, politici, hotel, etc.
Per questi motivi, fin dalla nascita di Facebook strategy, abbiamo concentrato gran parte delle nostre energie sulle strategie di gestione della pagina ufficiale, finalizzate a raggiungere gli obiettivi previsti dal nostro piano.

La gestione della pagina ufficiale è condizionata alle modifiche che periodicamente Facebook apporta ad alcune funzioni della piattaforma. Oggi, febbraio 2011, siamo spettatori di quella che potremmo considerare una vera e propria rivoluzione riguardo le funzioni della pagina ufficiale/fan.
Analizziamo di seguito sinteticamente le nuove caratteristiche degne di nota ma prima, se vuoi, aggiorna il layout della tua pagina.


Usa Facebook come “Pagina”…

“Usa Facebook come pagina” è la frase che troviamo cliccando oggi sul nostro account personale (in alto a destra). Se sei amministratore di almeno una pagina ufficiale, potrai scegliere di usare Facebook come pagina invece che come “persona”.
Premesso che, utilizzando Facebook come persona (cioè come hai fatto fino ad oggi) potrai comunque amministrare al 100% la tua pagina, cerchiamo di sintetizzare i benefici dell’utilizzo come “pagina”:


1. Notifiche immediate: riceverai notifiche immediate che ti avvisano dell'interazione dei fan sulla tua pagina (risolto un vecchio problema).
2. Interagire come “pagina” su pagine che non amministri. Per far ciò è necessario esprimere gradimento (cliccare mi piace), mentre stai utilizzando facebook come pagina, per la pagina su cui desideri scrivere ed interagire.
3. Interagire come Pagina… FANTASMA (in report clienti) ... scommetto che non l'avresti pensato :-)
4. Pagine consigliate. Quando sei connesso come pagina puoi visualizzare le “pagine consigliate”. In altre parole Facebook ti segnala alcune delle pagine a cui è iscritto un gran numero di tuoi fan.

Serve a qualcosa? Conoscere alcune tra le pagine a cui sono già iscritti molti dei tuoi fan, potrà esserti utile quando profilerai e testerai il target delle tue inserzioni Facebook ADS.
Ovviamente tra le pagine consigliate devi fare caso a quelle “meno famose”. E’ ovvio che molti dei tuoi fan siano anche fan di Coca Cola o Nutella!


Visualizzazione Post In Bacheca

Fino a qualche giorno fa i contenuti presenti nella bacheca delle pagine erano ordinati cronologicamente in considerazione della data di “prima pubblicazione”. 

Alcuni hanno affermato che il nuovo ordine dei post è lo stesso dei nuovi gruppi. Sbagliato. L’ordine dei contenuti nei nuovi gruppi è cronologico in considerazione della data ed ora dell’ultimo commento. Qualunque sia la data di pubblicazione di un contenuto in un gruppo, basta un nuovo commento per fare salire tutta la discussione nella prima posizione della bacheca.
Nelle nuove pagine fan le cose cambiano ulteriormente. Sembra infatti che Facebook utilizzi un algoritmo simile a quello utilizzato per ordinare i contenuti nelle home page. La differenza tra la home page e la bacheca della pagina fan la fanno ovviamente le “connessioni”. Probabilmente vedrò più in alto nella bacheca quei contenuti che presentano interazioni di fan che sono miei amici. Alle connessioni vanno comunque aggiunti il fattore temporale e la percentuale di interazione

Sto cercando di dirti che:


Tutti i fan visualizzeranno i contenuti della bacheca in ordine differente!

Identità dell’amministratore

Oggi è infatti possibile “scegliere” se i contenuti della pagina fan saranno pubblicati a nostro nome o a nome della pagina fan. Farlo è semplicissimo. Clicca su modifica pagina e poi su “le tue impostazioni” (prima voce in alto).


Ancora sullo Spam… liste di blocco

Al fine di arginare il fenomeno dello spam o degli insulti sulle bacheche molto trafficate, Facebook mette a disposizione degli amministratore delle pagine una funzione che permette di filtrare in automatico i commenti che presentano determinate parole.


Se hai sbagliato categoria…

...finalmente la puo cambiare cliccando su “modifica pagina” e “informazioni di base”.

In Evidenza

Tutte le pagine per cui esprimi gradimento (quando sei connesso come pagina) potrebbero esser visualizzate nella zona "in evidenza" della tua pagina a rotazione (se sono più di 5). Se desideri si visualizzino sempre e solo 5 particolari pagine utilizzerai la voce "in evidenza" del menù amministrazione.

domenica 6 febbraio 2011

Segreti per lo Spam, SEO, Twitter e trucchi per Google

Ogni volta, nelle prime battute del mese di gennaio, si leggono post dai siti che trattano il tema del SEO i buoni propositi per l’anno nuovo: creazione di una to-do list delle attività migliori, quelli che sono i trends da seguire, negli ultimi periodi anche la direzione da prendere in materia di social media e di mobile.
Tutte belle parole e buoni propositi, che però ancora oggi nel 2010, si devono scontrare con un tema molto controverso, personalmente oserei dire leggendario: lo spam.
Ma… cos’è lo spam?
L’evoluzione della specie fà si che un essere vivente per adattarsi alle condizioni dell’ambiente in cui vive muta, suo malgrado. Muta per ragioni di sopravvivenza, per portare avanti la propria esistenza e quella dei propri figli passandogli, pian piano, delle caratteristiche che viste in un periodo più ampio hanno una connotazione più marcata.
Ma non mi sto riferendo allo spam, adesso, ma a chi ha fatto del SEO una passione e/o un lavoro, o almeno parte di esso.
Ecco che definire lo spam diventa una pratica assai più sottile, tanto più lo si cerca di definire in un determinato periodo storico della tecnologia come quello attuale, gennaio 2011. E’ un insieme di tecniche? E’ uno stile di vita? E’ un modo di essere? E’ tutto o niente?
Sembra che l’accezione più diffusa e condivisa del concetto di SPAM sia quello di “un qualcosa di non desiderato, forzato e privo di interesse”. Almeno da quello che rilevo guardandomi attorno. Ma credo che questa considerazione debba abbracciare come minimo la definizione di piattaforma su cui si attua, perchè da questo ne possono derivare una serie di ramificazioni, ed altrettante accezioni, che sono ormai all’ordine del giorno.
Mi è capitato, lavorando su un progetto di comunicazione atraverso il social media, di avere a che fare con una pagina fan da popolare di contenuti. Bene, parliamo con la redazione, stabiliamo una linea condivisa, decidiamo cosa fare quando un utente ci chiede qualcosa, quali risorse segnalare, cosa valorizzare del sito ad essa collegata e quali contenuti condividere.
Ecco che, per una serie di motivi tra cui alcuni anche legittimi, ti ritrovi con un feed automatico e poco più di una proposta “invitiamo i nostri amici, e poi gli amici degli amici e facciamo circolare la cosa”.
Beh allora ecco che una strategia sbagliata su una pagina fan di facebook si tramuta da opportunità a SPAM: notizie pompate, indesiderate, impersonali sono spam!
Ti lanci su Twitter: follow friday, follow back, buongiorno, buona sera, condividi immagini, post, commenti gli ultimi trending topic o quello che passa offline, becchi consigli e consigli tramite la ricerca di twitter, aggiungi nuovi amici e approfondisci con l’interazione.
Bene, feed automatico. Altro spam.
Ne cito un’altra: apri un blog, come questo ad esempio, lo tiri su con link, cerchi contenuti interessanti da ripubblicare, aggiungere punti di vista, lavorare sulla sua popolarità su altri siti e sui social networks, cerchi di farti un nome… e poi? Ti ritrovi 900 commenti automatici tra cui alcuni che risaltano particolarmente all’occhio, e che ti danno il “La” per scriverci su.
Trovi che delle vecchie dicerie sono vere, e non sono poi così vecchie, ti trovi un elenco di commenti che fanno capo a siti più o meno popolari, ma con testo ottimizzato, email verosimili. E ti chiedi “perchè lo fai?”
Lo fanno, lo si fà, lo si continuerà a fare perchè c’è qualcuno che te lo permette. Ancora una volta non conta partire e proseguire bene, ma tirare la corda ed evidentemente si è capito che questa corda è d’acciaio e non si romperà facilemente, pena -evidentemente- la rottura del giocattolo globale: Google -e ora, bannami-. Perchè te lo puoi permettere dove lo strumento è meno personale, più automatico, ovvero su un motore di ricerca, mica su un social netowork: e qui che entra in gioco il doppiogioco -cacofonia voluta-.
Vi mostro ora un’immagine che ritrae i commenti di spam simil-vero che ho ricevuto. Voglio prima fare alcune precisazioni:
1- non guadagno niente dalla pubblicazione di questo post, anzi decreterà soltanto ulteriore impopolarità per chi come me lavora con olio di gomito e suda ogni giorno ogni centesimo
2- non ce l’ho con nessuno in particolare, se non col fatto che ancora una volta il lavoro pulito NON paga
3- se te la senti, puoi usare questa tecnica, ho visto blogger che ci sono cascati e hanno regalato links a questi SEO che sono persone come noi, in mezzo a noi
4- nonostante tutto mi ostino a continuare sulla strada buona per una scelta personale e professionale. Il mio marchio è la mia passione e se anche ora sono molto stanco e moralmente a terra, non riesco ad esimersi dall’appassionarmi e dal continuare a fare le cose con onestà, soprattutto sui social dove qualcuno che ha voglia di social-izzare ancora c’è…
Ecco la lista, crocifiggetemi:
Ai proprietari dei siti elencati, che ritengo sicuramente in buona fede al 100%, consiglio di trovare altre stragie/collaboratori perchè questo se anche possa portare ad un certo posizionamento non giova all’immagine. Ho omesso gli indirizzi IP per motivi di privacy, il resto però lo lascio… tanto è solo SPAM.
Per cui, tornando al tema principale, quanti di voi iniettano vecchi blog, wordpress fallati, commenti, forum e quant’altro con links al fine di posizionare il proprio sito o quello dei propri clienti?
Tanto di cappello a chi ci sta riuscendo, avete capito che Google è dalla vostra parte, a differenza mia, e che forse è un valore aggiunto che altri player del settore stanno cercando di abbattere. Non fosse altro che esiste Blekko, che ha spopolato con questo intento, e che ormai si avvicendano sempre più spesso articoli autorevoli sullo spam nelle SERP e che in definitiva non se ne può proprio più!
A quanto pare lo SPAM fà massa critica, genera materiale per creare differenza, genera lavoro per contrastarlo ma anche per generarlo.
E non dite che “con un buon piano di web marketing non c’è bisogno di usare altre vie” ammettetelo, ammettiamolo, siamo umani e ci piace vincere facile!