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martedì 6 marzo 2012

SEO per Ecommerce

I siti e-commerce sono alcuni tra i più grandi al mondo e la strategia SEO richiede molto tempo. Il sito deve avere un contenuto ottimizzato nelle pagine che descrivono i prodotti perché tali pagine raccolgono il contenuto più prezioso dell'intero sito.
La scheda prodotto deve contenere immagini, specifiche tecniche, recensioni, prezzi e opzioni per agevolare l'acquisto online.


Se si consente ad altri siti di vendere gli stessi prodotti, assicurarsi che vengano usate descrizioni uniche per i prodotti e parole chiave diverse. Infine, evitare di utilizzare le descrizioni dei prodotti fornite dai produttori perché quasi tutti le usano.
Implementare la navigazione e le reti di link interni SEO friendly è di vitale importanza per gli spider dei motori di ricerca che devono eseguire la scansione del sito, in particolare con i siti e-commerce che hanno migliaia o milioni di prodotti e link.

Un’altra pratica molto utile per migliorare il posizionamento nei motori di ricerca di un sito e-commerce è l’uso di URL SEO friendly. In rete esistono innumerevoli siti di commercio elettronico che utilizzano URL prive di parole chiave al loro interno e non ottimizzate in ottica SEO. Un esempio di URL non ottimizzata è http://www.nomesito.com//product.php?id_cat=35&id_product=93 in cui, al posto delle keyword rilevanti, compaiono id numerici privi di significato per i motori di ricerca. Meglio sarebbe riscrivere l’URL come http://www.nomesito.com/nome-categoria/nome-prodotto, inserendo opportunamente le parole chiave per aggiungere benefici in termini di posizionamento.


Utilizzare il motore di ricerca interno al sito per sostenere gli sforzi SEO. Molti siti e-commerce hanno motori di ricerca mediocri, usando i quali, spesso, i clienti cercano un prodotto e non appare nulla nonostante la pagina corrispondente a quel prodotto esista e sia raggiungibile navigando normalmente.

I siti di commercio elettronico devono essere in grado di produrre query di ricerca per i nomi dei prodotti e delle categorie, per le caratteristiche e le specifiche tecniche degli articoli. Investire in potenti motori di ricerca interni è una necessità per un sito e-commerce di successo. Essi possono aiutare a capire quali parole chiave vengono in realtà utilizzate dai clienti, consentendo di ottimizzare le campagne SEO e PPC. Inoltre, i dati di ricerca interna raccolti mostreranno anche le parole chiave che convertono maggiormente in vendita e quelle che causano l’abbandono dal sito da parte dei visitatori.


L'esperienza dell'utente è un aspetto da tenere in forte considerazione per la riuscita ottimale di un sito di commercio elettronico. Osservando i siti e-commerce di maggior successo a livello mondiale, è possibile notare alcuni fattori di user experience che questi siti hanno in comune. In primis, mostrare fin da subito i prezzi e la descrizione dei prodotti per aumentare il tasso di conversione. Mettere a disposizione opzioni di ordinamento degli articoli che permettano di mostrarli in ordine alfabetico, in base alla disponibilità di magazzino, dal più costoso al più economico e viceversa. Prevedere il raggruppamento dei prodotti in più venduti, ultimi arrivi e articoli in evidenza.

Un altro fattore importante per i siti e-commerce e per l'esperienza utente è rappresentato dalla velocità e dalle prestazioni del sito. Più rapidi sono i tempi di caricamento della pagina e maggiori saranno il traffico di ricerca e il tasso di conversione. Google, infatti, ha cominciato a considerare la velocità del sito e il tempo di caricamento della pagina come un nuovo fattore di ranking per la ricerca organica. Quindi, è possibile stabilire che ai siti più veloci corrispondono, generalmente, un miglior posizionamento nelle SERP ed una user experience positiva. Ancora, riuscire a progettare ed implementare Rich Snippet per il proprio sito di commercio elettronico, anche se non necessariamente fa salire di posizione nelle SERP, migliora la presentazione delle pagine nei risultati di ricerca, aumenta il CTR (click-through rate, la percentuale di click che gli utenti fanno sullo snippet) e favorisce l'esperienza dell'utente.


Infine, non bisogna trascurare i social media. Google prende in considerazione Like, Retweet e Share per determinare le classifiche di ricerca. Aggiungere i pulsanti per la condivisione nei social network alle pagine di descrizione del prodotto consentirà agli utenti di collegarsi al sito attraverso i social media. Interagire con i propri clienti tramite i social media è un ottimo modo per aumentare la consapevolezza del brand e le conversioni.


La SEO per Ecommerce è altamente competitiva e in continua evoluzione. Innovare e imparare dagli altri per comprendere meglio i motori di ricerca e il comportamento dei consumatori è fondamentale per il successo di qualsiasi sito di commercio elettronico.

martedì 21 febbraio 2012

5 programmi per SEO: tools online per monitorare il proprio sito web

  1. Determinare la popolarità dei collegamenti
    Usare le keyword primarie (le keyword principali a cui mirate attraverso il vostro sito) preleva i tre siti più quotati nella vostra nicchia di mercato. Attraverso quest'informazione potete controllare la popolarità dei link attraverso marketleap.com.
  2. Eseguire una ricerca delle keyword
    Prendete le keyword principali che state utilizzando nelle vostre pagine e usate un tool per i suggerimenti dei termini di ricerca come inventory.overture.com per analizzare queste keyword e i loro cambiamenti. In questo modo potrete vedere il volumen di ricerca totale per queste keyword e quanta competizione sussiste per il loro utilizzo.
    Vi ricordiamo che state cercando keyword che vengono abbastana ricercate ma che al tempo stesso hanno un tasso di competizione piuttosto basso. Usate anche altri tool come Google keyword (gratuito) e keyworddiscovery.com (a pagamento). Una volta che avete selezionato un gruppo di keyword potete aggiungere delle pagine al vostro sito che punta a queste keyword.
  3. Determinare i siti bersaglio
    Questo è il modo in cui trovare siti per richiedere collegamenti. Per fare ciò vi basterà usare Google digitando nel form di ricerca "allinanchor:vostrakeyword". Vi ricordiamo che vostrakeyword costituisce la keyword principale su cui state puntando. In questo modo otterrete tutti i collegamenti che puntano ad un sito che usa una particolare serie di parole. Inoltre potete combinare questa ricerca con allintitle: che mostra le keyword usate nei titoli delle pagine.
  4. Analizzare Digg
    E' interessante come i siti di social bookmarking siano esplosi sulla scena di internet e come ora stiano giocando un ruolo fondamentale in molte strategie di marketing. Proprio per questo motivo tali servizi possono offrirvi tutta una serie di informazioni riguardanti i vostri concorrenti e il vostro mercato di riferimento. Digg è uno dei principali servizi di social bookmarking ma ovviamente non è l'unico.
  5. Visitare i siti della concorrenza
    Dovreste visitare i siti dei vostri concorrenti per vedere cosa stanno facendo, quali tipi di contenuto forniscono e come espandono il proprio sito. Tutte queste informazioni andranno ad influenzare il modo in cui verrò concepito il design e il contenuto del vostro sito. Ma non fermatevi qui: iscrivetevi alle newsletter dei vostri concorrenti e scoprite le loro strategie di marketing: in questo modo potrete osservare se voi potete far meglio, cosa loro possono aver tralasciato a vostro favore e via discorrendo.

sabato 11 giugno 2011

Il Search Marketing di Facebook ADS

Il titolo è un pò provocatorio e ci tengo a precisare che, in questo caso, per Search Marketing non intendo far riferimento a ciò che già conosciamo bene (es. Google Adwords) ma al concetto più generico dell’intercettazione di intenzioni tramite “parole” (keyword). 

Parole digitate nella casella di un motore di ricerca o parole digitate in uno stato di Facebook? Cosa rappresentano davvero queste parole per chi le scrive? Sforziamoci di fare un passo indietro.

Sai già che il search marketing ha successo e funziona bene perché mette in contatto l’offerta e la domanda nel momento stesso in cui quest’ultima è espressa.

Com’è “espressa” la domanda nel caso del search marketing? La domanda è rappresentata dalla ricerca di parole su un motore di ricerca. Se la ricerca esprime un’intenzione, esigenza, desiderio, allora il motore di ricerca offre una risposta.

Cosa può invece rappresentare ciò che scriviamo su Facebook? Le parole che scriviamo su Facebook possono rappresentare una intenzione, esigenza, desiderio del momento? La mia personale opinione è:probabilmente SI.

Sembra che Facebook ci creda così tanto da testare la pubblicazione di inserzioni correlate alle parole (keyword) digitate dalle persone sui propri profili… Sono ormai mesi che notiamo questi test ma oggi sembrano molto più “espliciti”. Ecco un paio di esempi freschi di giornata:




Ringrazio la gentilissima Chiara Pranio per aver testato le funzione utilizzando il proprio profilo personale.

E’ evidente come le inserzioni sponsorizzate siano in un certo modo correlate alle parole scritte nello stato (e non solo).

E’ interessante inoltre notare che, partecipando alla discussione sul profilo di Chiara, ho immediatamente visualizzato anche io le inserzioni sul Sushi. Probabilmente Facebook suppone che chi partecipa ad una discussione sia interessato all’argomento principale … e spesso è proprio così.

Cosa ci aspetta?

Credo che l’ottimizzazione di tale sistema da parte di Facebook renderà le inserzioni ADS più efficaci (anche in termini di CTR). Il naturale incremento del numero di inserzionisti (e quindi annunci) permetterà a Facebook di fornire risposte (inserzioni correlate) ad un maggior numero di intenzioni, desideri, necessità (cioè parole scritte sul nostro profilo)… quindi vedremo sempre più spesso inserzioni relative a ciò che scriviamo.

lunedì 28 marzo 2011

5 peggiori nemici nel posizionamento su Google

Ed eccomi, come promesso la scorsa settimana, ad intrattenervi su quello che non si deve MAI fare per non adirare il nostro motore di ricerca preferito. Elencherò le 4 cose valutate su Seomoz come "top negative ranking factor" e poi ne aggiungerò una che considero altrettanto importante.
Cloaking malevolo
Per chi non lo sapesse (male, molto male) il cloaking è quella pratica di far vedere ai motori di ricerca un contenuto differente da quello proposto agli utenti. Per esempio, al motore mostro una pagina di testo tutta curata e piena di keywords e poi un redirect in javascript mi porta gli utenti ad una pagina piena di banner e zozzerie varie.
Non sempre il cloaking è cattivo, pensiamo ad esempio ad un redirect automatico in base alla lingua dell'utente.
Concordo con questo punto, se (o meglio, quando) Google ci scopre sono "dolori".
Acquisto di link da noti "venditori di link"
Chiaro: se il page rank di basa sui voti, espressi come link", è ovvio che Google si arrabbi. Però io penso che più che penalizzare non conti il link e accenda una spia di alert. Perché altrimenti sarebbe troppo semplice far scomparire un concorrente, basterebbe acquistare un link a suo nome.
Link dalle nostre pagine verso siti spam
Ovvio. Cosa aggiungere? Ah sì, che Google non considera (solitamente) come spam i link inseriti in commenti dei blog. D’altro canto non li conta nemmeno come voti. Possiamo dire che li ignora. Quindi se vi siete dimenticati di moderare i commenti su wordpress non disperate.
Server con frequenti down e conseguente inacessibilità del sito
Ebbene sì, le prestazioni sono sempre importanti! Curate i vostri siti e fate in modo che rispondano sempre velocemente e non vadano offline. Risparmiare 50 Euro annui in hosting non è proprio la cosa migliore che si possa fare.
Eccessiva ripetizione della stessa anchor in un’alta percentuale di link esterni verso di noi
Questa tecnica non penalizza il sito di per se, ma non comparirete mai più (e quando dico mai più intendo mesi se non anni) con quella keyword!


venerdì 11 febbraio 2011

Parametri per effettuare una campagna Adwords ottimizzata

Google Adwords come sappiamo ormai è un modo per farsi pubblicita' molto potente. E' importante conoscere i parametri che bisogna analizzare prima di accettare il preventivo di una web agency, perchè a parita' di costi sono i fattori seo che incidono sulla campagna.

Il preventivo comprende l’ ottimizzazione di tutti i elementi che servono a ottenere un buon ritorno dal investimento in Keyword Advertising.

Sostanzialmente devi porti 2 obiettivi:

- Ottimizzare l'investimento pubblicitario in adwords utilizzando le migliori tecniche e strategie seo adwords.

- Realizzare un sito o singole landing page che siano in grado di indurre i visitatori (procurati tramite adwords) a compiere l'azione che desideri (acquisto, iscrizione newsletter, sondaggio...).
evitare di sprecare denaro in una campagna di Keyword Advertising mal impostata e gestita

•realizzazione di un'attenta analisi ed individua le keyword strettamente attinenti e correlate ai prodotti trattati. La scelta di keyword NON strettamente correlate o troppo generiche può pregiudicare l'efficacia della campagna.

•Individuazione delle keyword che meglio identificano i propri prodotti/servizi (sempre in dipendenza della attività seo della concorrenza) e suddivisione in gruppi tematici. Questa operazione si rende necessaria al fine di presentare al navigatore la pagina che meglio rappresenta la sua ricerca (e quindi il suo interesse) ed anche al fine di ottimizzare gli annunci in base alle specifiche ricerche.
Realizzazione o individuazione landing page. Realizza una singola pagina (detta "landing page") che si colleghi direttamente ai singoli gruppi di keyword ed annunci. Queste pagine saranno visibili solo ai visitatori che cliccano sugli annunci adwords e conterranno informazioni sui prodotti correlati ai relativi gruppi. In alternativa individua le pagine web del sito preesistente da collegare direttamente ai singoli gruppi di annunci corrispondenti.

•Tracking delle conversioni. All'interno delle singole pagine di atterraggio (landing page) sarà inserito uno speciale codice al fine di monitorare l'esatta provenienza di chi compila il form ed effettua quindi una richiesta. In questo modo saremmo in grado di monitorare precisamente quali keyword e quali annunci risultano maggiormente performanti ed aggiustare "il tiro" in corso d'opera. Conosceremmo in altre parole cosa cercano i potenziali clienti e si potrà quindi orientare gran parte degli investimenti su ciò che risulta maggiormente efficace migliorando quindi il ROI.
•Definizione del budget. In base alla lista di keyword scelte e per mezzo di appositi tool è possibile effettuare una stima mensile del budget consigliato da Google da impiegare nelle campagne. Un budget troppo basso potrebbe produrre scarsi ritorni. Un budget troppo alto potrebbe non esser interamente utilizzato a causa ad esempio di bassi volumi di ricerche effettuate in un determinato settore, per l’ italia 1000€ possono andare bene per studiare come impostare le campagne.

•Gli annunci iniziano ad essere pubblicati all’ inizio della campagna e finiscono con l’esaurimento del budget

Solo in presenza di tutti gli elementi essenziali (keyword, annunci, landing page, budget...) sarà possibile attivare una campagna adwords che funzioni davvero.

Analisi e report. In corso d'opera analizzerai le performance delle singole keyword, annunci e pagine e prodotti report mensili. La nostra web agency garantisce da contratto la ottimizzazione di tutti i elementi descritti sopra e la efficienza della campagna.

domenica 6 febbraio 2011

Cos'è l' ottimizzazione di un sito web?

Per OTTIMIZZAZIONE DI UN SITO WEB (SEO) si intende quel processo indispensabile grazie al quale si rende “appetibile” ai motori di ricerca un sito web indipendentemente da qualunque linguaggio (HyperText Markup Language) sia stato usato per crealrlo, o su quale piattaforma esso sia stato creato.

Il servizio di ottimizzazione di un sito è un processo continuo che si sviluppa e si modifica in base a quelli che sono i motori di ricerca ed ai loro cambiamenti nel tempo. In inglese viene definito S.E.O. e vuol dire Search Engine Optimization, comprende tutta una serie di operazioni da effettuare alle pagine alle quali vogliamo dare maggiore visibilità ed è strettamente correlato al sito web che si vuole ottimizzare.

Un sito web ben ottimizzato è altamente visibile dai motori di ricerca, è in grado di procurare visite e quindi introiti se si parla di siti web prettamente commerciali.

Generalmente si opera in tre fasi:
  1. Analisi della struttura e delle pagine dell' intero sito web.
  2. Modifica dell' intero sito web.
  3. Analisi, mantenimento e miglioramento dei risultati ottenuti.
Nella fase di analisi si studiano l’intera struttura e le singole pagine del sito web da ottimizzare, il linguaggio di Markup usato, i contenuti, l’accessibilità delle pagine stesse; si valutano insomma tutti i parametri del sito e delle singole pagine web.

Successivamente si passa alla modifica di tutti questi parametri analizzati definendo keywords specifiche per ogni pagina che saranno strettamente messe in relazione con i contenuti, si ottimizzano i contenuti stessi e generalmente se ne aggiungono di nuovi.

In ultima fase, dopo effettuata L’INDICIZZAZIONE del sito si agisce costantemente sul monitoraggio dei risultati ottenuti operando in base a quelle che sono le logiche di analisi dei motori di ricerca e delle loro evoluzioni.

giovedì 28 ottobre 2010

The Great Misconception of Long-Tail Keywords and SEO

As I write this, I just came back from a meeting with a potential client with a startup who wants to make sure they bake SEO into their website from the start while also not making any SEO gaffes along the way. They were referred to me from a current client who was in similar shoes about a year ago. I love working with startups who have a well-thought-out business model, which is in part to create a website and business so great that it dominates their space.

During the course of our conversation one of the many things we discussed was the need for a "long-tail keyword strategy." Which makes sense because part of dominating any niche is showing up in the search results for any and all keyword phrases that relate to the business. We talked about the usual long-tail keyword vehicles...a resource center on the website, a blog, etc., all of which this company was planning to implement down the line.
Links From PR9 Sites

12 Months Permanent Link Assurance

Look at Our Competitive Rates

After the meeting I made a quick stop at Trader Joe's for nuts and berries for my husband (I think he's part chimpanzee!). When I got home it was noon so I fired up my "Jill Whalen Daily," which provides me with great lunchtime reading. The paper.li dailies are cool because they provide you with all the links your Twitter followers posted during the last 24 hours. I often use mine to help me find good articles to submit to Sphinn, as well as to keep up with the latest news in the search marketing world and beyond. As I was browsing it today, however, I was thinking that I shouldn't be reading other people's articles because I had a newsletter to write and no clue what to write about! My only excuse was that perhaps I would get inspired by something I read.

Thankfully for me (and you, faithful reader), I did! The very first article I read gave me exactly the inspiration I needed.

The article in question was Ian Lurie's "SEO 101: Defining the long tail" .

If you'd like, go ahead and read it before continuing – I'll wait. Just be sure to come back because I'm going to tell you why Ian is wrong in his explanation of the long tail for SEO.

Let me start by saying that I have tons of respect for Ian, whom I met this past year at a conference we were both speaking at. He's wildly intelligent, with the dry sense of humor for which I'm a total sucker. Of the articles he's written that I've read, I mostly agree with him – but not always. Which of course is part of what keeps SEO so fun and interesting...we all have our own opinions and definitions of stuff.

With that out of the way, and with you having had enough time to read Ian's article, here are my thoughts on SEO and long-tail keywords. Let's start with what I do agree with in Ian's article.

His definition:

The Long Tail
"Specific, niche search phrases, usually more than 2 words in length, that offer a low competition, low search volume and high searcher intent."

I mostly agree with that definition, although I'd say usually more than 3 words in length because most 3-word search queries do not have low search volume.

And I suppose that is the crux of my disagreement. He provides 3 made-up examples of long-tail keyword phrases, but in my opinion only 2 of them are truly long tail.
His examples revolve around socks, and he rightfully explains why optimizing and ranking highly for the one word "socks" is not the best SEO strategy. It will provide you with lots of traffic to your site, but it's untargeted traffic, and therefore less likely to convert for you. That is, the person who comes to your site after typing the one word "socks" into Google is less likely to purchase socks from you than the person who typed "socks with cats on them" (another of Ian's example phrases). I definitely agree with this. And I also agree that the phrase "socks with cats on them" is likely to be a true long-tail keyword phrase.

Ian also uses "socks that knock my socks off" as a potential long-tail phrase, and goes on to say that these types of phrases, in aggregate, can provide as much traffic to a website as the one word "socks," while providing the bulk of the sales. Once again, I agree. 

Keyword Gems as Opposed to Long-Tail Keywords

Where I start to disagree is with the third keyword phrase that Ian uses as a long-tail keyword: "red wool socks." While he was obviously just making up examples, "red wool socks" is unlikely to be a long-tail phrase – it's what I call a "keyword gem." (http://www.youtube.com/watch?v=lFWe4xCmTQs)

There's a very big difference between keyword gems and long-tail keywords. Keyword gems are those that a lot of people use in the search engines, but they don't have as much competition as the much more general keyword "socks." This differs from long-tail keywords, which aren't used much in the search engines.

Long-tail keywords – in the truest sense of what long-tail means – are those that may get searched only once a month, once a quarter, or even once a year. Sometimes even just once in a lifetime! In fact, they may not ever show up in most keyword research tools as viable keywords. (Especially now that Google has basically wiped them out of their keyword research database...but that's a story for another day.)

You Don't Optimize for Long Tail

Because long-tail keywords are so few and far between and can't easily be researched, you can't optimize for them – not in the traditional SEO sense. But that's okay, and in fact, it's the beauty of long-tail keywords. Anybody can receive highly targeted traffíc from them, regardless of your level of knowledge of SEO! All you have to do is have content on your website. It doesn't even have to be good content, although it should be good if you want it to convert for you. The content can even be user-generated, as in a forum, or in blog comments, product reviews, or pretty much anything that puts words on your pages. 

By Jill Whalen (c) 2010  

venerdì 8 ottobre 2010

The Truth About Aged Domains

Domains that have been registered and not ever dropped are called "Aged Domains".

These domains normally sell for more than a new one because they have been around for a while. They're usually out of the Google Sandbox and for those who are looking for aged domains with a history, it can help them make a living online or raise credibility in their niche markets simply because if the domain has been around for years, it appears that they have as well.

Aged domains can also be found on forums like DNForum.com and simply by typing in the keywords "Aged Domains" into the search bar you can easily locate domain auctions that include these older domain names.


I have purchased dozens of domain names for $40 or less that were anywhere from 5 - 10 years old. Just based on the age alone I was able to flip these domain names for over 5x what I paid.

For instance, one domain name I purchased wasn't ever used, meaning it hadn't featured a website on it. It just sat parked in the users account for over six years. 

I purchased the domain for only $30.00 and because of its age, I was able to flip it for $379.00. 

That's quite a boost in profít from a domain I paid so little for. 

While there is no exact science on how to flip domains here are a few things to keep in mind: 

1) Development Potential

When you analyze the availability of domains in your list, consider what each domain name could represent and be used for when creating a website presence.

An example of which is whether the domain name is one that could represent a product title or better serve as a personal portfolio, a social community, a directory or perhaps a forum.

While it is unlikely that the purpose of the domain name will match your ideas when it is sold, thinking of a clear purpose for each domain name will not only help you make sound choices during the selection process, but it can also be included in a domain auction as a way of passing on ideas to prospective buyers.

2) Length

It cannot be said enough - most of the domain names you purchase should be relatively short, basically consisting of two words.


3) Trademark Issues

Avoid registering any domain names that could infringe upon the trademark of existing companies. Whether or not you believe that the company will take action shouldn't be considered.

The last thing you want is to purchase a domain name that is unable to be sold due to buyers being cautious or concerned of building a website on a domain that ends up being seized by a company wishing to protect their identity.

4) Relevant / Popular Keywords

Does the domain name contain popular keywords that are used by those seeking out more information in search engines? If so, your domain name just increased its value instantly.

One of the easiest ways to determine whether a keyword is a common one is by using the free service available at www.SEOBook.com or Keyword Discovery.


5) Existing Traffic

If you are purchasing aged or recently expired domains, you will want to determine whether there is existing traffic to the website or not, thus increasing its value immensely.

Organic, natural traffic sent directly from search engines is the best kind, however, back links from other websites are also very important to potential buyers.

An easy way to determine the number of backlinks as well as page rank and other important information is by visiting www.CheckPageRank.net where you can enter in domain names and retrieve useful data relating to the name itself.

When it's time to register your domain names, you can use any registrar that you wish.

Personally, I use www.TLDwebshop.com , a favorite among domain buyers and sellers. Regardless of the registrar you choose, you will want to make sure that you park them on service sites such asAfternic.com or Sedo.com so that you are able to generate revenue while you are preparing to sell the domain itself.

6) Spelling

Is the domain name easy to remember? If your customer purchases the domain and builds a business with this name, will he be able to easily brand it?

For example, domain names with double letters in them such as www.cashhour.com may often be mistaken for www.cashour.com. Keep in mind that domains with odd spellings, hyphens or numbers would have to be clearly spelled out, or explained, when someone is attempting to promote their website through word of mouth, rather than in print.

Consider this when registering domain names and make sure that the names you choose will not be mistaken or misspelled by potential customers of yours or the person purchasing it from you who will experience a significant loss in perceived value.

When choosing your domain names, there will be many factors that come into play - the type of audience you are offering to, the auction sites you are featuring them on, the price range you are expecting and so on.

There is no 'one way' to do this, and you will need to learn to become a better domain evaluator (and purchaser) through hands on experience. Using the guidelines above, however, will help you maximize your efforts and minimize your costs (and losses).