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Visualizzazione post con etichetta Facebook ADS. Mostra tutti i post
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venerdì 13 luglio 2012

Come fare E-commerce su Facebook

Janice Diner , socio fondatore della Horizon Studios, società di consulenza social media week Meshwest conferencethis a Vancouver, BC, ha individuato 7 modi per fare e-commerce su facebook che compongono l’” F-Commerce“.

Vendere all’interno di Facebook.com

F-stores

La prima transazione all’interno di Facebook è avvenuta nel 2009.
Da allora molte azienda hanno creato il proprio e-commerce , o semplicemente inserito le schede dei propri prodotti su Facebook sia per indirizzare il navigatore sul proprio sito per concludere la transazione oppure (cosa consigliata) concludere l’acquisto direttamente all’interno di Facebook.

Come si crea un e-commerce su Facebook?
Per creare un e-commerce su Facebook per prima cosa devi creare una pagina FAN.Dopo di chè puoi installare una delle tante applicazioni ,che installate sulla tua pagina, ti permettono di vendere attraverso Facebook. Ecco alcune delle applicazioni più usate:
  • eBay Auctions, per inserire all’interno della tua bacheca gli annunci che hai pubblicato su eBay
  • Flame Tunes, per vendere la tua musica su Facebook (in realtà non so quanto sia usata quest’applicazione Facebook)
  • Marketplace, una vetrina per i tuoi prodotti
Se invece vuoi creare un vero negozio all’interno della tua pagina fan, ti consiglio queste applicazioni:

Facebook ADS

All”interno di Facebook è possibile effettuare vere e proprie campagne pubblicitarie della tua attività attraverso Facebook Ads e gli annunci  sponsorizzati. 
I messaggi appaiono nella barra laterale e nella pagina delle notizie.

Facebook Credits

Facebook Credits è una moneta virtuale convertibile in beni digitali (come giochi, film e applicazioni a pagamento) e “beni virtuali” all’interno di giochi (vite extra, incremento delle abilità, etc.).
Facebook Credits 
può essere utilizzato anche per micropagamenti all’interno di applicazioni mobile.

Per comprendere l’entità della cosa basta considerare che la società 
Zynga vende 38.000 beni virtuali ogni secondo. Nel 2010, le entrate  dalla vendita di beni virtuali di Zynga hanno superato i 575 milioni di dollari.
In proiezioni l’intera industria di Beni Virtuali prevede vendite complessive solo quest’anno di 1,2 miliardi di dollari.
I crediti Facebook possono essere acquistati on line o addirittura alla cassa di alcuni supermercati americani ( attraverso delle gift card) o essere guadagnati attraverso programmi di fidelizzazione.
Attraverso la app per cellulare Shopkick, i clienti possono guadagnare Facebook Credits anche semplicemente memorizzando la loro posizione (come si fa su Foursquare)
I crediti Facebook possono anche essere utilizzati per prendere film a noleggio.
Open Graph di Facebook
Il protocollo Open Graph consente a qualsiasi pagina web di diventare un oggetto di un grafo sociale. Il proprietario di un sito web può aggiungere alcune righe di codice per collegare il proprio sito su Facebook, e così ciò che fa un utente sul tuo sito al di fuori di Facebook fornisce i suoi dati comportamentali a Facebook.” Il tutto è operato principalmete tramite il tasto “Mi piace” presente nelle varie pagine dei siti web. In quanto ogni utente che preme quel tasto nel sito web, aggiorna automaticamente il suo profilo di Facebook. Oltre al tasto “Mi Piace” esistono altri plugin che aiutano Facebook a creare il suo Open Graph.” ( fonte wikipedia)
Come utilizzare questa tecnologia per fare e-commerce su facebook?
Piattaforme Facebook per mobile
Apps che consentono aggiornamenti di stato ”push” che spingono attraverso le  notifiche, richieste,  post sul Diario o sulla pagina delle notizie ad effettuare acquisti su facebook.
Facebook Open Graph Beta
Facebook Open Graph 2.0 permetterà di andare oltre ai semplice tasti ”Mi piace“, “Condividi” e “Consigli” per incorporare una serie di azioni come ”I like” . ”io voglio”, ”Ho comprato” (queste nuove opzioni saranno presto on line). Pensate azioni come “ad Angelo piace questo elemento” potranno diventare ” Angelo ama Iphone 4s”. 
Naturalmente non dimentichiamoci altri stumenti Facebook Graph comeil Facebook Connect e tutte le applicazioni e-commerce mostrate in dettagli in questo post. 
Inoltre lo sapevate che Facebook memorizza attraverso le app mobile i dati relativi alla posizione geografica dove vi trovate nel momento in cui usate le app per modificare le informazioni che state visualizzando?

In tal modo è possibile che visitando una pagina di uno store di Facebook (funzione già utilizzata da Wal-Mart) ti vengano mostrate offerte, prodotti, informazioni e eventi speciali relativi alla zona dalla quale state visualizzando la pagina.
Un altro dato allucinante è ad esempio la funzionalità attraverso la quale con Ticketmaster, è possibile individuare dove i tuoi amici sono seduti in un teatro.

Fonte: Ecommerce su Facebook



sabato 16 luglio 2011

Facebook non è il Paese dei Balocchi!

Sono sinceramente stanco. Sono stanco delle petulanti, inutili, ripetitive, generiche conversazioni online che riguardano l'utilità o inutilità del Social Media Marketing e Facebook in particolare. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di conversazioni fini a se stesse che di "costruttivo" hanno ben poco.

Certo, è sacrosanto che ognuno esprima liberamente il proprio parere e sarebbe ancor meglio se lo si facesse con un pizzico di umiltà e cognizione di causa, senza affidarsi completamente a pregiudizi, convinzioni, simpatie/antipatie. O meglio, questo dovrebbero fare i professionisti...

Attualmente gli "opinionisti" del social media marketing si dividono principalmente in 2 categorie:

1. Quelli del "Social Figata!", anche detto "vai su Facebook che spacchi". A questa gente abbiamo giàdedicato un video :-)

2. Quelli del "Social Cazzata", anche detto "il social non serve a nessuno e non servirà mai perchè io possiedo la suprema saggezza".

Ho serie difficoltà a scegliere il peggiore tra questi due gruppi dato che entrambi, in maniera differente,manipolano la percezione della gente comune nei confronti del social media marketing.

Il primo gruppo fa pensare a Facebook come il Paese dei Balocchi, dove basta fare una pagina fan ed un pò di spam per avere successo. Facile accorgersi dopo pochissimo tempo che le cose non vanno esattamente in questo modo... :-)

Il secondo gruppo fa pensare a Facebook come il diavolo.

In tutti e due i casi sembra esser ben scarsa la consapevolezza delle "potenzialità" del social network, intese come capacità latenti e non ancora pienamente espresse.

A questo punto vorrei chiarire la mia personale posizione. La sintetizzo di seguito in pochi punti:

1. Facebook non è il Paese dei Balocchi e non basta "esserci" perchè porti risultati.

2. Facebook è un "amplificatore". Un amplificatore, come sai, deve avere qualcosa da amplificare... da solo non ha motivo di esistere. Se hai una bella voce Facebook l'amplifica... se la tua voce fa schifo Facebook probabilmente l'amplifica lo stesso!

3. Le strategie di marketing su Facebook devono far parte integrante di piani di marketing (anche OFFLINE) e devono fare lava sulle 3 principali ed utili caratteristiche di Facebook (secondo me le più utili): 
3.1. Possibilità di relazionarsi e condividere facilmente e velocemente 
3.3. Introduzione nei siti web della "componente (riprova) sociale"

4. Funziona Facebook? Questa domanda non ha alcun senso dato che Facebook potrebbe ben funzionare in alcuni casi e non funzionare affatto in altri. Dipende dal tipo di azienda, prodotto, servizio. Se l'azienda già non funziona, su Facebook continuerà a non funzionare. Se il prodotto fa schifo, su Facebook farà ancora più schifo. Ripeto, Facebook non è il Paese dei Balocchi.

5. Nell'incertezza è bene testare. Dato che il marketing su Facebook è relativamente giovane è opportuno appurarne le potenzialità tramite dei test possibilmente semplici ed a basso costo (che non vuol dire a costo zero). Si potrebbe per es provare una strategia di lead generation (acquisizione contatti, richieste d'informazioni, prenotazioni) utilizzando un apposito tab sulla propria pagina, promosso tramite facebook ads ed altre fonti. Oggi questo metodo sembra funzionare abbastanza bene e per questo su FBS esiste un servizio dedicato. Man mano che incrementeranno le installazioni chiederemo ad alcuni clienti di rendere disponibili, e quindi pubblicare, i loro dati/risultati (o almeno ci proviamo :-)).

6. Non hai veramente testato e NON puoi giudicare il marketing su Facebook se:
6.1 Non hai fatto un'analisi approfondita del tuo target su Facebook
6.2 Ti sei limitato a creare una pagina fan senza alcuna strategia (ed ora che faccio?...)
6.3 Non hai definito obiettivi a breve e medio/lungo termine il più possibile misurabili
6.4 Non hai integrato in maniera strategica Facebook sul tuo sito (integrazione avanzata non vuol dire inserire un banale mipiace negli articoli)
6.5 Non hai definito alcuna strategia finalizzata all'intercettazione di fan in Facebook, attraverso il sito web, online ed offline.
6.6. Non hai creato ed ottimizzato campagne facebook ads utilizzando al meglio l'analisi del target effettuata in precedenza (6.1)
6.7 Non ti impegni in interazione e coinvolgimento dei fan della pagina.

7. Quando monitori i risultati del tuo sito ricorda che i software di analisi non dicono mai tutta la verità. Se le visite dirette crescono chiediti perchè. Se la ricerca del nome del tuo sito su Google si fa più frequente chiediti perchè.

8. Il futuro del posizionamento del tuo sito sui motori di ricerca potrebbe esser condizionato dall'introduzione strategica sul tuo sito di "elementi sociali" quali il mipiace di Facebook o il +1 di Google (LEGGI QUI). La componente sociale potrebbe condizionare il posizionamento "personalizzato" dei risultati dei motori di ricerca e la riprova sociale potrebbe condizionare il CTR (Tasso di click) oltre alla percezione del sito che stai per visitare (ancor prima di visitarlo). Anche solo per questo motivo varrebbe la pena valutare con maggiore attenzione l'uso dei social network... considerando che non è il Paese dei Balocchi ed allo stesso tempo è bene non sottovalutarlo.

domenica 26 giugno 2011

Come comunicare (davvero) con TUTTI i fan

Che senso ha incrementare i fan della pagina se non riusciamo a comunicare con gran parte di loro?



Chi ha studiato il corso di marketing su Facebook sa bene che (purtroppo), quando pubblichiamo un contenuto sulla pagina fan, non sarà visto da tutti. I motivi per cui il nostro messaggio non raggiunge tutti i fan sono molteplici. Eccone alcuni:

1. Tanta gente è connessa a tante pagine. L’incremento dei mipiace per le pagine fan potrebbe rivelarsi inversamente proporzionale alla “visibilità” di cui ognuna di queste gode. Se sei fan di 2 pagine (ed hai pochi amici) probabilmente vedrai con un certa frequenza i contenuti da esse pubblicati. Se sei fan di 100 pagine …

2. Non tutti i fan sono su facebook quando pubblichiamo un contenuto. Nonostante Facebook utilizzi un algoritmo il cui obiettivo è render maggiormente visibili i contenuti che reputa di maggior qualità (per ogni persona), la data ed ora di pubblicazione rimangono di fondamentale importanza. Un contenuto, seppur di qualità, dopo poche ore (minuti? Secondi? Giorni?) è già vecchio.

3. La pertinenza della pagina/contenuto agli interessi e connessioni (grafo sociale) dell’utente. Sappiamo che Facebook preferisce mostrarci contenuti che reputa possano esser interessanti per noi (ed i nostri amici).

4. etc.

Esistono altri motivi (approfonditi nel modulo 2 del corso) ma l’obiettivo dell’articolo non è scoprirli tutti. L’obiettivo è individuare soluzioni.

Per risolvere questo problema ritengo non esista un metodo “botte di ferro” che permetta di far giungere il nostro messaggio a tutti i fan ogni volta che lo desideriamo. Esistono però 3 soluzioni che possono fare al caso nostro:

1. Inviare aggiornamenti.

Per inviare un aggiornamento vai su modifica pagina -> risorse -> invia un aggiornamento. Gli aggiornamenti saranno ricevuti dai fan come messaggi privati ma godono di “minore visibilità”. Gli aggiornamenti della pagina fan non producono notifica (come i messaggi privati tradizionali) e possono esser visualizzati nella cartella “altri” (sottocartella di “messaggi”). Nella cartella “altri” visualizziamo inoltre le email spedite ai nostri indirizzi nomeutente@facebook.com. Facebook fornisce visibilità agli “aggiornamenti non letti” pubblicandoli di tanto in tanto nei box posizionati sulla colonna destra (sopra le inserzioni).

Gli aggiornamenti saranno ricevuti da tutti i fan ma probabilmente non tutti li vedranno/leggeranno. Possiamo provare ad utilizzare gli aggiornamenti per contattare direttamente tutti i fan ricordando di non abusare, principalmente per due motivi: 1. Ricevere troppi aggiornamenti crea “assuefazione” :-) 2. Gli aggiornamenti possono esser segnalati come “spam” (immagina le conseguenze).

2. Crea una lista di email

Se i contenuti pubblicati in bacheca non raggiungono tutti i fan, le email hanno decisamente maggiori possibilità di successo. Ricordi quando si parlava di connessione debole e solida? Puoi fare in modo che gran parte dei fan della pagina ti comunichino la propria email. In questo modo, quando hai qualcosa di davvero utile da comunicare, potrai inviare a tutti una semplice email (oltre a pubblicare sulla pagina). Per far ciò noi utilizziamo il Sistema SALG che, tra le altre cose, spiega come creare un’app iframe che presenti contenuto differente ai fan e nonfan. Il tab riservato ai fan presenterà l’eventuale “form da compilare”. Se sei un programmatore/webmaster puoi creare l’app cliccando qui.

Esempio:


 
3. Utilizza Facebook ADS (a pagamento)

Puoi creare annunci il cui target è rappresentato da tutti (o parte) dei fan della tua pagina. Come:

3.1. Clicca qui

3.2. Trova il campo "connessioni su facebook" e seleziona "Definizione avanzata dei destinatari in base alle connessioni"

3.3. Nel campo "Definisci come destinatari gli utenti connessi a:" inserisci il nome della tua pagina fan. Vedrai che il numero di utenti stimati si avvicinerà al numero di fan della tua pagina (se non hai profilato il target in nessun altro modo).

In questo modo tutti i fan che si connettono a Facebook, durante il periodo di pubblicazione dell’annuncio, potranno visualizzare il tuo messaggio.

sabato 11 giugno 2011

Il Search Marketing di Facebook ADS

Il titolo è un pò provocatorio e ci tengo a precisare che, in questo caso, per Search Marketing non intendo far riferimento a ciò che già conosciamo bene (es. Google Adwords) ma al concetto più generico dell’intercettazione di intenzioni tramite “parole” (keyword). 

Parole digitate nella casella di un motore di ricerca o parole digitate in uno stato di Facebook? Cosa rappresentano davvero queste parole per chi le scrive? Sforziamoci di fare un passo indietro.

Sai già che il search marketing ha successo e funziona bene perché mette in contatto l’offerta e la domanda nel momento stesso in cui quest’ultima è espressa.

Com’è “espressa” la domanda nel caso del search marketing? La domanda è rappresentata dalla ricerca di parole su un motore di ricerca. Se la ricerca esprime un’intenzione, esigenza, desiderio, allora il motore di ricerca offre una risposta.

Cosa può invece rappresentare ciò che scriviamo su Facebook? Le parole che scriviamo su Facebook possono rappresentare una intenzione, esigenza, desiderio del momento? La mia personale opinione è:probabilmente SI.

Sembra che Facebook ci creda così tanto da testare la pubblicazione di inserzioni correlate alle parole (keyword) digitate dalle persone sui propri profili… Sono ormai mesi che notiamo questi test ma oggi sembrano molto più “espliciti”. Ecco un paio di esempi freschi di giornata:




Ringrazio la gentilissima Chiara Pranio per aver testato le funzione utilizzando il proprio profilo personale.

E’ evidente come le inserzioni sponsorizzate siano in un certo modo correlate alle parole scritte nello stato (e non solo).

E’ interessante inoltre notare che, partecipando alla discussione sul profilo di Chiara, ho immediatamente visualizzato anche io le inserzioni sul Sushi. Probabilmente Facebook suppone che chi partecipa ad una discussione sia interessato all’argomento principale … e spesso è proprio così.

Cosa ci aspetta?

Credo che l’ottimizzazione di tale sistema da parte di Facebook renderà le inserzioni ADS più efficaci (anche in termini di CTR). Il naturale incremento del numero di inserzionisti (e quindi annunci) permetterà a Facebook di fornire risposte (inserzioni correlate) ad un maggior numero di intenzioni, desideri, necessità (cioè parole scritte sul nostro profilo)… quindi vedremo sempre più spesso inserzioni relative a ciò che scriviamo.

venerdì 3 giugno 2011

Facebook ADS: SATURAZIONE del target e FREQUENZA di visualizzazione.



Una delle principali differenze tra il traffico acquistato sui motori di ricerca (es. Google Adwords) e quello acquistato su Facebook tramite ADS è rappresentata dal tipo di domanda intercettata e dal momento in cui la si intercetta.

Sappiamo che Adwords funziona bene perché intercetta la domanda proprio nel momento in cui questa viene “espressa” tramite una ricerca. Potremmo quindi definirla “Domanda Consapevole”.

Per mezzo di Facebook ADS si intercetta invece quella che potremmo definire “Domanda Latente”. Lo sforzo sta nel mostrare annunci pertinenti agli interessi delle persone (e non è facile). Questo è il motivo per cui i CTR di Adwords e Facebook ADS non sono paragonabili.

Saturazione del target

Un altro problema di Facebook ADS potrebbe esser definito “Saturazione del Target”. Cosa intendiamo?

Quando impostiamo una nuova campagna e ne profiliamo il target sappiamo che i nostri annunci saranno visualizzati da un gruppo di “n” persone, cioè quelle persone che presentano interessi correlati a ciò che abbiamo da offrire.

Una volta partita la campagna, molte di queste persone (se si connetteranno a Facebook) visualizzeranno il nostro annuncio e decideranno se cliccare o meno. Col tempo molte persone potrebbero visualizzare lo stesso annuncio più e più volte dando luogo all’EFFETTO SATURAZIONE. 

Suppongo che, chi è interessato al nostro annuncio effettuerà click dopo le prime visualizzazioni e chi non è interessato continuerà a visualizzarlo infinite volte senza compiere alcuna azione (l’annuncio diventerà invisibile agli occhi di molti… un po’ come gli spot in TV). Col tempo ciò comporta un naturale calo del CTR ed il conseguente incremento del costo per click: in altre parole calano le performance della campagna.

Quando non si verifica l’effetto saturazione?

L’effetto saturazione non si verifica (o almeno non è così avvertito) quando il target delle nostre inserzioni si evolve velocemente. Quando nuova gente diventa fan di pagine ed esprime gradimento per i nostri argomenti con una certa frequenza, il nostro target di riferimento cresce e si rinnova. Ciò vuol dire che sempre nuova gente visualizzerà i nostri annunci e deciderà se interagire o meno. 

Ciò accade molto spesso quando si utilizzano le sponsored stories per promuovere le pagine fan. Pensa che per ogni nuova connessione alla pagina, il target cresce allargandosi agli amici di chi si è appena connesso. Questo potrebbe comportare una certa “stabilità” del CTR.

Effetto Saturazione: Soluzioni?

Nel caso in cui il nostro target non si evolva e cresca con una certa frequenza saremo costretti ad adottare delle soluzioni al problema della saturazione. Io ne ho provate 3:

1. PAUSA. Se il target non si evolve velocemente non vuol dire non lo faccia lentamente (specie quando è rappresentato da un piccolo numero di persone). Ho provato a mettere in pausa alcune campagne per poi riattivarle dopo 15/30 giorni ed ho notato una ripresa delle performance “originali” (simili alla prima pubblicazione degli annunci).

2. Cambia contenuto ed immagine. Il fatto che alcuni non abbiano cliccato sul tuo annuncio, dopo averlo più volte visualizzato, può voler dire che il contenuto o l’immagine non ha destato in loro attenzione e/o interesse. Prova quindi a testare annunci che puntano alla medesima pagina ma che presentavo testo ed immagini differenti (monitora le differenze con i precedenti).

3. Cambia Target. Analizza in maniera più approfondita pagine ed interessi direttamente (ed indirettamente) correlati a ciò che vendi. Scopro frequentemente nuove pagine che trattano argomenti correlati ad alcuni prodotti e servizi che possono diventare oggetto del campo “Interessi” nel tool di creazione degli annunci. 

4. 1+2+3. Ogni caso ed ogni campagna fa storia a sé e per questo ti invito a provare queste 3 soluzioni anche insieme o in modo alternato. Puoi ad esempio attivare la campagna con target A e lasciare in pausa quella che punta al target B e, dopo del tempo, fare l’esatto contrario.

Messaggio per Facebook (sperando che qualcuno legga):

Caro Facebook sarebbe bello sapere dopo quante visualizzazioni (in media) le persone cliccano sull’annuncio. Sarebbe anche bello poter “automatizzare” la programmazione degli annunci (attivazione, pausa, riattivazione). 

sabato 16 aprile 2011

Facebook DISincentiva il DISlike?

In tante occasioni ho detto che il modello di business di Facebook gira attorno alle inserzioni (così come quello di Google ad esempio). In altre parole, Facebook per offrire un servizio gratuito, utile, divertente alla gente, deve sostenersi guadagnando dalle inserzioni pubblicitarie: Facebook ADS.

Facebook ADS, per funzionare bene e portare benefici, deve esser in grado di profilare l'utenza in maniera quanto più possibile precisa. Perciò si basa sul grafo sociale che, lo ricordiamo, è il database delle connessioni tra persone ed "Oggetti" di varia natura (interessi, pagine, passioni, prodotti, aziende, personaggi, partiti, etc.).

Cosa alimenta il grafo sociale:

1. Le connessioni tra persone avvengono tramite le richieste di amicizia.

2. Le connessioni tra persone ed oggetti si verificano ad ogni click sul tasto like/mi piace.

Il ragionamento "fila" e comprendi subito che Facebook ha tutto l'interesse a spingere l'acceleratore sulle connessioni. Per favorire il click su mipiace le prova ormai tutte :-)

Se fossi Facebook, oltre a favorire ed incentivare il click su mipiace, mi chiederei quanti dopo aver espresso gradimento per qualcosa "cambiano idea". Ho la sensazione che non siano pochi.

Quello che potremmo chiamare DISlike o "nonmipiace" può quindi per Facebook rappresentare un problema. Il DISlike crea un danno al grafo sociale... lo priva di una informazione importante. 

Sarà per caso questo il motivo che ha spinto Facebook a modificare il design del tasto mipiace posizionato sui nostri siti? Credi davvero lo abbia fatto perchè così si abbina meglio allo sfondo del sito? :-)

NOTA BENE - E' come se, dopo aver cliccato mipiace, il tasto diventasse "meno evidente" o, se preferisci, più "nascosto" rispetto a prima. Per annullare l'espressione di gradimento è necessario passare col mouse sul piccolo visto "V" e cliccare sulla "x" visibile solo in seguito... oppure eliminarla direttamente dalla bacheca del proprio profilo.

Ricorda sempre che ciò che per te potrebbe rappresentare una modifica poco importante, per Facebook potrebbe essere il risultato di test e per nulla casuale.

Se hai già studiato il corso di marketing su Facebook sai bene che riflettere sulle modifiche e novità di Facebook, con un occhio al grafo sociale e FB ADS, è quasi sempre il miglior metodo per capire cosa sta (davvero) accadendo :-)

domenica 13 marzo 2011

Come non fare un annuncio Facebook ADS

Girovagando giornalmente su Facebook faccio spesso attenzione alle inserzioni FB ADS. Eccone una nell'immagine accanto. Questa inserzione punta alla pagina ufficiale/fan di un B&B.

Anche non conoscendo i risultati di questa inserzione/campagna credo possa esser oggetto di maggiore attenzione ed ottimizzazione. Ecco cosa modificherei:

1. L'immagine. Chi già realizza campagne Facebook ADS sa molto bene che le immagini possono fare la differenza specie in termini di CTR (cioè il rapporto tra il numero di click sull'annuncio ed il numero totale delle visualizzazioni). 

Proprio per questo motivo l'immagine dell'annuncio può svolgere diversi ruoli: Attirare l'attenzione, anticipare il contenuto della pagina, emozionare, etc. L'immagine dell'annuncio che stiamo analizzando risulta esser di difficile comprensione, dato che presenta molto testo per nulla leggibile per via delle dimensioni.

C'è da dire inoltre che l'efficacia di un'immagine si può solo "ipotizzare", proprio come sto facendo io ora (in parte sbagliando). Puoi esser certo dell'efficacia di un'immagine solo confrontandola con altre, e creando quindi due annunci identici ma con due immagini differenti... in altre parole: test.


2. il testo dell'annuncio. Il testo dell'annuncio di esempio mi sembra quello suggerito da Facebook nel tool di creazione degli annunci. Perchè lo cambierei? Innanzitutto perchè non comunica un messaggio specifico e personalizzato. Nel caso ad esempio di un B&B proverei a dare al lettore un'indicazione della "località" in cui si trova... o almeno la regione. Perchè dovrei visitare e cliccare mipiace?

Potremmo anche ipotizzare io non sia in target con questo annuncio ma non mi sembra corretto non conoscendo il tipo di profilazione effettuata.

In generale ragazzi, se volete provare FB ADS senza buttar via denaro dovete fare attenzione ad alcuni dettagli (come sopra) e testare il più possibile. 

Ricorda che molto spesso CTR e costo per click sono INVERSAMENTE proporzionali.

sabato 19 febbraio 2011

Facebook e Conversioni - a proposito di Misurazione

Nel modulo 6 del corso di marketing su Facebook spiego quali e quanti tipi di effetti può portare la strategia di Marketing su Facebook e come poterli misurare. A tal proposito ti racconto la breve storia di una cliente che ha acquistato il corso, con cui ho avuto il piacere di parlare telefonicamente.

La cliente prima di acquistare il corso (acquisto effettuato a febbraio 2011) mi telefona per chiedere maggiori informazioni.

Non entro nel merito della telefonata perché non ha direttamente a che fare con l’oggetto di questo articolo.

Al termine della telefonata uso quello che ironicamente chiamo “il metodo botte di ferro per tracciare le conversioni” che consiste in una semplice domanda: “Puoi raccontarmi brevemente come e quando hai conosciuto Facebookstrategy?”. Tutto qui… difficile? :-)

Mi racconta che a dicembre 2010 navigando su Facebook è stata attratta da un annuncio che promuoveva la pagina fan Facebookstrategy. Ecco le sue parole:

“Negli ultimi mesi è tutto un gran parlare di Social Media Marketing, quasi fosse la promessa del secolo in fatto di promozione e sviluppo business. Non solo, le aziende sono sempre più interessate ad affacciarsi su Facebook, sia per promuovere i propri prodotti, che per diffondere il proprio marchio.

Ma c'è troppa confusione, anche tra gli addetti ai lavori: non si conoscono bene le leve della pubblicità su Facebook. Serve per acquisire clienti? Per fare brand awareness? Quali sono i risultati che ci si può aspettare. E in quali tempi. Per non parlare poi della viralità: dato che Facebook si è diffuso viralmente si pensa che basta il solo fatto di essere su Facebook a diventare automaticamente e immediatamente virali.

Mmm, troppe idee confusionarie attorno a questo Social Marketing... Così, navigo su Internet alla ricerca di un libro o di un evento in aula. Ma non trovo nulla che possa interessarmi. Del resto, devo trovare un sistema per usare Facebook in senso strategico, piuttosto che un formulario tecnico su come aprire una pagina. Alle aziende quest'ultimo passo non basta più, e forse convince sempre meno.

Un giorno sono per caso su Facebook per motivi personali, dove oltre ad interagire con i miei amici, guardo qualche curiosa pagina aziendale, e mi imbatto per caso su un banner su un corso sul Social Marketing, dal titolo accattivante: "Le improvvisazioni lasciale ai ragazzini, se sei un professionista clicca qui" (vado a memoria).”

Dopo essere diventata fan ha scaricato gratis il modulo 1 del corso, che ha letto solo dopo un bel po’ di tempo. Alla fine è tornata sul sito DIRETTAMENTE (senza quindi passare da Facebook o Google) ed ha acquistato.

Questo processo d’acquisto è durato circa 2 mesi.

Se non fossi in possesso delle informazioni fornite dalla diretta interessata, saprei semplicemente di aver ottenuto una conversione da una visita diretta al sito. STOP.

Invece so che questa conversione è un effetto indiretto e non a breve termine di una campagna Facebook ADS! Se hai studiato il modulo 6 del corso sai esattamente a cosa faccio riferimento.

Che insegnamento possiamo trarre da questa storia:

1. Ciò che leggiamo sul nostro programma di analisi non è realtà assoluta ma spesso parziale.

2. L’unico modo per sapere con certezza dove e come siamo stati conosciuti dai clienti è chiedere loro (metodo “botte di ferro”). Lo so che è difficile, e spesso è impossibile, ma è bene almeno tenerlo presente.

Il mio consiglio è di ricordare sempre che gli effetti delle strategie di marketing su Facebook (e non solo) possono essere diversi e potrebbero non ricondurre palesemente ad una determinata iniziativa.