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lunedì 28 marzo 2011

5 peggiori nemici nel posizionamento su Google

Ed eccomi, come promesso la scorsa settimana, ad intrattenervi su quello che non si deve MAI fare per non adirare il nostro motore di ricerca preferito. Elencherò le 4 cose valutate su Seomoz come "top negative ranking factor" e poi ne aggiungerò una che considero altrettanto importante.
Cloaking malevolo
Per chi non lo sapesse (male, molto male) il cloaking è quella pratica di far vedere ai motori di ricerca un contenuto differente da quello proposto agli utenti. Per esempio, al motore mostro una pagina di testo tutta curata e piena di keywords e poi un redirect in javascript mi porta gli utenti ad una pagina piena di banner e zozzerie varie.
Non sempre il cloaking è cattivo, pensiamo ad esempio ad un redirect automatico in base alla lingua dell'utente.
Concordo con questo punto, se (o meglio, quando) Google ci scopre sono "dolori".
Acquisto di link da noti "venditori di link"
Chiaro: se il page rank di basa sui voti, espressi come link", è ovvio che Google si arrabbi. Però io penso che più che penalizzare non conti il link e accenda una spia di alert. Perché altrimenti sarebbe troppo semplice far scomparire un concorrente, basterebbe acquistare un link a suo nome.
Link dalle nostre pagine verso siti spam
Ovvio. Cosa aggiungere? Ah sì, che Google non considera (solitamente) come spam i link inseriti in commenti dei blog. D’altro canto non li conta nemmeno come voti. Possiamo dire che li ignora. Quindi se vi siete dimenticati di moderare i commenti su wordpress non disperate.
Server con frequenti down e conseguente inacessibilità del sito
Ebbene sì, le prestazioni sono sempre importanti! Curate i vostri siti e fate in modo che rispondano sempre velocemente e non vadano offline. Risparmiare 50 Euro annui in hosting non è proprio la cosa migliore che si possa fare.
Eccessiva ripetizione della stessa anchor in un’alta percentuale di link esterni verso di noi
Questa tecnica non penalizza il sito di per se, ma non comparirete mai più (e quando dico mai più intendo mesi se non anni) con quella keyword!


domenica 13 marzo 2011

Come non fare un annuncio Facebook ADS

Girovagando giornalmente su Facebook faccio spesso attenzione alle inserzioni FB ADS. Eccone una nell'immagine accanto. Questa inserzione punta alla pagina ufficiale/fan di un B&B.

Anche non conoscendo i risultati di questa inserzione/campagna credo possa esser oggetto di maggiore attenzione ed ottimizzazione. Ecco cosa modificherei:

1. L'immagine. Chi già realizza campagne Facebook ADS sa molto bene che le immagini possono fare la differenza specie in termini di CTR (cioè il rapporto tra il numero di click sull'annuncio ed il numero totale delle visualizzazioni). 

Proprio per questo motivo l'immagine dell'annuncio può svolgere diversi ruoli: Attirare l'attenzione, anticipare il contenuto della pagina, emozionare, etc. L'immagine dell'annuncio che stiamo analizzando risulta esser di difficile comprensione, dato che presenta molto testo per nulla leggibile per via delle dimensioni.

C'è da dire inoltre che l'efficacia di un'immagine si può solo "ipotizzare", proprio come sto facendo io ora (in parte sbagliando). Puoi esser certo dell'efficacia di un'immagine solo confrontandola con altre, e creando quindi due annunci identici ma con due immagini differenti... in altre parole: test.


2. il testo dell'annuncio. Il testo dell'annuncio di esempio mi sembra quello suggerito da Facebook nel tool di creazione degli annunci. Perchè lo cambierei? Innanzitutto perchè non comunica un messaggio specifico e personalizzato. Nel caso ad esempio di un B&B proverei a dare al lettore un'indicazione della "località" in cui si trova... o almeno la regione. Perchè dovrei visitare e cliccare mipiace?

Potremmo anche ipotizzare io non sia in target con questo annuncio ma non mi sembra corretto non conoscendo il tipo di profilazione effettuata.

In generale ragazzi, se volete provare FB ADS senza buttar via denaro dovete fare attenzione ad alcuni dettagli (come sopra) e testare il più possibile. 

Ricorda che molto spesso CTR e costo per click sono INVERSAMENTE proporzionali.