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domenica 13 ottobre 2013

Marketing Non Convenzionale


giovedì 8 marzo 2012

5 falsi miti del marketing sulle donne

Questo post è una libera traduzione dell’articolo “5 Marketing Myths About Women Debunked” di Anne Szustek pubblicato su Business Insider.

I luoghi comuni nel mondo dell’advertising si sprecano, in particolar modo se ad essere tirate in ballo sono sempre le donne.
E quale soddisfazione migliore del poter smentire una banalità? Secondo Stephanie Holland di She-Conomy: le donne rappresentano il vero decisore nell’ 85% degli acquisti dei consumatori globali, e i prodotti maggiormente scelti variano dalla tecnologia alle automobili passando per gli acquisti di nuove case, la scelta delle vacanze e di conti bancari.E allora è arrivato il momento di sfatare alcuni falsi miti:

1. Mito: Le donne si dedicano solo alla cura della casa e alla cucina
Una statistica del laboratorio US Bureau ha smentito la convinzione secondo la quale le donne trascorrerebbero 15 ore a settimana più degli uomini ad operare in lavori domestici, con dati che dimostrano che lo scarto è relativo solo a 20 minuti al giorno! Il 69 % delle donne ha dichiarato di lavorare per la famiglia, ma ovviamente, il 53% degli uomini non è d’accordo, affermando che il carico di lavoro domestico per uomini e donne non sia poi così differente.

2. Mito: Le donne non acquistano automobili e computerNonostante gli annunci relativi a prodotti hi-tech e automobili siano nella stragrande maggioranza dei casi orientati agli uomini, una società di marketing chiamata Girlpower, ha dimostrato che le donne acquistano più del 50% dei prodotti definiti tradizionalmente “maschili”, inclusi gli strumenti di elettronica di consumo, e prodotti per automobili . E proprio in occasione dell’acquisto di una auto usata, le donne otterrebbero informazioni migliori (analisi della Florida LeaseTrader): le donne infatti, sarebbero più propense ad indagare sulla storia del veicolo, su incidenti passati e a controllare lo stato degli interni dell’auto.
3. Mito: Le donne amano il rosa
Che si tratti di birra rosa, come quella presentata lo scorso autunno dal Molson Coors nel Regno Unito; di gomme; di telefoni LG, o di portatili, l’importante è associare questo prodotto alle preferenze femminili.E questa associazione è amata anche dagli operatori del marketing. Ma, secondo un sondaggio del 2003 condotto da Joe Hallock , delle donne (così come degli uomini) il colore preferito sarebbe in realtà il blu. Il secondo colore più gradito, il viola. Inoltre, un rapporto intitolato “La verità sulle donne e l’elettronica di consumo” dalla Consumer Electronics Association, dimostra che per le donne, come per gli uomini, le variabili che incidono sulla decisione di acquisto sono: il prezzo, garanzie sul prodotto e sulle funzionalità. Il colore è tra gli ultimi fattori che viene valutato. “Dimenticate il rosa. Le donne non vogliono essere soddisfatte con prodotti accattivanti ultra-femminili, ma semplicemente preferiscono dispositivi leggeri che si adattino a mani più piccole, corpi più piccoli“.

4. Mito: Le donne curano più degli uomini il proprio aspetto
Certo, le donne continuano a comprare prodotti di bellezza più degli uomini, ma oggi tra gli uomini dilaga l’uso di prodotti per la cura personale. Secondo NPD Group, le vendite di prodotti per la pelle per gli uomini si sono innalzati dell’ 11% nel 2011. Di questi, il 37 % ha dichiarato di fare uso di detergenti per il viso oltre al classico sapone, e di creme idratanti per il viso. Il 30% avrebbe dichiarato di fare uso di prodotti per le labbra e addirittura di avere interessi nel curare il proprio odore. A tal proposito nel 2010, Procter & Gamble si è confrontata con l’idea che anche il corpo degli uomini potesse profumare, e avviò la campagna: “Smell like a men, men“, con uno spot che mostrava Isaiah Mustafa che incitava agli uomini a smettere di usare prodotti per la pulizia del corpo del mondo femminile, e passare al marchio Old Spice. La versione di YouTube dello spot ha raccolto oltre 39 milioni di visite e le vendite di prodotti per la pulizia del corpo sono saliti del 55% dopo il lancio della campagna.

5. Mito: Le donne non sono competitive
Per quale ragione ci sarebbero meno CEO di sesso femminile? Le donne, sarebbero poco attratte da ambienti di lavoro competitivi: questa è la convinzione comune come affermato da uno studio condotto dall’università di Chicago. Invece, dopo aver postato annunci di lavoro on line, si è potuto riscontrare che le donne, più degli uomini, sarebbero propense a ricoprire ruoli che prevedono una remunerazione basata sul miglior raggiungimento degli obiettivi rispetto ai colleghi. Uno studio recente del Journal, ha dimostrato che il “gap di genere nei concorsi” scompare quando le donne lavorano in team, indipendentemente se si tratti di colleghi uomini o donne.



giovedì 1 marzo 2012

Ottimizzare una pagina web

Ottimizzare una pagina web, affinché si posizioni tra i primi risultati per specifiche chiavi di ricerca, è un’attività complessa che può dare grandi soddisfazioni, facendo aumentare visite ed entrate, ma riserva non poche insidie.
L’attività di SEO deve tenere conto di numerosi fattori interni ed esterni al sito web, e richiede quindi competenze piuttosto diversificate, tuttavia un’ottimizzazione di base è quasi alla portata di tutti e, leggendo il molto materiale disponibile in rete potrete con facilità individuare alcuni dei fattori più importanti per effettuarla con buoni risultati.
Esistono però errori molto comuni che possono vanificare il vostro lavoro di ottimizzazione, vediamone rapidamente alcuni, così da prestarvi particolare attenzione.
Ottimizzate la vostra pagina per una sola seywords o key phrases, se volete posizionarvi per più parole chiave create più pagine, inserirle tutte in una sola pagina è un errore comune che vi fa disperdere forze e ranking.
Usate dei buoni anchor text per i vostri link, sia nel caso linkiate pagine del vostro sito, sia nell’attività di link building esterna al sito che è uno degli aspetti più rilevanti nel suo posizionamento.
Linkare le vostre pagine da siti di bassa qualità e con anchor text poco significativi è un errore che non dovete commettere, meglio pochi link con anchor text precisi, in cui indicherete le key con cui volete posizionarvi.
Infine un altro errore molto comune è sottovalutare l’importanza di una pagina veloce, evitate quindi immagini troppo pesanti e orpelli grafici che rallentano la velocità di caricamento del vostro sito, puntate invece ad un codice ben scritto, pulito e veloce, che verrà apprezzato sia dai vostri utenti che dai motori di ricerca.

sabato 30 aprile 2011

Intercettare clienti su Facebook grazie a Google (e viceversa)

La domanda più frequente in giro per il web, sulla nostra pagina facebook, e sul sito che stai consultando in questo momento è: come faccio a "promuovere" la mia pagina fan?

Ecco la domanda giusta da porsi:" Come faccio ad intercettare su Facebook gente potenzialmente interessata a ciò che IO ho da offrire/dare/dire? ".

Se vuoi fare marketing su Facebook (l'ho detto spesso, non me ne volere) devi necessariamente capire perchè ha successo il marketing sui motori di ricerca. Il search marketing ci ha insegnato che se intercettiamo persone che stanno cercando proprio noi ed i nostri prodotti è più facile diventino nostri clienti. Ben diverso è se siamo noi a proporci. Quindi il motore di ricerca favorisce l'incontro tra domanda ed l'offerta nel momento stesso in cui la domanda/desiderio/necessità viene "espressa".

Cosa impariamo dai motori di ricerca? Impariamo che conta la qualità e non la quantità dei visitatori del nostro sito. Se al nostro sito accede gente interessata probabilmente acquisterà. Se al nostro sito accede gente disinteressata tutto diventa più difficile.

Quando pensi alla tua strategia su Facebook devi ricordare ciò che abbiamo fin qui detto. NON conta il numero di fan della tua pagina... la cosa importante è che diventi fan della pagina chi è potenzialmente interessato a ciò che fai.

Da qui nasce un'altra domanda frequente: "ho 10000 fan e fino ad ora non ho venduto nulla!"

Di solito rispondo a questa domanda con un'altra domanda:"Come hai intercettato quei 10000 fan? Chi diavolo sono? Hai posto in essere una strategia ragionata o sono stati acquistati con i saldi primaverili su ebay? :-)".

La colpa è di chi continua a fare informazione dando valore al numero totale di iscritti a Facebook. Bene,il fatto che su Facebook ci siano 19 milioni di Italiani a me ed a te non frega nulla.

Del resto anche su Google gli italiani effettuano milioni di ricerche al giorno, ma a te interessa intercettare solo quelle che riguardano la tua attività. Perchè sprecare tempo e denaro per posizionarsi per la parola "mozzarelle" se vendi "sedie"?

Non ha senso giusto? Questo lo sanno ormai (quasi) tutti.

Perchè invece sprecare tempo e denaro per intercettare su Facebook centinaia di migliaia di persone non interessate a ciò che facciamo? ... su questo aspetto c'è invece ancora da lavorare.

Ed è proprio questo l'aspetto approfondito nel modulo 5 del corso di marketing su Facebook(Strategie). Tra le differenti strategie spiegate nel modulo 5, l'integrazione ragionata ricopre certamente un ruolo fondamentale (per chi già opera online e possiede un sito web visibile e visitato).

In molti casi il sito web si rivela una vera e propria RISORSA per la strategia di marketing su Facebook.

Se il tuo sito web è ben posizionato sui motori di ricerca per le parole correlate ai tuoi prodotti e servizi, vuol dire che intercetti gente potenzialmente INTERESSATA.

La gente che atterra sul tuo sito può compiere delle azioni (dette anche conversioni) o semplicemente abbandonarlo.

Se invece integri sul tuo sito alcuni tool di Facebook in maniera "ragionata" (e non scopiazzando ciò che fanno gli altri) offrirai ai visitatori la possibilità di compiere un'azione opzionale che, NOTA BENE, non inciderà sulle conversioni del tuo sito.

Nella peggiore delle ipotesi potresti guadagnare un "fan" che in alternativa avrebbe potuto abbandonare il sito (e non tornarci). Potresti quindi stabilire una connessione con qualcuno che probabilmente non avrebbe mai più visitato il tuo sito.

Ma non si tratta di un fan come tanti altri!

Si tratta di una persona che ha cercato su Google i tuoi prodotti, è atterrato sul tuo sito, ed ha deciso di non acquistare (in quel momento...) ed allo stesso tempo diventare fan della tua pagina.

Quindi, un potenziale cliente è diventato fan. Come sai questa azione innesca passaparola automatico. In altre parole alcuni amici potrebbero interessarsi alla pagina ed a loro volta connettersi.

Stai trasformando un "abbandono" del tuo sito web in una (o più di una)  "connessione", quindi uno dei principi su cui si fonda il sistema SALG. La connessione alla tua pagina fan (seppur debole) può portare l'utente a rivisitare il tuo sito in seguito alla prima visita (se gestisci efficacemente la comunicazione/interazione sulla tua pagina), proprio perchè ha mostrato interesse cercando i tuoi prodotti/servizi su Google.

Nel modulo 6 del corso abbiamo invece trattato i metodi di "misurazione" della strategia su Facebook. Sai quindi che uno degli effetti delle azioni su Facebook potrebbe essere l'incremento di ricerche su Google di un certo nome/brand.

Sono questi i motivi che devono spingerti a considerare il marketing su Facebook come parte integrante di un più ampio piano di (web) marketing.

Se riesci ad alimentare la pagina fan intercettando all'esterno di Facebook (es. sul tuo sito web) utenti potenzialmente interessati, la tua strategia potrà portare maggiori benefici e breve e medio/lungo termine. 

lunedì 28 marzo 2011

The month's top-ten links check out

It's tough to keep up on the happenings in the world of SEO and online marketing. This digest will do the job for you--we'll send you the month's top-ten links that you should check out.

1) Google's Farmer/Panda Update
In an effort to improve ranking quality, Google updated its algorithm that reportedly affected 11.8% of site rankings. Learn how you can regain your rankings if your site was affected.

2) Bing/Google Clickstream-gate
Matt Cutts, Principal Engineer at Google, accused Bing of using Google data to improve its search results. Bing admitted to (unintentionally) copying Google's results. An ex-Google engineer confirmed that they partake in similar ranking quality practices.

3) Google Launches Site Blocker
Now we're all webspam police: Google launched the ability for searchers to block their choice of results.

4) JC Penney's Busted for Buying Links
JC Penney's site get busted by the New York Times' investigative reporting, launching a media hunt for sites abusing SEO.

5) Social is Key to SEO in 2011
Matt Cutts admitted that social media marketing is key to driving SEO--albeit indirectly.

6) Inbound Marketing Gains Interest
Inbound marketing software provider HubSpot received $32M in investment from Google Ventures, Sequoia Capital, and Salesforce.com, highlighting the growing interest in the inbound marketing movement.

7) AOL's Master Plan Leaked
"The AOL Way", AOL CEO Tim Armstrong's master plan for the site, is leaked to the public.

8) The Noob Guide to Online Marketing
Community member Oli Gardner introduces online marketing to newbies who might be SEO-savvy but could use some marketing education.

9) Forbes Busted by Google
Forbes is busted by Google for not cleaning up its paid links. Second time's the charm?

10) Chrysler Fires Agency Over Tweet
The automotive giant cans its social media agency over reposting a tweet that contained a vulgarity.

sabato 19 febbraio 2011

Facebook e Conversioni - a proposito di Misurazione

Nel modulo 6 del corso di marketing su Facebook spiego quali e quanti tipi di effetti può portare la strategia di Marketing su Facebook e come poterli misurare. A tal proposito ti racconto la breve storia di una cliente che ha acquistato il corso, con cui ho avuto il piacere di parlare telefonicamente.

La cliente prima di acquistare il corso (acquisto effettuato a febbraio 2011) mi telefona per chiedere maggiori informazioni.

Non entro nel merito della telefonata perché non ha direttamente a che fare con l’oggetto di questo articolo.

Al termine della telefonata uso quello che ironicamente chiamo “il metodo botte di ferro per tracciare le conversioni” che consiste in una semplice domanda: “Puoi raccontarmi brevemente come e quando hai conosciuto Facebookstrategy?”. Tutto qui… difficile? :-)

Mi racconta che a dicembre 2010 navigando su Facebook è stata attratta da un annuncio che promuoveva la pagina fan Facebookstrategy. Ecco le sue parole:

“Negli ultimi mesi è tutto un gran parlare di Social Media Marketing, quasi fosse la promessa del secolo in fatto di promozione e sviluppo business. Non solo, le aziende sono sempre più interessate ad affacciarsi su Facebook, sia per promuovere i propri prodotti, che per diffondere il proprio marchio.

Ma c'è troppa confusione, anche tra gli addetti ai lavori: non si conoscono bene le leve della pubblicità su Facebook. Serve per acquisire clienti? Per fare brand awareness? Quali sono i risultati che ci si può aspettare. E in quali tempi. Per non parlare poi della viralità: dato che Facebook si è diffuso viralmente si pensa che basta il solo fatto di essere su Facebook a diventare automaticamente e immediatamente virali.

Mmm, troppe idee confusionarie attorno a questo Social Marketing... Così, navigo su Internet alla ricerca di un libro o di un evento in aula. Ma non trovo nulla che possa interessarmi. Del resto, devo trovare un sistema per usare Facebook in senso strategico, piuttosto che un formulario tecnico su come aprire una pagina. Alle aziende quest'ultimo passo non basta più, e forse convince sempre meno.

Un giorno sono per caso su Facebook per motivi personali, dove oltre ad interagire con i miei amici, guardo qualche curiosa pagina aziendale, e mi imbatto per caso su un banner su un corso sul Social Marketing, dal titolo accattivante: "Le improvvisazioni lasciale ai ragazzini, se sei un professionista clicca qui" (vado a memoria).”

Dopo essere diventata fan ha scaricato gratis il modulo 1 del corso, che ha letto solo dopo un bel po’ di tempo. Alla fine è tornata sul sito DIRETTAMENTE (senza quindi passare da Facebook o Google) ed ha acquistato.

Questo processo d’acquisto è durato circa 2 mesi.

Se non fossi in possesso delle informazioni fornite dalla diretta interessata, saprei semplicemente di aver ottenuto una conversione da una visita diretta al sito. STOP.

Invece so che questa conversione è un effetto indiretto e non a breve termine di una campagna Facebook ADS! Se hai studiato il modulo 6 del corso sai esattamente a cosa faccio riferimento.

Che insegnamento possiamo trarre da questa storia:

1. Ciò che leggiamo sul nostro programma di analisi non è realtà assoluta ma spesso parziale.

2. L’unico modo per sapere con certezza dove e come siamo stati conosciuti dai clienti è chiedere loro (metodo “botte di ferro”). Lo so che è difficile, e spesso è impossibile, ma è bene almeno tenerlo presente.

Il mio consiglio è di ricordare sempre che gli effetti delle strategie di marketing su Facebook (e non solo) possono essere diversi e potrebbero non ricondurre palesemente ad una determinata iniziativa.

mercoledì 9 febbraio 2011

Disaster Recovery! Cosa Fai se Facebook ti cancella il Profilo Privato?

Qualche giorno fa ho inaugurato la nuova categoria Disaster Recovery in particolare l'eventuale blocco/cancellazione, da parte di Facebook, del nostro profilo privato. 

Facebook cancella quando e come vuole profili privati gestiti da persone che (probabilmente) non rispettano il regolamento, o che sono spesso oggetto di segnalazione (es. spam) da parte di altri utenti.

I motivi validi di cancellazione di un profilo privato possono esser diversi:

1. L'utente fa spam postando link su bacheche di altri utenti o pagine fan,
2. L'utente rompe le scatole tramite continui inviti ad eventi o, ancor peggio, invitando gente agli eventi al solo scopo di inviare in seguito messaggi privati di massa.
3. L'utente utilizza il proprio profilo solo a scopo commerciale. Ad esempio aggiunge gente a caso (che crede ERRONEAMENTE sarà interessata a ciò che vende) e non fa altro che sparare link correlati alla sua attività/prodotti/servizi.
4. L'utente insulta, minaccia, .... etc.
5. L'utente non rispetta le regole, 
6. etc.

Ci sono motivi meno validi per cui Facebook cancella i profili privati?

Questo non lo so... so solo che può farlo quando vuole, anche solo per "sbaglio".

La cosa che davvero ci interessa è prendere consapevolezza che il nostro profilo privato, a prescindere dalla nostra condotta, potrebbe prima o poi avere qualche problema.

Dato che siamo tutti sotto lo stesso... "facebook"... chi è su Facebook per fare marketing seriamente dovrebbe porsi il problema della cancellazione del proprio profilo privato possibilmente prima che accada... anche se potrebbe non esser mai cancellato (chi lo sa?...).

Dato che, come abbiamo visto nel corso, il profilo privato è strumento INDIRETTO di marketing su Facebook, è necessario prendere consapevolezza di cosa può accadere in caso di cancellazione (e fare in modo che un problema non diventi un vero DISASTRO). 

Cosa intendo? Il profilo provato è utile alle nostre strategie di marketing su facebook principalmente per 3 motivi:

1. Le pagine fan sono amministrate da profili privati,

2. Le campagne facebook ads sono amministrate da profili privati,

3. Il profilo privato, utilizzato in maniera "accorta", può esser utile per stringere relazioni personali/professionali, collaborazioni finalizzate al vantaggio RECIPROCO.

Da ciò comprendi che, se domani il tuo profilo privato non fosse più disponibile, avresti problemi ad amministrare la tua pagina, le tue campagne e perderesti alcuni contatti utili.

Cosa puoi fare perchè questo ipotetico problema non si riveli disastroso?

1. Le tue pagine fan devono SEMPRE avere 2 o più amministratori. Se il tuo profilo privato sparisce la tua pagina non rimarrà orfana. Immagina di avere un profilo con 2.000 amici ed una pagina con 20.000 fan... Se ti cancellano il profilo è un problema, ma se non puoi più gestire la tua pagina è un vero DISASTRO, dato che è lo strumento più importante.

2. Facebook ADS? E' già da tempo che rifletto su questo. Tu cancelleresti mai il profilo di un TUO CLIENTE? Facebook secondo te cancellerebbe il profilo di chi gestisce campagne FB ADS? Io non ho una risposta certa... ma spero la domanda possa farti riflettere ;-),

3. Vai su https://www.facebook.com/editaccount.php e SCARICA LE TUE INFORMAZIONI. Nel file che scaricherai c'è anche la tua lista amici. Se ti cancellano il profilo potrai crearne uno nuovo e richiedere l'amicizia a tutti (in maniera graduale...). Se hai utilizzato in passato il tuo profilo in maniera corretta la gente si riconnetterà a te con piacere. Se hai rotto le balle sarà più difficile.

Ripeto, Facebook NON è nè il paese dei Balocchi nè un gioco da ragazzi specie se vuoi fare marketing DAVVERO.

sabato 29 gennaio 2011

L’importanza della redazione di testi ottimizzati per i siti web


La redazione di testi per siti web è sempre più importante nel mondo di internet. All’interno dei siti, infatti, i contenuti sono fondamentali: soltanto offrendo agli utenti e internauti contenuti interessanti, tematici e costantemente aggiornati, sarà possibile fidelizzarli, indurli a visitare costantemente (e con un tempo di permanenza apprezzabile) e trasformarli nel tempo in possibili clienti. Questa è, tra l’altro, una delle regole d’oro del web marketingvisibilità ottimizzazione che si trasformano in ritorno sull’investimento effettuato.
La redazione di testi ottimizzati per siti web (o pubblicitari) richiede, oltre all’abilità di scrittura, tecniche particolari che permettano ai lettori di individuare (tramite l’uso di grassetti, corsivi, ecc..) i contenuti che più gli interessano e, soprattutto, determinate parole e frasi chiave finalizzate all’indicizzazione del sito (o siti) web.
Inoltre, un esperto in copywriting (il copywriter, per l’appunto) è essenziale nelle comunicazioni di marketing e pubblicitarie (ad esempio per la redazione di newsletter e brochure), poiché conosce quali parole e tono usare per emozionare e convincere l’utente finale. Idem dicasi per un qualsivoglia servizio di news ed eventi, altrettanto importanti in quest’ottica.
Sei le regole fondamentali a cui un copywriter deve attenersi per la redazione testi pubblicitari e non: conoscenza perfetta di grammatica e sintassi; utilizzo di diverse tecniche di scrittura -divulgativa, retorica, scientifica, ecc… e lessici; creatività e buon gusto; adeguamento dello stile rispetto al media utilizzato (tv, web, radio, editoria, stampa); ampia formazione culturale; approfondita conoscenza di società e attualità.

sabato 4 dicembre 2010

Il Marketing delle Imprese Locali su Facebook

... ecco cosa devono fare le aziende locali per impostare una strategia di Marketing su Facebook ... 


Sembra che il marketing su Facebook possa rivelarsi una buona strategia per le imprese e professionisti locali. In questo articolo faccio riferimento ad aziende locali il cui target è locale (quindi non aziende turistiche). 

Non faccio riferimento ad aziende o attività commerciali che operano in settori specifici (probabilmente in articoli successivi)... quindi indicazioni e suggerimenti generici vanno "calati" nella realtà specifica del settore e della città/regione in cui si opera.

Stai Sbagliando Se....

Cominciamo individuando la strategia sbagliata, il più delle volte invasiva, e spesso del tutto inutile. Sinteticamente:

1. creazione di un profilo privato intestato all'azienda (aspettati la cancellazione da facebook),
2. richieste di amicizia a quanta più gente possibile (anche gente lontana 1000km dalla tua impresa locale e quindi NON IN TARGET e del tutto DISINTERESSATA),
3. tag della gente su immagini e contenuti commerciali ,
4. creare eventi appositamente per inviare messaggi PRIVATI di massa (in altre parole SPAM) agliinvitati che non hanno MAI ESPRESSO ALCUN INTERESSE PER L'OGGETTO DELL'EVENTO e NON HANNO CONFERMATO LA PARTECIPAZIONE (aspettati la cancellazione da facebook).

Questa è la strategia sbagliata attualmente più diffusa. Non mi pare opportuno spendere altro tempo e parole. Chi vuole approfondire gli errori da evitare può scaricare gratis il modulo 1 del corso (box a sinistra) e dare un'occhiatina al nostro video ironico in homepage.


Comincia col piede giusto...

Ecco come dovrebbe essere impostata una strategia generica di marketing su facebook per un'azienda o professionista operanti in ambito locale:

1. Analisi della Domanda. Il fatto che su Facebook siano iscritti 17milioni di italiani NON ti interessa. Ciò che davvero ti interessa è capire quanti italiani iscritti a Facebook risiedono nella tua zona. Ti interessa capire quanti di questi potrebbero essere interessati ai prodotti e servizi che offri. 

Dato che conosci i tuoi clienti meglio di chiunque altro, non credo avrai grosse difficoltà ad individuare il tuo target ed effettuare una stima. Per facilitarti la vita utilizza il tool per la creazione delle inserzioni

Ripeto, individua prima l'ambito geografico, poi profila in base ai dati anagrafici ed in seguito eventualmente anche in base agli interessi. In questo modo saprai quanta della gente iscritta a Facebook può esser interessata a ciò che fai. In questo modo saprai chi, tra le persone iscritte a Facebook, dovrai "intercettare".

2. Come intercetto i miei potenziali clienti? Questa è la domanda fondamentale! Dalle mie parti si dice "qui casca l'asino...:-)". La risposta a questa domanda rappresenta la strategia che metterai in atto e ne condiziona quindi il successo.

Il profilo privato? Ti consiglio di aprire un profilo privato intestato a te ... nome e cognome. Evita di utilizzarlo a scopo commerciale (ripeto... rischi la cancellazione). Utilizzerai il profilo privato per gestire le tue pagine fan (nessuno saprà che sei tu l'amministratore se non sarai tu stesso a comunicarlo), i tuoi rapporti personali e professionali, le tue campagne Facebook ADS.

Chi cerca di intercettare il proprio target tramite il profilo privato si limita da solo
Il primo banale motivo riguarda il limite di connessioni: 5000. Fai presto a rapportare 5000 al numero di potenziali clienti stimato nella fase di analisi della domanda. 
Il secondo motivo è:"chi ti dice che la gente a cui chiedi l'amicizia sarà interessata a ciò che fai?". 
Il terzo motivo è:"chi ti dice che la gente che ti chiede l'amicizia non sia a sua volta interessata a venderti qualcosa :D?"... Gli altri motivi li leggi nel modulo 1.

La domanda del punto 2 in realtà nè nasconde una ancora più importante: 

Come, quando, perchè, dove... la gente mostra INTERESSE per i miei prodotti/servizi?

Il marketing dei motori di ricerca ci ha ben insegnato ad intercettare i potenziali clienti proprio quando cercano i nostri prodotti.

Perchè il marketing su Facebook si riveli efficace deve sforzarsi di andare nella stessa direzione e cioè deve intercettare la gente che ha espresso gradimento o interesse per un determinato prodotto o argomento.

Chi, più di un cliente fedele, mostra interesse per ciò che facciamo? Chi meglio di un cliente può passare parola (anche in maniera automatica)?

La prima strategia per intercettare clienti interessati sta quindi nel far leva su chi è già tuo cliente... invitarlo quindi a stabilire una connessione con te tramite pagina fan. Esistono diversi modi per far questo... mettici un pò di creatività.

L'interazione ed il coinvolgimento dei clienti potrà far crescere la pagina in maniera costante e naturale... si iscriverà solo chi è interessato.

Chi altro mostra interesse per ciò che fai? Facebook da la possibilità a tutti di associare il proprio nome ad argomenti ed interessi a volte troppo generici ed altre volte molto molto molto specifici (click su mipiace, iscrizioni a pagine, connessioni a persone, registrazione in luoghi, etc.). Leggi anche l'articolo de me scritto tempo fa per Ilgiornale.it.

Lo stumento per intercettare tale interesse è Facebook ADS. Fai però molta attenzione... utilizzaFacebook ADS profilando al massimo il tuo target (lo hai già fatto in parte analizzando la domanda). Più profili il target, meno spendi, più possibilità hai di intercettare gente effettivamente interessata a ciò che fai. Ripeto, 17 milioni di persone non sono il tuo target, 100mila forse si.

Altri modi per intercettare gente interessata? Certo, la soluzione migliore è integrare Facebook con tutte le strategie di marketing ... anche OFFLINE! Se ad esempio fai pubblicità sui giornali, ed insieme al sito segnali la pagina fan, potresti stabilire più facilmente una connessione (seppure debole) con chi è interessato e decide autonomamente di iscriversi alla tua pagina. In questo modo rendi maggiormente efficace anche l'investimento in pubblicità offline (e non ti costa nulla).

Ricorda che il sito nella maggior parte dei casi non stabilisce una connessione e viene spesso abbandonato. Su facebook invece la connessione alla pagina fan è un'azione ben poco impegnativa e di uso comune, ma ti permette di instaurare un rapporto ed intrattenere conversazioni che col tempo potrebbero trasformare dei semplici interessati in clienti (ancor meglio se trasformi i fan in "lead").

3. L'incentivo. Se non sei Jennifer Lopez non attirerai fan solo per la tua bellezza :-). Sappi che per fare in modo che la gente sia motivata ad iscriversi alla tua pagina (specie se non sei un'azienda o personaggio famoso) devi offrire un incentivo riservato ai soli fan. L'incentivo potrebbe esser un coupon sconto, un contenuto gratuito, una certa agevolazione, etc...

4. Places. Appena puoi crea una pagina Places (clicca per approfondire) per la tua azienda, effettua la richiesta per diventare amminstratore della pagina (dovrai dimostrare che il luogo è effettivamente di tua proprietà/gestione) e poi uniscila alla tua pagina fan esistente (se ne hai già una). Tra i tanti benefici di tale strategia te ne segnalo uno in particolare: sarà presto possibile tramite pagine Placesgestire gli incentivi tramite un sistema creato appositamente da Facebook

5. Misura. Non esiste strategia sensata in mancanza di misurazione dei risultati. Se il tuo obiettivo è vendere allora tutte le azioni di web marketing (social compresi) devono perseguirlo (anche se inmaniera differente). Al contrario sappi che non esistono misurazioni certe, quindi considera i dati rilevati sempre col beneficio del dubbio e mai come legge

Gli effetti del marketing su Facebook sono di diversi tipi: a breve termine, a medio/lungo termine, diretti, indiretti. Ti faccio qualche esempio al volo:

Effetto diretto: Un utente diventa fan della tua pagina e stampa il coupon sconto riservato. L'utente consegna il coupon all'addetto del tuo punto vendita. Tu sai che quel coupon è presente solo sulla pagina facebook.

Effetto indiretto: Uno dei tuoi fan diventa tuo cliente. Dopo del tempo, durante la pausa caffè, parla ad un amico dei tuoi prodotti. L'amico si reca al tuo punto vendita ed effettua un acquisto. Tu non saprai che questa vendita rappresenta un effetto indiretto della strategia di marketing su facebook (anche se potresti chiedere... o escogitare un modo per scoprirlo).