Translate

Visualizzazione post con etichetta strategia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta strategia. Mostra tutti i post

lunedì 20 giugno 2011

Come cambia il management nel contesto della Web Analytics

Con il rapido sviluppo di internet e dell’IT, un nuovo tipo di aziende sta emergendo. Amazon e Google sono solo alcuni esempi di aziende che stanno cavalcando i vantaggi di internet, con successo.  Ci sono due grandi ragioni perché questo stia avvenendo: primo, le persone spendono sempre più tempo online; secondo, misurare l’efficacia delle campagne di marketing online è molto più accurato e informativo di ogni altro mezzo. Tutto ciò pone al centro dell’attenzione come e cosa misurare, per comprendere la connessione tra le persone, il sito e il business. Come misurare, come collezionare, come analizzare e come comunicare i dati del sito web diventano elementi cruciali delle nuove aziende: la web analytics diventa parte essenziale della business intelligence.
L’analisi dei dati web esiste in realtà già da 15 anni, ma solo negli ultimi anni molte aziende hanno finalmente riconosciuto il valore della web analytics. Nel 2009, la Web Analytics Association definisce la web analytics come misurazione, collezione, analisi e reporting dei dati internet al fine di comprendere e ottimizzare l’experience. Se da un lato la definizione risulta così chiara e interessante, dall’altro però mettere in piedi un sistema di web analytics risulta complesso e molto dispendioso in termini di tempo e quindi di costo.
Cosa significa nel 2010 essere un’azienda che decide di porre la web analytics come parte significante all’interno dell’organizzazione?
Innanzitutto, bisogna partire da un presupposto fondamentale: il successo di una strategia di web analytics non dipende tanto dal tool di analytics implementato o installato (Google Analytics, Omniture SiteCatalyst, WebTrends, CoreMetrics, ecc.) ma dalle persone (Davenport&Harris, 2007). Oggigiorno, avere i dati web raccolti non risulta più un problema, esistono infatti svariati tool, gratuiti o a pagamento, più o meno complessi, che danno accesso a molteplici report. Il problema oggi sta nell’organizzazione, cioè nelle persone e nei processi: l’organizzazione non riesce a stare al passo con l’enorme flusso di dati web. E’ come avere una piscina in casa ma non saper nuotare.
Una soluzione per ridurre o addirittura azzerare il gap tra le persone e i dati è stata sviluppata da Kotter nel 1996. Kotter propone un cambiamento all’interno dell’organizzazione, composto da 8 step:
  • Stabilire un senso di urgenza: Trasmettere urgenza significa motivare le persone, creare interesse
  • Formare un team: Formare un gruppo capace di creare e comunicare la strategia aziendale, eliminare eventuali barriere e stimolare il nuovo modo di lavorare
  • Creare una strategia: La strategia deve essere chiara e facilmente comunicabile per motivare e procurarsi il supporto delle persone
  • Comunicare la strategia: La nuova visione deve essere comunicata in maniera corretta e deve essere supportata dall’intera organizzazione
  • Coinvolgere altri attori: Coinvolgere anche gli stakeholder affinchè la strategia abbracci tutte le aree
  • Pianificare obiettivi di breve termine: Siccome mettere in piedi una nuova strategia richiede molto tempo, può avvenire che in corso d’opera ci siano cali di supporto da parte delle persone, è importante pertanto fissare degli obiettivi di breve termine per ridurre tale rischio
  • Consolidare la nuova strategia: Dopo anni di intenso lavoro, il processo di cambiamento nella cultura aziendale sta finalmente avvenendo, ed è solo adesso che si deve pensare all’integrazione
  • Istituzionalizzare i nuovi approcci: Fare in modo che il management di prossima generazione utilizzi i nuovi approcci.
Per concludere, sviluppare una nuova strategia basata su un sistema di web analytics non è affatto semplice, anzi risulta spesso ostico, e a volte altalenante. I punti chiave da tenere sempre a mente sono: non è il tool che decreta il successo della nuova visione ma le persone, il supporto del management (più in generale dell’intera organizzazione) è fondamentale, non avere fretta perché il processo può essere molto lungo ma fissare sempre obiettivi di breve termine.

sabato 30 aprile 2011

Intercettare clienti su Facebook grazie a Google (e viceversa)

La domanda più frequente in giro per il web, sulla nostra pagina facebook, e sul sito che stai consultando in questo momento è: come faccio a "promuovere" la mia pagina fan?

Ecco la domanda giusta da porsi:" Come faccio ad intercettare su Facebook gente potenzialmente interessata a ciò che IO ho da offrire/dare/dire? ".

Se vuoi fare marketing su Facebook (l'ho detto spesso, non me ne volere) devi necessariamente capire perchè ha successo il marketing sui motori di ricerca. Il search marketing ci ha insegnato che se intercettiamo persone che stanno cercando proprio noi ed i nostri prodotti è più facile diventino nostri clienti. Ben diverso è se siamo noi a proporci. Quindi il motore di ricerca favorisce l'incontro tra domanda ed l'offerta nel momento stesso in cui la domanda/desiderio/necessità viene "espressa".

Cosa impariamo dai motori di ricerca? Impariamo che conta la qualità e non la quantità dei visitatori del nostro sito. Se al nostro sito accede gente interessata probabilmente acquisterà. Se al nostro sito accede gente disinteressata tutto diventa più difficile.

Quando pensi alla tua strategia su Facebook devi ricordare ciò che abbiamo fin qui detto. NON conta il numero di fan della tua pagina... la cosa importante è che diventi fan della pagina chi è potenzialmente interessato a ciò che fai.

Da qui nasce un'altra domanda frequente: "ho 10000 fan e fino ad ora non ho venduto nulla!"

Di solito rispondo a questa domanda con un'altra domanda:"Come hai intercettato quei 10000 fan? Chi diavolo sono? Hai posto in essere una strategia ragionata o sono stati acquistati con i saldi primaverili su ebay? :-)".

La colpa è di chi continua a fare informazione dando valore al numero totale di iscritti a Facebook. Bene,il fatto che su Facebook ci siano 19 milioni di Italiani a me ed a te non frega nulla.

Del resto anche su Google gli italiani effettuano milioni di ricerche al giorno, ma a te interessa intercettare solo quelle che riguardano la tua attività. Perchè sprecare tempo e denaro per posizionarsi per la parola "mozzarelle" se vendi "sedie"?

Non ha senso giusto? Questo lo sanno ormai (quasi) tutti.

Perchè invece sprecare tempo e denaro per intercettare su Facebook centinaia di migliaia di persone non interessate a ciò che facciamo? ... su questo aspetto c'è invece ancora da lavorare.

Ed è proprio questo l'aspetto approfondito nel modulo 5 del corso di marketing su Facebook(Strategie). Tra le differenti strategie spiegate nel modulo 5, l'integrazione ragionata ricopre certamente un ruolo fondamentale (per chi già opera online e possiede un sito web visibile e visitato).

In molti casi il sito web si rivela una vera e propria RISORSA per la strategia di marketing su Facebook.

Se il tuo sito web è ben posizionato sui motori di ricerca per le parole correlate ai tuoi prodotti e servizi, vuol dire che intercetti gente potenzialmente INTERESSATA.

La gente che atterra sul tuo sito può compiere delle azioni (dette anche conversioni) o semplicemente abbandonarlo.

Se invece integri sul tuo sito alcuni tool di Facebook in maniera "ragionata" (e non scopiazzando ciò che fanno gli altri) offrirai ai visitatori la possibilità di compiere un'azione opzionale che, NOTA BENE, non inciderà sulle conversioni del tuo sito.

Nella peggiore delle ipotesi potresti guadagnare un "fan" che in alternativa avrebbe potuto abbandonare il sito (e non tornarci). Potresti quindi stabilire una connessione con qualcuno che probabilmente non avrebbe mai più visitato il tuo sito.

Ma non si tratta di un fan come tanti altri!

Si tratta di una persona che ha cercato su Google i tuoi prodotti, è atterrato sul tuo sito, ed ha deciso di non acquistare (in quel momento...) ed allo stesso tempo diventare fan della tua pagina.

Quindi, un potenziale cliente è diventato fan. Come sai questa azione innesca passaparola automatico. In altre parole alcuni amici potrebbero interessarsi alla pagina ed a loro volta connettersi.

Stai trasformando un "abbandono" del tuo sito web in una (o più di una)  "connessione", quindi uno dei principi su cui si fonda il sistema SALG. La connessione alla tua pagina fan (seppur debole) può portare l'utente a rivisitare il tuo sito in seguito alla prima visita (se gestisci efficacemente la comunicazione/interazione sulla tua pagina), proprio perchè ha mostrato interesse cercando i tuoi prodotti/servizi su Google.

Nel modulo 6 del corso abbiamo invece trattato i metodi di "misurazione" della strategia su Facebook. Sai quindi che uno degli effetti delle azioni su Facebook potrebbe essere l'incremento di ricerche su Google di un certo nome/brand.

Sono questi i motivi che devono spingerti a considerare il marketing su Facebook come parte integrante di un più ampio piano di (web) marketing.

Se riesci ad alimentare la pagina fan intercettando all'esterno di Facebook (es. sul tuo sito web) utenti potenzialmente interessati, la tua strategia potrà portare maggiori benefici e breve e medio/lungo termine. 

venerdì 30 luglio 2010

Poker online: il gioco più amato dagli italiani

Poker che passione! In Italia è diventato il gioco più popolare su internet con ben 1.7 milioni di utenti attivi. La conferma arriva dalla speciale ricerca di mercato G@me in Italy, curata da Doxa e Human Highway, con il patrocinio di Aams.
Piazza d’onore per le scommesse sportivecon 1.1 milioni. Al terzo posto riscuotono un discreto successo le lotterie istantaneecon 200mila persone che tentano abitualmente la fortuna ed il bingo (130mila utenti). Il gioco online coinvolge 5.1 milioni di italiani: la metà risultano giocatori attivi, 930mila “dormienti” e 1.7 milioni sono solo potenziali interessati, come riporta l’agenzia Agipronews.
Agli italiani piace molto giocare su internet anche solo per divertimento: oltre al texas hold’em, sono molto richiesti – secondo gli intervistati dalla Doxa -  i giochi di ruolo e di strategia anche se in questo caso, la concorrenza delle piattaforme gratuite è forte.  Molti hanno espresso il desiderio di dilettarsi online a Monopoli, Risiko e Tetris; i grandi classici non passano mai di moda.
Il futuro dell'intrattenimento è senza dubbio nella rete: in rete i conti attivi sono 1.79 milioni, con un fatturato di quasi 5 miliardi di euro annui. Il poker, nelle previsioni, avrà un incasso di 3.12 miliardi coprendo il 64% del mercato. Con il cash game prenderà il largo: si prevedono altri 5 miliardi annui di raccolta solo per questo tipo di modalità. Lontanissimo il betting sportivo con 1.47 miliardi.

Gli utenti abituali sono 2.5 milioni, il 10% dei dei frequentatori di internet. Un italiano su dieci va in rete soprattutto per giocare. Ma la metà di essi solo “for fun”. Con gli appassionati dei giochi di ruolo e di strategia arriviamo alla soglia di 4.6 milioni di individui. Per quanto riguarda gli utenti che movimentano denaro, invece sono 900mila sia per il poker che per le scommesse.