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domenica 20 febbraio 2011

Slittino, Zoeggeler da dieci e lode

Un altro record, l’ennesimo. Da tempo primatista per Mondiali vinti (sei) e per vittorie in Coppa del Mondo (ora sono 54), da ieri Armin Zoeggeler è il numero uno anche per numero di coppe di cristallo vinte: sono dieci, come quelle dell’austriaco Markus Prock. Nella pista lettone di Sigulda, dove in passato aveva vinto già otto volte, il 37enne carabiniere di Foiana aveva bisogno di un terzo posto, per essere certo di mantenere il vantaggio sul tedesco Felix Loch. 

Come al solito, Armin non ha fatto calcoli e ha dominato la gara, chiudendo in testa già la prima frazione e confermandosi nella seconda discesa. Albert Demtschenko, il russo che in Lettonia è quasi padrone di casa, ha chiuso secondo con quasi tre decimi di distacco. Quanto a Loch, che tre settimane fa, ai Mondiali di Cesana, era rimasto alle spalle dell’azzurro per soli 21 millesimi, non ha opposto resistenza, chiudendo addirittura 14°, lontano addirittura dallo zoccolo duro di una squadra tedesca mai così lontana dal podio (Eichhorn, settimo, il migliore). 

Per Zoeggeler si tratta della sesta Coppa del Mondo consecutiva dal 2005-'06. Un dominio costruito sull’esperienza - ha vinto praticamente in tutte le piste del Mondo, ad esclusione di St Moritz, dove lo slittino non gareggia più, e di Paramonovo, dove si è corso per la prima volta quest’anno - ma anche sulla cura maniacale con cui gestisce i materiali insieme al d.t. Walter Plaikner, e a uno stato di forma invidiabile. Dovesse continuare a star bene, il prossimo anno potrebbe decidere di andare avanti fino a Sochi 2014. Dove lo attende un altro record da battere, quello degli ori olimpici. Il tedesco Georg Hackl ne ha tre, lui "solo" due. Difficile che non si faccia stuzzicare.

giovedì 14 ottobre 2010

Pavimenti in marmo da mangiare

Pavimenti in marmo da mangiare. Chi ha detto salame?


Siete tutti invitati a prendere visione di questo bellissimo pavimento in marmo di Bologna. No, non di Carrara, di Bologna proprio. Nel senso che è fatto diMortadellaCoppa, e Salame. Però all'ingresso vengono requisite le michette di pane, non provate a fare i furbi.

Si tratta di un'opera dell'artista concettuale belga Wim Delvoye. Ne volete ancora? Basta andare su www.wimdelvoye.be/photography.php e fare clic su "Marble Floors".

venerdì 8 ottobre 2010

Zero crisi, il pallone resta d'oro

Non c’è crisi che tenga, il pallone continua a gonfiarsi. A suon di milioni di euro iniettati nelle casse dei club, che poi ne versano buona parte (più del 60%) nelle tasche dei loro strapagati campioni. Un circolo vizioso, dal punto di vista etico. Ma assolutamente virtuoso sotto il profilo economico.


Il fatturato della Serie A cresce infatti senza sosta: nel 2008-2009 è aumentato di 73 milioni di euro rispetto alla stagione precedente, arrivando a 1498 milioni. Quest’anno le cose dovrebbero andare ancora meglio, perché con gli 860 milioni ricavati dalla vendita collettiva dei diritti tv la quota dei 1500 milioni verrà abbondantemente superata. Grazie a questa novità guadagnano tutti, grandi e piccole. Inter e Milan incasseranno 4,5 milioni in più, la Juve addirittura 10 e la Roma 11. Ma il beneficio si farà sentire soprattutto per la fascia media: 17 milioni in più per la Sampdoria, 14 per il Napoli, 11 e mezzo per il Bari, 10 e mezzo per Genoa e Lazio.

Non c’è quindi da stupirsi troppo se i calciatori continuano a battere cassa, opponendosi al volere della Lega Calcio che vorrebbe imporre contratti legati in buona parte al rendimento. Il calcio va alla grande in tutta Europa: oltre alla Serie A, anche le altre quattro "top league" hanno incrementato il giro d’affari. Secondo gli ultimi dati della Deloitte, la regina resta la Premier League inglese con un incremento del 3%, in parte annacquato dalla svalutazione della sterlina rispetto all’euro: 2326 milioni contro i 2441 dell’anno prima. Al secondo posto la tedesca Bundesliga con 1575 milioni (+10%), al terzo la Liga spagnola con 1501 (+4%). Persino la Ligue francese, al quinto posto dopo la Serie A, continua a contare denari: nel 2008-2009 ha sfondato il milione di euro per la prima volta. 

A gonfiare il pallone ci pensano anche gli sponsor: nelle casse dei club italiani entrano almeno 58 milioni di euro, considerando solo i contratti pubblicitari principali. Le cinque società che incassano di più dallo sponsor principale (Juve, Milan, Inter, Roma e Napoli), hanno visto nell’ultima stagione un incremento medio dei ricavi del 3,6%. Un dato che bilancia la parziale perdita di appeal degli altri 15 club, che hanno perso mediamente il 12,4%. Nel complesso, la Serie A "tiene", cedendo solo il 2,8% rispetto alla stagione 2008/2009. Il dato è solo in apparenza negativo, visto che gli investimenti degli sponsor sul mercato italiano sono calati del 10,4%.  In Europa la Serie A è terza con 3,5 milioni di media per squadra. Il campionato più attraente per i marchi commerciali è la Bundesliga, con una media per club di 6,3 milioni di euro (+ 5% rispetto alla stagione precedente).

La vera miniera d’oro però è la Champions League: da quando c’è la nuova formula, l’Uefa ha elargito milioni a pioggia. Secondo l’analisi di Stage Up, dal 2003 a oggi la squadra che ha incassato più denaro è il Manchester United: 216,6 milioni di euro. Grazie alla vittoria del maggio scorso, l’Inter occupa il quarto posto con 174 milioni, il Milan è nono con 154 milioni raggranellati in sei partecipazioni. Quest’anno il piatto sarà più ricco che mai: l’Uefa sgancerà ai club un totale di 758,6 milioni, circa 10 in più della stagione scorsa. Chi partecipa ai gruppi eliminatori intasca 3,9 milioni a prescindere dalla qualificazione, poi 800 mila per ogni vittoria e 400 mila per il pareggio. Più si vince più si incassa: 3 milioni per chi arriva agli ottavi, 3,3 per i quarti e 4,2 per la semifinale, fino ai 9 milioni per chi vince la Coppa. Senza contare il marketing e gli incassi del botteghino. È questo il vero Pallone d’Oro.