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lunedì 23 maggio 2011

Pagina Fan: Ho clienti in 10 paesi diversi! Come faccio?

... non è banale

Da tempo si discute di come le aziende con clienti sparsi in tutto il mondo dovrebbero gestire la comunicazione sulla pagina fan e soprattutto se è necessario creare più pagine fan (una per ogni lingua/paese).

Creare e gestire più pagine fan per la stessa azienda può rivelarsi un lavoro duro ed incrementare i costi in termini di tempo e risorse impiegate. Nonostante ciò, per alcune importanti multinazionali non c’è scelta.

Non hanno scelta soprattutto quelle aziende con milioni di fan sparsi in tutto il modo, con sedi e personale dedicato in ogni paese, le cui pagine fan presentano importanti volumi giornalieri di contenuti ed interazioni.

Le PMI invece possono gestire in maniera abbastanza efficace una sola pagina. Le piccole/medie imprese, con clienti residenti in diversi paesi, operano soprattutto nel settore turistico.

Sull’unica pagina fan scrivo in inglese, italiano, francese, … ? Questa era una delle domande più frequenti tra gli operatori turistici. Oggi è però possibile indirizzare (e quindi far visualizzare) i singoli stati, foto e link a target di potenziali clienti definiti in base alla residenza e lingua parlata (così com’era possibile fare da tempo con gli “aggiornamenti”), come spiegato da Facebook in questa pagina.
 
Chi utilizza Facebook ADS troverà questa funzione familiare, dato che è possibile da sempre profilare il target delle inserzioni in base a paese di residenza e lingua parlata.

Chi gestisce la pagina fan può quindi tradurre il medesimo contenuto in più lingue e far visualizzare ad ogni fan la versione scritta nella propria lingua, senza costringerlo a leggere anche le altre (spesso incomprensibili). Contenuti pubblicati in lingue differenti e visibili a tutti potrebbero generare confusione, provocando un incremento del tasso di abbandono della pagina.

Se il problema della pubblicazione di contenuti in lingue differenti sembra esser risolto, purtroppo non lo è il problema della landing tab.

Se infatti la nostra pagina fan è dotata di pagina di benvenuto personalizzata, tuttora non possiamo presentare diverse pagine di benvenuto in base alla residenza e lingua parlata dall’utente per tramite delle funzioni del pannello amministrazione (può farlo però un programmatore direttamente nen codice del tab iframe). In altre parole tutti visualizzeranno la medesima pagina e quindi il medesimo testo scritto in lingua… quale?

Speriamo che in futuro Facebook introduca una opzione accessibile a tutti che permetta di gestire i tab personalizzati così come i contenuti, e cioè dando il benvenuto agli italiani in italiano, agli inglesi in inglese, ai tedeschi in tedesco, etc.

Se ti va di condividere la tua esperienza utilizza pure i commenti. Grazie

lunedì 2 agosto 2010

Foto sportive esilaranti

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mercoledì 28 luglio 2010

Nasce a Londra l'hotel per insetti

Avete appena finito di lottare con il plotone di formiche che ha invaso il salotto? Sappiate che siete decisamente "out": l’ultima tendenza è quella di accogliere imenotteri e scarrafoni tra le mura domestiche. O meglio, in giardino, costruendo per loro un albergo a cinque stelle… (Elisabetta Intini, 27 luglio 2010)

Agli architetti si sa, l'estro creativo non manca. Se poi si tratta di architetti inglesi, non c'è limite all'immaginazione! Invece che progettare ponti o grattacieli, i designer del gruppo internazionale ARUP (la stessa "mente" della torre della CCTV a Pechino, Cina) hanno ideato un resort aperto a pochi eletti. Condizione necessaria per accedere è avere 6 zampe, antenne o ali che dir si voglia. Nel Bug Hotel - una specie di scatola bucherellata della profondità di 50 centimetri, formata da 25 lastre di compensato cesellate - c'è posto per tutti. Ogni inquilino ha a disposizione una serie di celle fatte su misura per le sue esigenze, riempite con materiali riciclati che fungono da comodi giacigli. Ecco quali "turisti" passeranno da qui:

Cervi volanti. Hanno bisogno di pezzetti di legno marcio e bagnato per il sostentamento delle loro larve. Alloggeranno al piano inferiore.

Api solitarie. A loro sono destinate le cellette del primo piano, piene di ceppi di legna accatastati e canne di bambù. Gli interni inoltre, sono decorati con sabbia e pezzetti di terracotta.

Libellule e falene. Si sistemeranno nei piani alti, a cui potranno accedere da ingressi di forma  verticale. Per le loro camere, legna secca e cortecce.

Ragni e coccinelle. I loro scomparti si possono riempire a piacimento con quello che avanza in casa. Vecchie scarpe (da non rimettere!), rotoli di cartone della carta igienica, tubi di plastica. Insomma, materiali cavi in cui gli aracnidi possano tessere la loro tela. 

Il Bug Hotel sarà sistemato in parchi e giardini (se non siete troppo schizzinosi).

Una volta sistemati gli ospiti, occorrerà scegliere una location: gli architetti dell'ARUP hanno optato per i grandi parchi londinesi, nella speranza che questi si ripopolino di insetti "buoni" e fondamentali per l'ecosistema. Il progetto si è aggiudicato il primo posto nel concorso Beyond the Hive (lett. "Oltre all'arnia") organizzato dalla città di Londra, una competizione tra architetti volta a trovare la migliore soluzione per accogliere questi animaletti.

Straordinarie foto di insetti "catturati" con una speciale tecnica fotografica.