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domenica 23 settembre 2012

App iOS

Apple brevetta un sistema per creare Applicazioni iOS senza bisogno di codice.
  
Una delle cose più che scoraggia coloro che hanno delle idee per creare Applicazioni iOS di successo, e' la necessita' di conoscere il linguaggio di programmazione, un minimo di base per l'argomento codice/sviluppo/applicazioni per poter dare una forma funzionale a ciò che si ha in mente, oppure doversi rivolgere a degli sviluppatori professionisti, che pero' si fanno pagare somme inavvicinabili, in molti casi. 

La Apple ha ora brevettato un Applicativo in grado di darci gli strumenti giusti per creare le nostre App senza bisogno di conoscere il linguaggio di programmazione, un po' come fu per il web il software iWeb e gli altri editor WYSIWYG (what you see is what you get) che hanno consentito a chiunque di costruire siti web belli e funzionali senza conoscere una riga di codice HTML. 

O ancora, una sorta di "iBooks Author" per le Applicazioni iOS. Se il sistema venisse realmente messo a disposizione degli utenti (non tutti i brevetti Apple vedono la luce del sole come prodotti al pubblico) sicuramente farebbe adirare non pochi sviluppatori di professione, che si vedrebbero probabilmente costretti ad abbassare i prezzi delle proprie prestazioni, di fronte alla concorrenza di chi usa il sistema Apple. 

Ma farà anche aumentare la produzione, la vendita e conseguentemente il mercato delle applicazioni iOS e do conseguenza il potere dell'AppStore.

iOS 6 e le novità

Il famoso sito statunitense riporta alcune novità che dovrebbero caratterizzare il nuovo iOS 6 come: le API per interfacciare le applicazioni sviluppate da terzi con l’assistente vocale Siri Siri disponibile anche per iPad: il sistema di mappe ridisegnato dagli ingegneri di Cupertino in 3D. 

Forse vedremo tutte queste novità, e magari delle altre, WWDC 2012, tra poco meno di un mese. Apple sta lavorando per integrare un nuovo sistema di mappe in iOS 6, firmware chiamato da Apple con il nome in codice “Sundace”. 

Queste le parole di MG. Siegler TechCrunch riguardo al nuovo sistema operativo mobile made in Cupertino. Il blogger si sofferma anche sulla possibilità di vedere Siri sul nuovo iPad, al quale Apple sta ancora lavorando sull’interfaccia utente e sul nuovo iTunes 11.

Anche quest’ultimo presenterà grandi cambiamenti e saranno aggiunte nuove funzioni molto simili al suo concorrente Spotify.

martedì 4 settembre 2012

App Nativa o Web App

Questa è la domanda che molte persone che si affacciano per la prima volta nel mondo mobile dovrebbero porsi. Se avete in progetto di voler realizzare una applicazione mobile, è bene che prima abbiate bene in mente la differenza tra le due tipologie.

Web App: E’ una pagina web, accessibile da qualsiasi smartphone che supporta un web browser ed è connesso a Internet. Scritta in HTML5, JavaScript e CSS ha le sue facce negative e positive.
 I pro:
 • Costa poco svilupparla perche’ non richiede grosse competenze tecniche. Un webmaster è in grado di svilupparla facendo attenzione a scrivere i fogli di stile (CSS) senza dimensioni fisse (no width e height in px), quindi utilizzando solo dimensioni in percentuali. Inoltre vi sono dei plugin come jQuery Mobile che semplificano di molto il lavoro per coloro che non sono tanto esperti di JavaScript per la gestione degli eventi.
Un evento è per esempio lo scroll, il touch su un elemento o lo swipe.
• Veloce da sviluppare: non richiedendo grosse competenze tecniche sia il tempo di sviluppo che di testing è dimezzato rispetto alla creazione di una applicazione nativa.
• Facile da aggiornare: essendo una pagina web è sempre disponibile online e con un semplice refresh della pagina dal browser del telefonino è possibile visualizzare aggiornamenti grafici, strutturali e testuali.
• Accessibile ovunque: basta avere qualsiasi dispositivo connesso a internet e la webapp è possibile visualizzarla su qualsiasi device. Che sia uno smartphone, un tablet o un minipc non importa, perchè grazie al foglio di stile scritto in percentuale (e non in dimensioni fisse), la GUI si adatta automaticamente alle dimensioni schermo facendola sembrare una vera e propria applicazione. Con dei meta tag speciali è possibile anche far scomparire la barra di stato, disabilitare il ridimensionamento automatico, lo zoom dell’utente e impostare l’icona dell’applicazione in caso l’utente decide di fare il bookmarking del sito. Tale icona sarà visualizzata nel menu delle applicazioni, proprio come una vera app.
• Streaming media: rispetto a un’app nativa lo streaming dei contenuti multimediali è gestito meglio rendendo il tutto molto piu’ fluido e veloce.
• GPS, fotocamera e audio recorder grazie ad html5 sono sensori che possono essere utilizzati senza dover per forza far uso di applicazioni native. I contro:
 • Non è possibile inviare a tutti coloro hanno installato l’applicazione le notifiche push. Tuttavia ci sono delle via alternative che si possono prendere per simulare una cosa simile alle notifiche push: far refreshare la webapp ogni tot ore in automatico e inserire all’interno dei semplici alert (popup) con il messaggio da visualizzare.
• Niente stores. Se volevate conquistare la vetta di Apple Store, scordatevelo. Anche se vi sono degli stores dedicati appositamente alle webapp (ci sono per Chrome, Apple e molti altri) non è assolutamente la stessa cosa, per ora. Unica eccezione la fanno i sistemi operativi con Android: molti riesco a pubblicare sul Market Android la loro webapp perchè usano il codice nativo per fare un “iframe” (termine tecnico: WebView) della pagina web e non essendoci controlli manuali di nessun genere da parte di Google, l’applicazione sarà approvata e distribuita.
• Funziona solo online: se il telefono non è connesso a Internet i vostri utenti non potranno accedervi. In verità se lo sviluppatore ha adottato un sistema particolare di local caching si puo’ fare in modo che il telefono sia connesso a internet solo la prima volta che viene aperta la webapp. Le successive volte che si prova ad accedere alla webapp senza connessione alla rete viene utilizzata la cache per visualizzare i vostro contenuti. Quando utilizzarla:
• Necessità di essere compatibili con tanti dispositivi: mobile e non.
• Divulgazione di informazioni di consumo.
• Convertire un sito web in un sito ottimizzato per dispositivi mobile. App Nativa: Le applicazioni native sono sviluppate in linguaggio macchina e devono essere scritte e compilate appositamente per ogni tipo di sistema operativo supportarto dal device. Per esempio le applicazioni per iOS (iPhone/iPad/iPod) sono scritte in Object-C, quelle per Android sono sviluppate in Java mentre quelle per Windows Mobile 7 sono sviluppate ambiente .NET. Anche le applicazioni native hanno i loro pro e contro.
 I pro:
 • Possibilità di inviare delle notifiche push geolocalizzate. Le notifiche push sono dei messaggi che si possono inviare a tutti coloro che hanno installato la vostra applicazione. Simili a degli SMS sono molti utili per fare marketing sul mobile.
• Accesso a tutti i sensori hardware installati sul dispositivo: NFC, accellerometro, GPS, fotocamera, magnetometro, sensore di prossimità, di luminosità di posizionamento e altri.
• Pubblicazione gli stores: è una delle voci piu’ importanti perche’ tali applicazioni consentono di essere reperibili nei negozi virtuali di Apple, Google, Blackberry e Microsoft.
• Modalità offline: le applicazioni native devono essere scaricate e installate su ogni dispositivo mobile. Una volta compiuta questa semplice operazione sarà possibile utilizzarla sia online che in modalità offline. Le applicazioni per l’Apple Store seguono una procedura un po’ complessa per la compilazione dell’applicazione prima di poter essere installata perchè necessita la creazione di diversi certificati (sviluppatore e id applicazione); se ti interessa approfondire il processo vedi qui.
• GUI piu’ reattiva perchè vengono effettuate chiamate dirette di sistema e il codice non è interpretato come nelle webapp da un browser ma è scritto direttamente in codice macchina.
I contro:
 • Costosa: sviluppare una applicazione nativa base, pur quanto semplice possa essere tra sviluppo e beta testing vi sono almeno 30 giorni di lavoro, quindi il costo di un applicazione custom nativa non è meno di 5.000 euro per sistema operativo.
• Poco flessibile: se necessiti di aggiornamenti rapidi della GUI o comunque variazioni importanti di usabilità dell’applicazione vi sono tempi di sviluppo e di approvazione negli stores troppo lunghi.
• Tempi di aggiornamento possono variare a seconda dello stores: per Android l’aggiornamento è quasi istantaneo, per Apple invece puo variare da 10 a 20 giorni. Ci sono stati casi di applicazioni anche molto famosi che sono state approvate dopo un anno o addirittura non sono state approvate per via dei contenuti che erano contro le policy di Apple: l’esempio piu’ eclatante e’ stato quello di South Park.
• Le native apps, essendo native per definizione, funzionano solo per specifici dispositivi per cui sono state scritte e compilate. Di conseguenza un’app compilata per iPhone non funzionerà su un telefono che supporta come sistema operativo Android e viceversa. Quando utilizzarla? 
• Se vuoi far comparire il tuo brand sugli stores e utilizzare i pagamenti in-app.
• Realizzazioni di giochi.
• Esigenza di accedere a particolari sensori hardware messi a disposizione dal dispositivo e non utilizzabili via HTML5.
• In generale, di tutte le cose che non si possono fare con pagine web. Il futuro? La differenza tra le due tipologie di applicazioni si sta sempre più assottigliando grazie al continuo sviluppo dei markup HTML5 per l’ottimizzazione sugli smartphone. Il futuro ci dirà quale delle due prenderà il sopravvento, per ora noi di Apps Builder abbiamo abbiamo deciso di puntare su entrambe le tipologie fornendo ai nostri utenti sia applicazioni native per iPhone, iPad e Android sia la webapp accessibile via QR code, in modo totalmente gratuito. 

Fonte: Daniele Pelleri, Founder & CEO di Apps Builder, per il TagliaBlog.

lunedì 23 luglio 2012

Crittografia per tutela privacy su Internet

Forbes consiglia una serie di strumenti:
1. Email Privacy – Per invio di email sicure Pretty Good Privacy (PGP) è un programma che permette di usare autenticazione e privacy crittografica. Il più usato al mondo. Una versione web based compatibile con il sistema PGP è Hushmail. Queste 2 applicazioni se usate correttamente offrono comunicazioni sicure.
2. File Privacy – Per proteggere i files il programma per eccellenza è TrueCrypt, si possono proteggere cartelle complete ed anche intere unità, offre sincronizzazione con Dropbox. BoxCryptor è un altro strumento che facilita la crittografia dei files salvati nella “cloud”, inoltre è compatibile con Android e iOS. Se questi strumenti applicano la crittografia a livello locale, per una protezione a livello online che offrono backup e sincronizzazione ci sono SpiderOak e Wuala.
3. Privacy su comunicazione voce – Le intercettazioni via voce sono sempre più diffuse, dal creatore di PGP di sopra, Zfone è un programma di telefonia VoIP sicuro, utilizza un protocollo chiamato ZRTP che permette di effettuare telefonate sicure su internet. Altro sistema con protocollo ZRTP è Jitsi che offre sicure video chiamate, così come sicure conferenze, chat e condivisione desktop. A causa di problemi di sicurezza e di intercettazioni legittime si consiglia di utilizzare questa applicazione al posto di Skype. Per dispositivi mobili sempre con ZRTP, RedPhone permette comunicazioni crittografate su Android.
4. Chat Privacy – Per sessioni chat o di messaggistica istantanea abbiamo Cryptocat che non è soggetto a sorveglianza commerciale o di governo. Altro simile esistente da molto èOff-the-record Messaging (OTR) che offre chiavi private per comunicazione autentiche e segrete. E’ anche disponibile come plugin Pidgin.
5. Traffic Privacy – Importante è la tutela della privacy su informazioni geografiche. Con le reti VPN possiamo navigare anonimamente e mascherando gli indirizzi IP. Una lunga lista di VPN si può trovare all’indirizzo http://en.cship.org/wiki/VPN. Ci sono sia gratuite che a pagamento. Infine si ricorda il progetto TOR più volte segnalato per navigare sicuri via internet.

Fonte: Tracce Web

venerdì 13 luglio 2012

YouTube lancia in Francia 13 canali tematici!

Ad ottobre prossimo YouTube lancerà 13 canali televisivi gratuiti, come già successo negli Stati Uniti.
Il sito di video-sharing di proprietà di Google ha selezionato alcune agenzie per la creazione dei contenuti da proporre nel Web, attraverso un bando rivolto non solo alle classiche case di produzione, ma anche asiti webe adagenzie pubblicitarie

Fra i vincitori della gara, figurano giganti del settore, come Endemol, e una società francese di nuova generazione come la Troisième Œil. I canali francesi prensenti su YouTube saranno estremamente tematizzati, e spazieranno fra salute, cultura, cucina, intrattenimento per le famiglie.

YouTube ha preso questa iniziativa per proporre agli inserzionisti un tipo di pubblicità che sia sempre più segmentato e orientato verso il consumatore.

I produttori partner riceveranno un compenso medio di 500.000 euro, che potrà raggiungere anche il milione di euro e 20 ore di contenuti inediti all’anno.
Tuttavia si tratta di compensi estremamente ridotti perché adeguati al mondo di internet, basti pensare che il budget annuale corrisponde al costo che ha un prime time sulla rete tv più seguita in Francia.
L’esperimento statunitense, lanciato a novembre 2011, ha visto affidare alla star Madonna il canale tematico dedicato alla musica e ad oggi conta già 250 milioni di visualizzazioni.

Un’emittente televisiva classica non avrebbe superato i 10 milioni di telespettatori. YouTube ha intenzione di investire in progetti simili anche in altri paesi europei, come l’Inghilterra e la Germania.
Probabilmente la stessa formula approderà anche in Italia.

Credete che questo modo innovativo di intendere la televisione possa influire sulle classiche emittenti?
Si arriverà alla fruizione completa dei contenuti tematici tramite Web? 

Fonte: Le Figaro

Want: un nuovo tasto in arrivo per Facebook?


Una nuova indiscrezione emerge dal mondo di Facebook. A rivelarla è stato Tom Waddington, sviluppatore del sito “Cut Out + Keep“. Tom avrebbe scoperto all’interno della lista Social Plugin, oltre ai tasti ormai familiari “Like” e “Subscribe“, il bottone “Want“. Pulsante dopo poco misteriosamente scomparso dalla lista Plugin.

Questa nuova funzione avrebbe il compito di mostrare agli utenti del social, quali sono gli articoli che desideriamo acquistare. Il programmatore ha anche osservato che il tasto in questione potrà essere utilizzato esclusivamente sui progetti Open Graph contrassegnati dal tag “prodotti“.

Nuove propettive di comunicazione quindi, che potrebbero consentire ai varibrand una migliore conoscenza del mercato, oltre che una maggiore esposizione dei loro articoli all’interno del mondo dei social.

Tom Waddington ha aggiunto, inoltre, che se Facebook desse la possibilità di mostrare sulle sue brand page le specifiche di un prodotto, come ad esempio il codice numerico ISBN che identifica in modo univoco l’edizione di un libro, o anche il prezzo del prodotto, questa nuova funzionalità potrebbe avere un impatto non indifferente nel mondo dell’e-commerce. Il tasto Like viene già riconosciuto dai brand come sinonimo di apprezzamento verso un determinato articolo, ma il tasto Want espliciterebbe il desiderio dell’utente di acquistarlo effettivamente.

Facebook al momento preferisce non sbottonarsi sui rumors che circolano sul web, e liquida la cosa con un diplomatico “testiamo continuamente nuove featuresper la piattaforma social“.Credete che possa essere utile esprimere la volontà di comperare un prodotto all’interno dei social network? Diteci cosa ne pensate nei commenti!

Come fare E-commerce su Facebook

Janice Diner , socio fondatore della Horizon Studios, società di consulenza social media week Meshwest conferencethis a Vancouver, BC, ha individuato 7 modi per fare e-commerce su facebook che compongono l’” F-Commerce“.

Vendere all’interno di Facebook.com

F-stores

La prima transazione all’interno di Facebook è avvenuta nel 2009.
Da allora molte azienda hanno creato il proprio e-commerce , o semplicemente inserito le schede dei propri prodotti su Facebook sia per indirizzare il navigatore sul proprio sito per concludere la transazione oppure (cosa consigliata) concludere l’acquisto direttamente all’interno di Facebook.

Come si crea un e-commerce su Facebook?
Per creare un e-commerce su Facebook per prima cosa devi creare una pagina FAN.Dopo di chè puoi installare una delle tante applicazioni ,che installate sulla tua pagina, ti permettono di vendere attraverso Facebook. Ecco alcune delle applicazioni più usate:
  • eBay Auctions, per inserire all’interno della tua bacheca gli annunci che hai pubblicato su eBay
  • Flame Tunes, per vendere la tua musica su Facebook (in realtà non so quanto sia usata quest’applicazione Facebook)
  • Marketplace, una vetrina per i tuoi prodotti
Se invece vuoi creare un vero negozio all’interno della tua pagina fan, ti consiglio queste applicazioni:

Facebook ADS

All”interno di Facebook è possibile effettuare vere e proprie campagne pubblicitarie della tua attività attraverso Facebook Ads e gli annunci  sponsorizzati. 
I messaggi appaiono nella barra laterale e nella pagina delle notizie.

Facebook Credits

Facebook Credits è una moneta virtuale convertibile in beni digitali (come giochi, film e applicazioni a pagamento) e “beni virtuali” all’interno di giochi (vite extra, incremento delle abilità, etc.).
Facebook Credits 
può essere utilizzato anche per micropagamenti all’interno di applicazioni mobile.

Per comprendere l’entità della cosa basta considerare che la società 
Zynga vende 38.000 beni virtuali ogni secondo. Nel 2010, le entrate  dalla vendita di beni virtuali di Zynga hanno superato i 575 milioni di dollari.
In proiezioni l’intera industria di Beni Virtuali prevede vendite complessive solo quest’anno di 1,2 miliardi di dollari.
I crediti Facebook possono essere acquistati on line o addirittura alla cassa di alcuni supermercati americani ( attraverso delle gift card) o essere guadagnati attraverso programmi di fidelizzazione.
Attraverso la app per cellulare Shopkick, i clienti possono guadagnare Facebook Credits anche semplicemente memorizzando la loro posizione (come si fa su Foursquare)
I crediti Facebook possono anche essere utilizzati per prendere film a noleggio.
Open Graph di Facebook
Il protocollo Open Graph consente a qualsiasi pagina web di diventare un oggetto di un grafo sociale. Il proprietario di un sito web può aggiungere alcune righe di codice per collegare il proprio sito su Facebook, e così ciò che fa un utente sul tuo sito al di fuori di Facebook fornisce i suoi dati comportamentali a Facebook.” Il tutto è operato principalmete tramite il tasto “Mi piace” presente nelle varie pagine dei siti web. In quanto ogni utente che preme quel tasto nel sito web, aggiorna automaticamente il suo profilo di Facebook. Oltre al tasto “Mi Piace” esistono altri plugin che aiutano Facebook a creare il suo Open Graph.” ( fonte wikipedia)
Come utilizzare questa tecnologia per fare e-commerce su facebook?
Piattaforme Facebook per mobile
Apps che consentono aggiornamenti di stato ”push” che spingono attraverso le  notifiche, richieste,  post sul Diario o sulla pagina delle notizie ad effettuare acquisti su facebook.
Facebook Open Graph Beta
Facebook Open Graph 2.0 permetterà di andare oltre ai semplice tasti ”Mi piace“, “Condividi” e “Consigli” per incorporare una serie di azioni come ”I like” . ”io voglio”, ”Ho comprato” (queste nuove opzioni saranno presto on line). Pensate azioni come “ad Angelo piace questo elemento” potranno diventare ” Angelo ama Iphone 4s”. 
Naturalmente non dimentichiamoci altri stumenti Facebook Graph comeil Facebook Connect e tutte le applicazioni e-commerce mostrate in dettagli in questo post. 
Inoltre lo sapevate che Facebook memorizza attraverso le app mobile i dati relativi alla posizione geografica dove vi trovate nel momento in cui usate le app per modificare le informazioni che state visualizzando?

In tal modo è possibile che visitando una pagina di uno store di Facebook (funzione già utilizzata da Wal-Mart) ti vengano mostrate offerte, prodotti, informazioni e eventi speciali relativi alla zona dalla quale state visualizzando la pagina.
Un altro dato allucinante è ad esempio la funzionalità attraverso la quale con Ticketmaster, è possibile individuare dove i tuoi amici sono seduti in un teatro.

Fonte: Ecommerce su Facebook